Ricorrenze

25 aprile. Democrazia è Libertà

proposto da Enzo Di Fazio 

 

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali
(art. 3 della Costituzione)

 

 

La data del 25 aprile è simbolo dell’Italia libera e liberata, dopo venti mesi di Resistenza e uno straordinario tributo di sangue e di dolore. Fine dell’occupazione tedesca. Fine del fascismo. Fine del conflitto. 
Il 25 aprile del 1945 l’esecutivo del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, di cui facevano parte Pertini e Leo Valiani, annunciò via radio l’insurrezione alle 8 del mattino. Il Comitato prendeva così i poteri nella città di Milano e annunciava la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti.
Non fu facile, ma fu l’inizio per avviare la costruzione di un nuovo Stato e di una nuova società.
Il 2 giugno del 1946 il popolo sceglieva la Repubblica e con la Costituzione del 1948 nasceva l’Italia democratica che si fonda sul lavoro e ripudia la guerra.
Non fu facile allora affermare la democrazia, ma non è facile oggi salvaguardarla dagli attacchi, dai dispotismi, dagli strappi, dagli abusi. Difendere i diritti così faticosamente conquistati deve essere un impegno quotidiano di tutti.
Per l’occasione e per ricordare questo anniversario, che si celebra da quando nel 1946 il governo provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che questa data dovesse essere Festa nazionale, propongo la lettura di un bell’articolo di Michele Serra pubblicato su la Repubblica di oggi.

 

25 aprile. Democrazia è Libertà
di Michele Serra

La democrazia è di tutti. La dittatura, solo di qualcuno. Una sola fazione che pretende di rappresentare un intero popolo. Un solo capo che decide peri uni e da tutti pretende le stesse idee, gli stessi comportamenti, gli stessi simboli, la stessa uniforme. Ogni 25 aprile, dal 1945, festeggiamo la restituzione dell’Italia a tutti gli italiani. dopo il lungo sequestro fascista. Si usciva in strada, in quella primavera, come se finalmente si fossero riaperte le porte del tempo.
La coda insanguinata della guerra ancora frustava le città, le case e i campi. Ma entrava l’aria, dopo lunghi anni rinchiusi e provinciali. Cominciava l’epoca della libertà di parola, dei diritti politici e sindacali, del voto delle donne, dell’unità europea. dopo il ventennio della censura, delle violenze contro gli oppositori, dell’esaltazione nazionalista, del mito della virilità, della discriminazione politica, della persecuzione razziale, infine della guerra al fianco dei nazisti.
Fu così generosa e fedele ai suoi principi, la democrazia, che consentì ai neofascisti, i suoi nemici appena battuti, di sedere in Parlamento.
Niente marca la differenza, tra il prima e il dopo, come la decisione di lasciare posto, voce, diritti politici a chi mo li aveva lasciati ai suoi neici.
Il patto era ch non riorganizzassero ufficialmente il Partito nazionale Fascista. Lo fecero ufficiosamente. Furono tollerati.
Oggi festeggiamo anche quella scelta. Nella sua imperfezione, perfino nella sua debolezza, la democrazia ci salva dal mito totalitario della purezza e dell’uniformità.
E’ anche la casa dei suoi nemici. E’ la patria di tutti.
Anche di quelli che non la capiscono e non le sono grati.
In questi luoghi ottant’anni molti dei buoni propositi dei costituenti non si sono realizzati. Il fumo della retorica (anche la democrazia, come la dittatura, purtroppo ne produce a tonnellate) non basta a coprire le omissioni e le delusioni.
Rispetto ai passi energici di quei ragazzi e ragazze in camicia e fazzoletto, con il mitra e senza, che ogni 25 aprile rivediamo in fotografia, c’è più stanchezza. Ma la sostanza – la democrazia è di tutti, il fascismo fu un sequestro di patria – ha retto, e ha retto bene. Anche a prove durissime, come le stragi nere e il terrorismo rosso. Ha retto perchè la libertà, alla fine, è un’idea semplice e chiara. Più semplice e più chiara del nostro incerto cammino.


(cliccare sull’immagine per ingrandire)

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top