Cala dell'Acqua

La risposta della Redazione a Piero Vigorelli

la Redazione

 

Noi di Ponzaracconta accettiamo volentieri le critiche, anche quelle poco affettuose di Vigorelli.
In questo caso, tuttavia, ci sembra necessaria una premessa: Ponzaracconta sta con i Ponzesi, non con Guido Del Gizzo o Pierlombardo Vigorelli.

Abbiamo letto, a suo tempo, la sentenza del TAR e quello che oggi afferma Vigorelli, in proposito, ci sembra non corrispondere alla verità: il TAR è entrato nella valutazione del merito della questione e tra le motivazioni anche il fatto che era stata presa senza aver convocato una riunione della Conferenza dei Servizi per deliberare la fine della pratica, come invece asserisce Vigorelli. Per questo, abbiamo dato alla sentenza il giusto rilievo, anche per la rapidità con cui è stata assunta e l’importanza del tema, per l’isola.

Diversamente, siamo in attesa della prossima decisione del Consiglio di Stato. Nel frattempo, la procedura è stata arrestata dalla concessione della sospensiva, perché il Consiglio ha ritenuto prudente, nelle more di approfondimenti, lasciare le cose come stanno, per i prossimi 90 giorni; non un’eternità.

La notizia che non abbiamo dato, invece, e che diamo adesso, è che sembra che la Regione sia determinata a costituirsi nel procedimento, contro il ricorso del Comune: è quanto emerso dalla riunione dello scorso 18 aprile a Roma.

Ci sembra, poi, meriti una riflessione il fatto che si sia tenuta una riunione con il CNR, Unindustria, banche, vari esperti, oltre alla società incaricata del progetto, alla presenza dell’Assessore al Bilancio e di dirigenti nazionali di FdI, senza che nessuno abbia ritenuto utile, o necessaria, la presenza degli amministratori dell’isola.

A differenza di Ponzaracconta, però, che cerca di informarsi e informare con i modesti mezzi di cui dispone, il Comune non ci racconta come non ci sia ancora alcuna decisione dalla Corte dei Conti, da dicembre, né di come si stia muovendo per il riequilibrio economico-finanziario del bilancio, al di là di alcune discusse operazioni di riassetto organizzativo del personale. Così come non è dato sapere come il Comune farà a incassare gli importi indicati nel Piano di Riequilibrio Pluriennale.
Qui non si tratta di censura: è solo disinformazione sistematica…

2 Comments

2 Comments

  1. Piero Vigorelli

    24 Aprile 2024 at 15:06

    Grazie per la risposta al mio testo.
    Mi corre tuttavia l’obbligo di alcune precisazioni. Come si dice in gergo, “carta canta”.

    Ponza Racconta sostiene che non affermo la verità, perché “il TAR è entrato nella valutazione del merito della questione” e che “tra le motivazioni anche il fatto che era stata presa (ndr: la decisione del Comune contraria alla società del Sig. Del Gizzo) senza aver convocato una riunione della Conferenza dei Servizi per deliberare la fine della pratica”.
    Ora, il “merito” era (è) piuttosto delineato, e riguarda la mancata realizzazione della VAS e della VINCA, oltre al fatto che la Regione Lazio aveva chiuso la pratica perché la società del Sig. Del Gizzo non aveva realizzato la VIA, nonostante i ripetuti solleciti rimasti senza risposta.
    Sullo sfondo, e come pregiudiziale, c’era (c’è) la tesi del Comune secondo la quale un “accordo di programma” sostituisce e integra la situazione urbanistica dell’area occupabile dal porto turistico, mentre la tesi della società era (è) che prima il Comune deve includere l’area nel Piano Regolatore e poi la società potrà realizzare VAS, VIA e VINCA.
    Questa diatriba sul “merito”, cara Ponza Racconta, la sentenza del TAR la riassume correttamente, ma non esprime nessun giudizio.
    E perché non si esprime?
    Perché, si afferma nella sentenza, “avendo parte ricorrente (ndr: la società del Sig. Del Gizzo) dedotto nel secondo mezzo di impugnazione l’incompetenza degli organi municipali firmatari del provvedimento impugnato, (…), sulla conclusione della conferenza di servizi, l’analisi del merito dei motivi di doglianza non può che principiare da quest’ultimo. Infatti, il vizio di incompetenza deve essere sempre scrutinato per primo poiché, se fosse fondato, la valutazione nel merito della controversia alla stregua delle altre censure sostanziali proposte sarebbe impedita”.
    La conclusione della sentenza del TAR è chiarissima: “Resta inteso che la decisione di accoglimento del ricorso, fondata su una violazione di legge di ordine procedimentale, concettualmente assimilabile quoad effectum al vizio d’incompetenza (perché ha impedito agli altri soggetti portatori di interessi pubblici coinvolti nel procedimento di esprimere la propria posizione e, quindi, di esercitare i poteri in attribuzione) esaurisce l’oggetto stesso del giudizio e rende obbligatorio l’assorbimento delle eventuali censure sostanziali…

    Ristabilita la verità, – che è quella che ho espresso, e non è quella di Ponza Racconta -, avrei delle annotazioni piuttosto curiose.
    In primo luogo, trovo ridicolo che Ponza Racconta sostiene di aver dato il giusto rilievo alla sentenza del TAR “anche per la rapidità con cui è stata assunta”. Ridicolo perché, fra il ricorso del Sig. Del Gizzo e la sentenza è passato quasi un anno.
    In secondo luogo, noto che Ponza Racconta, nella sua amabile risposta, non spiega perché mentre ha strombazzato la sentenza del Tar che era contro il Comune, ha taciuto quella del Consiglio di Stato che era invece a favore del Comune.
    Succede.
    Due pesi e due misure.
    Piero Vigorelli

  2. la Redazione

    24 Aprile 2024 at 15:13

    Ringraziamo Vigorelli per quanto riferisce in merito alla sentenza del TAR. Ne prendiamo atto e attendiamo la sentenza del prossimo 25 luglio nella speranza che faccia finalmente chiarezza.
    L’immagine di copertina della risposta a Vigorelli non è stata scelta a caso. Vi sono indicate tre strade che possiamo attribuire ai tre soggetti principali coinvolti nella realizzazione del futuro porto di Cala dell’Acqua: il Comune, la società che lo dovrà realizzare (al momento la Marina cala dell’acqua srl) e la comunità fornese.
    Auguriamoci che con la prossima sentenza del Consiglio di Stato si possa intraprendere la strada della comunità fornese.

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