Editoriale

Epicrisi 474. Il porto dei sogni incrociati

di Sandro Russo

C’erano giorni, sull’Atlantico, senza una nuvola all’orizzonte, in cui il mare e il cielo erano dello stesso azzurro profondo
[L’incipit de “Il porto dei sogni incrociati”, romanzo di Björn Larsson; Iperborea (2001)]

Irresistibile, questo romanzo di uno scrittore-navigatore (1), per il titolo e per questi sguardi aperti sul mare che aprono diversi capitoli: C’erano giorni d’inverno a Tréguier… C’erano qualche volta giorni d’inverno a Marstal, che l’aria era così tersa e limpida… Ci sono albe, sull’Atlantico del Nord, nella scia di una profonda depressione, che sembrano sprizzar vita…
Irresistibile per la panoramica su un vasto orizzonte in cui si dipanano poi, nel prosieguo, le piccole vicende umane.
Irresistibile l’eco che mi ha rimandato, perché testimonia un amore per i luoghi, appena velato di nostalgia, che mi ricorda immagini e stati d’animo che sono anche miei, legati, invece all’Atlantico e ai porti del mare del Nord, a Ponza e al suo mare (2).
Irresistibile per un’epicrisi-sommario, che per una volta nei vari articoli pubblicati in settimana focalizza più su Ponza che sulla ‘varia umanità’ circostante.

E il punto cogente / dolente anche questa settimana, come in altre negli ultimi tempi, è stato il Porto di Cala dell’Acqua, con le problematiche inerenti.
Argomento di cui si parla (e si scrive) tanto, per chiarire sempre troppo poco.
Così che da uno scambio con il nostro Bixio è venuto fuori questo articolo – provocazione: Il porto di Cala dell’Acqua, l’immaginazione al potere.


Ma è un argomento – si è capito dai commenti – su cui poco si può giocare con la fantasia, stretto com’è tra la prosaica realtà burocratica e la puntigliosa difesa dell’identità ponzese.
Ciò malgrado non si finisce mai di parlarne anche convocando riunioni pubbliche, come l’ultima di giovedì scorso 25 aprile. Con nessuna decisione presa, ma neanche nessuna posizione di rilievo emersa… a vvacante, come si dice a Ponza

Ma l’onda lunga su Cala dell’Acqua nasceva già a inizio settimana con un j’accuse di Vigorelli a Ponzaracconta, per aver occultato notizie importanti come la sentenza del Consiglio di Stato.
Cui ha fatto seguito la risposta della Redazione.

Da redattore del sito non so se il lettore non-ponzese o anche ponzese – a parte gli addetti ai lavori – è riuscito a farsi un quadro chiaro della situazione da queste schermaglie – alquanto dispersive e fuori centro, in realtà -, tanto che in messaggi privati ricevuti da più parti mi è stato richiesto di fare una sintesi della situazione.
Provo a riassumere i fatti, con i limiti di avere, come sito, informazioni parziali. Per esempio della riunioni di giovedì scorso abbiamo dovuto recuperare la locandina dalla pagina Fb “Comune di Ponza informa”, perché l’amministrazione (e l’ineffabile Vigorelli al seguito) non ci fanno partecipi delle loro iniziative (ovviamente quelle di pubblico dominio) ma si adontano se omettiamo la (supposta) notizia importante della sospensiva del Consiglio di Stato (leggasi bene “sospensiva”, non giudizio definitivo).

Riprendo il filo:
Il Comune di Ponza (amministrazione Vigorelli) nel 2014, ha recepito la proposta da parte di un privato, di fare un porto a Cala dell’Acqua, l’ha dichiarata di pubblico interesse e ha attivato una procedura di evidenza pubblica ai sensi del DPR 509 (legge Burlando).

Nel 2016 Marina di Cala dell’Acqua srl è stata scelta per la realizzazione e gestione del porto da realizzare, ma il Comune, pur avendo dichiarato il progetto di pubblica utilità, ha disatteso la legge (509), rifiutando di approvare la variante di PRG, che invece la legge prevede.
Da questo, tutti i contenziosi e le accuse di inerzia che il TAR ha chiarito.

