Editoriale

Epicrisi 472. Necessariamente “scritta”

di Enzo Di Fazio 

.

Ritorno all’epicrisi dopo circa tre mesi. Per una serie di eventi e circostanze che mi hanno tenuto nei fine settimana lontano dal pc e da quel momento serio di raccoglimento che richiede il “parto” di un’epicrisi.
Se scorro il calendario del sito, la mia ultima risale al 21 gennaio quando faceva buio alle 17,00 e il cielo era spesso grigio; praticamente una stagione fa. Nel momento in cui scrivo c’è tanto sole, un’aria tiepida e starsene qui seduti a sgranare gli articoli pubblicati e cercare di tirar fuori umori, sentimenti, logiche e irrazionalità ma anche scenari e interpretazioni politiche sembra un controsenso.
Ma ‘c’è ancora domani’ e mi rifarò alla grande, con una gita fuori porta.

Nella settimana che sta per concludersi sono stati pubblicati 26 articoli, 27 se teniamo conto anche del Meteo, rubrica che si avvale del contributo meritorio del nostro Sandro Romano e dell’arricchimento quotidiano delle foto, sempre belle e accattivanti, che ci arrivano dall’isola.

Ma, se consideriamo i tanti articoli che i collaboratori richiamano in link ad altri pezzi, nei loro contributi e i commenti che non mancano mai, il materiale che abbiamo a disposizione per elaborare idee e trarre conclusioni è veramente tanto.

Il tema della settimana a mio avviso pregnante e intorno al quale si sta sviluppando un bel dibattito è quello dei libri ed  è nato da una provocatoria considerazione di Bixio che parte dalla domanda perché e per chi si scrive. Che inevitabilmente porta all’altra domanda imprescindibile che è perché si legge o, meglio, perché si sente il bisogno di leggere.
Ho letto e riletto le considerazioni di Bixio e confesso di averle trovata innaturali se penso alla sensibilità che lo caratterizza e che ho avuto modo di apprezzare leggendo i suoi scritti.


Tanto più innaturali se penso che sono state stimolate da un libro, quello di Tea Ranno, che è un atto di coraggio e di denuncia e, sotto certi aspetti, anche un tentativo di superamento del dolore attraverso la condivisione.
È vero poi che ci sono tanti libri inutili e c’è tante gente che scrive improvvisandosi scrittori. Ma non possiamo fare di tutt’erba un fascio
Vivere senza libri penso sia impossibile, come vivere senza scrivere.
L’articolo richiamato da Sandro Il senso della scrittura e… della lettura, come i commenti di Emilio e degli altri contengono tanti spunti di riflessione che aiutano a capire l’importanza dei libri.
Tano, con la sua lettera “aperta” a Bixio, analizza molto bene a cosa può servire un libro, e come può aiutarci.

I libri giusti non danno risposte – scrive Tano – ma ci insegnano a cercarle meglio e qualche volta, anche a trovarle.

I libri fanno compagnia. Mio padre che si rammaricava di non aver potuto studiare, leggeva tutto quello che poteva e, nella solitudine dei fari, spesso gli hanno fatto compagnia – perché quelli aveva – i racconti condensati della Selezione dal Reader’s Digest, provenienti da un abbonamento regalato da un turista visitatore.
Non sono un divoratore di libri, sono piuttosto un selezionatore e posso dire che dalla maggior parte di quelli letti ho tratto piacere e ho imparato qualcosa.
I libri contribuiscono ad arricchire il lessico e a renderci più autonomi.
Don Lorenzo Milani ha dedicato una vita ad elevare culturalmente i ragazzi di Barbiana, ad insegnar loro la preziosità della lingua e la necessità di riempirla di vocaboli perché sapersi esprimere vuol dire anche sapersi difendere.


