Dialetto

‘A dinto e ‘a fore, l’incontro sul dialetto ponzese con Franco De Luca

di Martina Carannante

 

L’ultimo incontro del ”Caffè Letterario“, promosso dall’Istituto Tecnico Turistico di Ponza, si è svolto a porte aperte (ha potuto partecipare anche la popolazione isolana oltre agli alunni della scuola secondaria dell’isola), lunedì 6 maggio, nei locali dell’ex scuola media, oggi centro polivalente Carlo Pisacane.

La vicepreside Angelida Costanzo ha presentato ai convenuti questo progetto che, dedicato ad Ernesto Prudente, ha lo scopo di avvicinare i ragazzi di Ponza un po’ di più alla cultura isolana.
Grazie anche all’aiuto del professor Antonello Costa durante tutto l’inverno i ragazzi hanno incontrato vari autori locali che li hanno indirizzati a loro modo verso la cultura isolana.
Francesco De Luca, il nostro maestro Franco, ha seguito da vicino tutti gli eventi e con i ragazzi ha voluto chiudere questo cerchio con un incontro pubblico sulla poesia e sul dialetto, ‘A dinto e ‘a fore ‘u dialette punzese.

Una foltissima partecipazione da parte dei ragazzi, ma anche tanti isolani per trascorrere un pomeriggio diverso, per far incontrare e confrontarsi generazioni.

Franco inizia l’incontro spiegando il titolo, Dentro e fuori il dialetto, perché per lui ogni poesia racchiude sentimenti, quindi dentro la poesia, fuori per quello che invece suscita negli altri. Franco sottolinea come lui abbia voluto creare un filone culturale ponzese dove convivevano poesia e dialetto; in passato c’è chi ha scritto in dialetto, ma in maniera episodica e sporadica; con Franco invece c’è tutta una produzione di testi dialettali.

Le poesie vengono alternate alla musica e alle canzoni. C’è la Ponza vera e verace, quella dei ponzesi che vivono l’isola tutto l’anno le bellezze naturali dell’isola, che poi sono la prima cosa che colpiscono chi la vede per la prima volta.
Franco, però, con le sue poesie non si ferma solo alla descrizione apparente ma fa dei veri e propri ritratti di stralci isolani con le sue strofe descrivendo anche i ponzesi delle varie zone dell’isola con le varie caratteristiche che le possono rappresentare.
Ovviamente non poteva mancare la canzone Terra mia, terra fortunata cantata da Franco per introdurre e contestualizzare le bellezze isolane e come vengono utilizzate, senza tutela e troppo strumentalizzate. Fa riferimento a Chiaia di Luna e le dedica una poesia.

Bellezze naturali, ma anche di persone… così Franco recita le poesie in cui ci sono i ragazzi che giocavano in strada e la vita per i viottoli isolani, il bambino che cresce… poesie che narrano di vita, ma anche musica e canzoni sulla vita.

Dare un senso alla vita, è questo che viene ribadito fino alla fine dell’incontro, perché è unica e preziosa e spesso i giovani questi lo dimenticano…

Dopo i ringraziamenti sarà anche il professor Costa a recitare una poesia da lui scritta, poco dopo essere arrivato sull’isola.

La nostra Ponza è sempre fonte di ispirazione, per chi ci vive, per chi la incontra per la prima volta, per chi la ama e anche per chi la odia.

Un pomeriggio isolano primaverile si conclude così con la speranza che in questi ragazzi sia rimasto più che una lezione imposta dal sistema scuola, un amore per la propria terra e le proprie radici.

1 Comment

1 Comment

  1. Francesco De Luca

    9 Maggio 2024 at 12:08

    Ringrazio Martina Carannante per l’attenzione data all’evento del Caffè Letterario e per l’encomio manifestato

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