Adesso il Comune è ricorso al Consiglio di Stato, udienza il 25/7, avendo la Regione contro.
Prova ne è che ad un incontro del 18 aprile scorso presso la Sala Conferenze della Regione Lazio – sul progetto delle Comunità Energetiche Rinnovabili, in relazione al porto di Cala dell’Acqua [minimizzato e irriso da Vigorelli: “un semideserto convegno presso la Regione Lazio del 18 aprile organizzato dal Del Gizzo, strombazzato dal sito alla vigilia e dopo diventato indegno di un qualsiasi resoconto”] – nessuno dei membri dell’amministrazione isolana è stato invitato.

Finora si sono evidenziati (in grassetto) i protagonisti dell’intricata vicenda.
Ne mancano due:
– la popolazione di Le Forna al momento rappresentata dal Comitato ‘Samip 2012’, le cui proposte di emendamento al piano del porto sono state recepite e inserite nel piano del Porto dalla Società MCDA (vedi sul sito resoconto di Martina Carannante, dello scorso 23 febbraio). Anche a questo incontro che si è tenuto a Le Forna nessuno dell’Amministrazione ha partecipato.
La cosiddetta opzione Bixio del ripristino della portualità preesistente – quella dei tempi della Miniera, progetto a cui lui come tecnico comunale aveva lavorato, ai tempi dell’Amministrazione di Antonio Balzano – che secondo lui avrebbe il cammino burocratico facilitato (porta esempi di recupero delle miniere del Sulcis e altri). Ma a parte dubbi sulla fattibilità di un progetto del genere a Ponza per l’estremo degrado dell’area retrostante l’approdo (geologico e ambientale) c’è il fatto fondamentale che tutte le procedure attualmente in essere dovrebbero essere azzerate, prima di procedere a un nuovo Progetto.

Ora, mentre le posizioni di tutti i soggetti con ‘voce in capitolo’ sono chiare e manifeste, il Comune di Ponza non ha dato conto ai ponzesi – e men che meno al reprobo (agli occhi dell’Amministrazione) sito Ponzaracconta – delle sue intenzioni, neanche nelle sue linee generali, preferendo la strada delle mosse ufficiali e dei ricorsi (TAR, Consiglio di Stato) e, nei confronti della cittadinanza, quella della “disinformazione sistematica” (leggi qui).
Per un sito di notizie su Ponza quale pensiamo di essere, è uno smacco; per il Comune potrebbe essere una catastrofe. Staremo a vedere.

Ma The show must go on… l’epicrisi deve procedere

Ancora, direttamente o indirettamente, c’è Ponza in questi altri articoli (in ordine di pubblicazione):


Per il 25 aprile, Karaoke e Jukebox in piazza

Il Meteo (169). La settimana da lunedì 22 aprile 2024, a cura di Alessandro Romano, con foto di autori vari

In edicola il nuovo Focus Storia n° 211. Con Lambertucci su Elisabetta Farnese

La scomparsa di Angelo Buono

Tracce di intelligenza nel Mediterraneo, segnalato da Guido Del Gizzo

A Pascale Bu’, di Francesco De Luca

E’ nata Ludovica, Fiocco rosa a Ponza

Chiacchierando, di Francesco De Luca

Raccoglimi! Weekend ecologico ponzese

Notizie dalla stampa. Ponza, ancora rifiuti abbandonati

Finalmente uno studio fotografico a Ponza

 

Per la ricorrenza del 25 aprile:

Questo ’25 Aprile’ raccontato ai giovani

25 aprile. Democrazia è Libertà

Gli auguri di Cristina Vanarelli per il 25 Aprile

 

Luoghi:

Vicino ai Giardini di Ninfa spunta un’altra antica chiesa

Ischia. A Casamicciola per una ricostruzione sociale ed economica

 

Ponzaracconta-cultura: musica, immagini e poesia:

“Quando una minoranza sequestra la piazza”, un’Amaca di Michele Serra proposta di Vigorelli (apprezzato, grazie)

Poesia di consolazione per chi è rimasto, dopo che l’amico Sergio se n’è andato, di Tano Pirrone

Le immagini del Concorso Fotografico, cosa c’è dietro e intorno

World Press Photo of the Year, la ‘Pietà’ di Gaza miglior foto dell’anno

Una canzone per la domenica (294). I Pink Floyd raccontati da Alessandro Alfieri, su uno dei gruppi più ascoltati sul sito, in una dimensione più sociologica e ‘filosofica’.