Evidentemente questa è un’esigenza che si avverte anche a Ponza se Franco De Luca, in uno dei suoi periodici incontri con l’ing. Aprea rielaborando i ricordi, osserva che la  comunità ponzese soffre di una grossa carenza di cultura. Non si legge, non si produce cultura, e la Scuola arranca a star dietro all’esigenza di conoscenza di cui ha bisogno ciascun uomo, oggi, nel nostro  mondo.


Una vignetta di Tex: i lettori dell’articolo di Franco ne capiranno il significato

I libri fanno spesso paura, soprattutto quando sono ricchi di testimonianze, quando insegnano i valori della democrazia, la necessità di difenderla e la vulnerabilità della libertà in tutte le sue forme espressive.
Bucherverbrennungen (in italiano roghi di libri) sono stati dei roghi organizzati nel 1933 dalle autorità della Germania nazista per bruciare tutti i libri considerati contrari allo spirito tedesco.

Oggi, è vero, ci sono tanti libri inutili e pieni di “fesserie” o di messaggi falsamente rivoluzionari – come accenna Bixio e conferma Tano -, ma ce ne sono tanti con pagine bellissime che potremmo magari leggere ad un anziano vicino di casa che non ha la capacità, o forse più la forza di leggerle. Probabilmente gli faremmo un bel regalo.

Voltiamo pagina e vediamo cos’altro ci ha riservato il sito nella settimana

Comincio dalla notizia del ripristino dei collegamenti con Terracina a partire dal prossimo 19 aprile. Avranno tirato un sospiro di sollievo gli operatori turistici, gli affittacamere, i ristoranti, i bar, i barcaioli, insomma tutti coloro che di turismo vivono, che hanno lavorato a dei progetti e alimentato aspettative per i prossimi long week-end.
Così si è organizzata anche la Pro loco per riaprire le cisterne Romane, un’eccellenza del patrimonio storico-culturale dell’isola. La notizia è comunque bella a metà, poiché si è ancora lontani dall’avere navi efficienti e servizio garantito a lungo termine, visto l’appalto ancora non definito e qualche contenzioso in corso. È bella a metà anche per la notizia che il porto di Terracina è insabbiato (da Il Messaggero di ieri, sabato 13).
L’argomento della portualità è molto dibattuta tant’è che vi si inserisce ancora una volta Bixio, con l’idea di realizzare in via continuativa una tratta con San Felice, idea mai abbandonata nonostante le criticità da alcuni rappresentate. La breve distanza tra Ponza e San Felice è un punto di forza talmente allettante che non appare assurda l’ipotesi del progetto.

La lontananza dell’isola dalla terraferma e la difficoltà dei collegamenti assieme alla lunghezza dei tempi di percorso sono in parte anche causa della lievitazione dei tanti disagi che l’isola soffre in alcuni settori vitali. come quelli della Sanità (al riguardo leggasi l’intervista rilasciata da Biagio Vitiello) e dell’Istruzione.
Restando nei limiti del perimetro isolano interessante è la segnalazione (ancora di Biagio Vitiello) dell’esperienza della Regione Lombardia e dei fondi stanziati con il bando Terrazzamenti, per lo sviluppo del territorio montano e la tutela del paesaggio agrario. È un’iniziativa che fa pensare alle nostre parracine e alla valorizzazione delle colture autoctone, tema che ogni tanto sfioriamo senza mai approfondire. Qualche anno fa (mi pare nel 2022) la Regione Lazio lanciò un bando, nell’ambito del PNRR, per la protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale. Penso non se ne sia fatto nulla, a Ponza. Certe cose presuppongono informazione, conoscenza, iniziative locali e supporto di esperti, che non nascono dal nulla ma vanno perseguite partendo da un progetto. Alcune Amministrazioni comunali hanno disposto un ufficio apposito, con personale dedicato allo studio e al perseguimento delle opportunità offerte del PNRR. Non sono a conoscenza di un’iniziativa del genere, da noi.

