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Gian Maria Volonté, anniversario di una persona speciale

di Gianni Sarro

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Oggi compirebbe 91 anni.
Insieme a Mastroianni e Gassman è stato il più bravo di tutti, aveva la capacità di ipnotizzare la macchina da presa.

Gian Maria Volonté è stato l’attore per antonomasia, ha lasciato una galleria di personaggi indimenticabili: da Ramon, l’antagonista di Clint Eastwood in “Per un pugno di dollari” a Teofilatto, indolente cavaliere in “L’armata Brancaleone” al fianco di Vittorio Gassman.
I ruoli che lo consegnano all’immortalità artistica sono il poliziotto nevrotico di “Indagine al disopra di ogni sospetto” di Elio Petri (1970), dove Volonté s’inventa un dialetto formato da contaminazioni di più cadenze meridionali, il Mattei de “Il caso Mattei” di Rosi, ancora con Petri tratteggia un realistico e sfuggente Moro in “Todo modo” (che reinterpreterà nel 1986 ne “Il caso Moro” di Ferrara). Per non dire dell’operaio Lulù, ne “La classe operaia va in paradiso” sempre di Petri del 1971.
Diretto da Montaldo è protagonista di “Sacco e Vanzetti” e “Giordano Bruno”. Torna a recitare nel 1979 con Rosi, regalando una sontuosa interpretazione di Carlo Levi in “Cristo si è fermato ad Eboli”. L’ultima grande interpretazione è il professor Franzò di “Una storia semplice” (del 1991 per la regia di Emidio Greco).
Dopo aver accettato una parte di rilievo nel film Lo sguardo di Ulisse di Theo Angelopoulos, il 6 dicembre 1994 Volonté morì improvvisamente durante le riprese, all’età di 61 anni, in Grecia (Florina, Macedonia) a causa di un infarto.

Per avere un saggio della bravura di Volonté, potete cliccare sul link di seguito. Non vi stancherete più di guardarlo.

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