I disegni ‘narrativi’ di Roberta Bartoletti, di Sandro Russo sulla sorpresa di una vena figurativa in una amica di lunga data, già musicista.

Roberta Bartoletti, per la ricorrenza del 25 aprile: La Resistenza a San Lorenzo

 

Note

(1) – Björn Larsson, nato a Jönköping (Svezia) nel 1953, docente di letteratura francese all’Università di Lund, filologo, traduttore, scrittore e appassionato velista, è uno degli autori svedesi più noti anche in Italia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Grinzane Biamonti, il Premio Elsa Morante, il Premio internazionale cultura del mare, il Premio Boccaccio Europa e il prestigioso Prix Médicis in Francia. Tra i suoi titoli di maggior successo, tutti pubblicati da Iperborea, oltre a La vera storia del pirata Long John Silver, anche Il Cerchio Celtico, Il porto dei sogni incrociati, La saggezza del mare, I poeti morti non scrivono gialli, La lettera di Gertrud e Nel nome del figlio.
Björn Larsson l’abbiamo ospitato sul sito in occasione dell’uscita di un suo libro – Raccontare il mare; Iperborea (2015) in cui raccoglie i tanti modi in cui gli scrittori hanno narrato il mare:

https://www.ponzaracconta.it/2015/05/28/anticipazione-raccontare-il-mare-di-bjorn-larsson-1
https://www.ponzaracconta.it/2015/06/12/raccontare-il-mare-di-bjorn-larsson-2  https://www.ponzaracconta.it/2015/06/21/raccontare-il-mare-di-bjorn-larsson-3/

(2) – Nel mio piccolo anche a me piace mettere una cornice paesaggistica a quel che racconto (e spesso c’è Ponza, nel quadro):

In “Elogio della Nostalgia”…
http://www.ponzaracconta.it/2012/05/18/elogio-della-nostalgia-1/
http://www.ponzaracconta.it/2012/05/20/elogio-della-nostalgia-2/

…ricordavo le mattine dalla casa dei nonni, sopra la via Nuova:

L’odore del mattino… Non è tanto da raccontare; è solo una sensazione da ricordare a chi l’ha vissuta: gli altri non possono capirla.
Il passaggio all’esterno era obbligatorio per andare al bagno, cosi bisognava immergersi nella leggera foschia dell’aria del mattino, nei suoi rumori attutiti: un modo particolare di diffondersi del suono, che dipende in parti uguali dalle caratteristiche dell’aria e dalla novità che i rumori rappresentano, per orecchie abituate al silenzio.
La vista era quella consueta (e meravigliosa) di una apertura sul porto e sul mare intorno, e la luce era quella giusta, ancora un po’ lattiginosa, che non feriva gli occhi di chi veniva dalla notte, dallo scuro delle stanze.
C’era già allora qualcosa dell’odore di motore, ma aveva a che fare più con i gozzi da pesca, con il loro ritmo rassicurante e pacato, piuttosto che con le automobili, come successe in seguito.
Poi c’erano i profumi che venivano dalla terra: soffi di mentastro o di ginestre, o di viole di Pasqua, a seconda del periodo; e un leggero brivido di freddo, anche se si era in estate.. perché la mattina è sempre un po’ umido.
Rientrando in casa dalla cucina, a quell’ora era tornato il nonno, con la solita foglia di citronella messa dietro l’orecchio.
’A copp’ ’u ciardìn’ ’u nonn’ purtave pummadore e vasenicola, fichedìnie e uv’a zizzella… insieme a un buon odore di sudore e di fatica che mi è sempre piaciuto… da allora, forse.
Ma tutto questo durava poco: nel giro di un quarto d’ora si svegliavano tutti; la casa si popolava di voci e di richiami alla realtà.
La mattina era finita e forse anche l’infanzia, ora che ci penso…

 

E altrove:
Erano belle le albe ponzesi ovattate di luce… I rumori che venivano dalla strada e dal mare, di prima mattina; i profumi dell’estate che si schiudeva come una promessa… Era bella Palmarola che si avvicinava, ancora avvolta nella foschia, mentre ci lasciavamo alle spalle il faro della Guardia diretti verso la prima avventura della nostra vita.

 

E questo è tutto (tanto!).
Buona domenica e scusate il ritardo dovuto a motivi tecnici non dipendenti dalla nostra volontà.

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