Per quanto riguarda le vicende amministrative non troviamo granché sul sito. Sappiamo che sono stati decisi alcuni avvicendamenti nell’ambito del personale, finalizzati – pare – essenzialmente all’obiettivo del perseguimento dell’equilibrio economico-finanziario imposto dalla Corte dei Conti. Non c’è molta chiarezza, stando a qualche commento. Ne sapremo sicuramente di più nei prossimi giorni.

Scorrendo gli articoli della settimana ne troviamo due, particolarmente toccanti, che ci dicono di un’Italia diversa da quella che ci raccontano e da quella che vorremmo.
– In uno il ricordo, attraverso la lettera di un padre ai due figli perduti nella tragedia di 15 anni fa del terremoto de L’Aquila che fece 309 vittime. Una pagina che non fa onore al nostro Paese per tutte le promesse fatte e mai mantenute;
– nell’altro le puntuali osservazioni di Silverio Lamonica, nella qualità di addetto ai lavori, sull’assurda proposta dei ministri Valditara e Salvini del tetto del 20% di alunni stranieri per classe, tema di un articolo-collage della settimana precedente: I ministri, l’immigrazione e la scuola. Quasi un modo alternativo al mare di arginare il fenomeno dell’immigrazione.

Sfogliando ancora le pagine del sito troviamo:
le riflessioni senili di Franco con riferimenti all’etica e alla morale e alle difficoltà di rispettarle nel percorso della vita;
– le confidenze e confessioni di Giuseppe Mazzella di Rurillo che ritrova nei grandi maestri del passato (leggi qui) e nelle esperienze giornalistiche del suo trascorso professionale (leggi qui) gli insegnamenti che rappresentano una guida ancora oggi;
un breve racconto storico di Fabio Lambertucci ambientato nella Repubblica Romana del 1799 che ha come protagonista lo scultore danese Bertel Thorvaldsen.

Per gli amanti del cinema:
l’anniversario di una persona speciale, Gian Maria Volontè, un grande indimenticabile attore che il 9 aprile avrebbe compiuto 91 anni;
L’inconscio messo in scena dal cinema (1). Solaris, il primo capitolo di una trilogia che dimostra quanto il cinema pervada il nostro immaginario e sia un riferimento culturale imprescindibile (il pensiero va ai bei tempi in cui a Ponza c’erano due sale cinematografiche: il minuscolo cinema Regine, ‘a ret’u curredure, e il più grande cinema Margherita. Ora non ce n’è nessuna!);
la Cinecittà del futuro, il cinema italiano spiegato al ministro. Un articolo che mette in evidenza le preoccupazioni di un settore che, ripresosi dopo i tempi bui della pandemia del 2020, non riceve la giusta attenzione da parte del governo.

Per gli amanti dell’arte
– a Formia, fino al 21 aprile c’è la mostra antologica di Salvatore Bartolomeo
– a Ischia, un’opportunità di conoscere il Museo del Mare, ricco di oggetti della marineria ischitana, di carte nautiche, di modellini navali, ma anche luogo di incontro per i bambini delle scuole e di mostre dedicate al mare.

Ovviamente non va dimenticato chi ci ha lasciato nella settimana che sta per concludersi:
Nando Facchini nel ricordo di Bixio e Rita Morrone in quello di Luisa.

Infine una conferma di come sia popolare il sito: dalla ‘Posta dei lettori’ c’è chi chiede notizie sul beccaccino, la piccola e mitica barca a vela nata nel 1931 e chi vorrebbe ritrovare i suoi gigli di Santa Candida perduti.

Chiudo con una nota musicale, quella della ‘Canzone della domenica’: Dancing in the dark di Bruce Springsteen, che era l’occasione per presentare l’interessante “spiego” della figura del mitico “The Boss”  da parte di Alessandro Alfieri al Teatro Manzoni (video da YouTube annesso).
Ve li consiglio… – la canzone e la presentazione – servono per tirarvi su dopo la pesantezza di questa epicrisi.
Buon ascolto e buona domenica

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top