Editoriale

Epicrisi 420. Cala dell’Acqua, quale futuro?

di Enzo Di Fazio 

Con una Pasqua trascorsa sottotono per una primavera che tarda ad arrivare e una pasquetta che ha visto, nonostante il tempo incerto, comunque milioni di persone in giro per le città d’arte e per i luoghi turistici di attrazione come Ponza, è iniziata la settimana che mi appresto a raccontare.

Domenica il sito ci ha proposto una canzone e due classiche letture da poltrona. La canzone è Wild World, una canzone del passato uscita fuori da un incontro tra amici e che, come spesso accade, richiama ideali che si rincorrono ancora. Le letture: una Pasqua d’altri tempi raccontata alla maniera di Pasquale Scarpati con incursioni sulla realtà di oggi e un’intervista di Lorenza Del Tosto a Teona Strugar Mitveska. Lorenza, con le interviste che raccoglie grazie al suo lavoro di interprete trilingue, ci permette di accedere a mondi lontani, mostrati in trasparenza attraverso i personaggi – una regista macedone in questo caso – di cui delinea, ogni volta, l’umanità, oltre alla professionalità.


Da lunedì tutt’altra musica.


Pur se i Quadri della Passione di Formia, e I Colori della Passione, film di Lech Majewski che racconta ‘la salita al Calvario’ di Bruegel, segnalato da Sandro Russo, hanno contribuito a farci respirare ancora l’aria pasquale legata alla figura e al sacrificio di Cristo, il rilancio della richiesta del Comitato Samip di un incontro pubblico con il sindaco ha segnato in maniera irreversibile il percorso della settimana.
Restituendo al sito – a dispetto delle maldicenze di appena un mese fa che lo vedevano lontano dalle vicende dell’isola – il ruolo di agorà, intesa come luogo d’incontro ove sviscerare i problemi e far sentire ognuno la propria vo ce. Peccato che, poi, quantunque l’accesso sia aperto a tutti come in una piazza, a parlare siano sempre gli stessi.

Il tema che ha dominato la settimana è quello del dissalatore che, inevitabilmente, si è allargato all’area che dovrebbe ospitarlo, cioè al sito di Cala dell’Acqua e, di conseguenza, a tutto quello che ci gira intorno, compreso il progetto mai tramontato di farvi un porto e di cui qualcosa sapremo la prossima settimana quando il TAR del Lazio sarà chiamato a decidere del ricorso presentato da Marina di Cala dell’Acqua srl.
Gli articoli proposti nella settimana non sono molti. Ventidue in tutto, ben al di sotto delle medie storiche, anche se vi sono diversi commenti (ne ho contati 6), stimolati dalla vicenda del dissalatore, che per lunghezza e contenuti hanno le caratteristiche di articoli.
Se digitiamo la parola dissalatore in cerca nel sito emergono 37 pagine correlate per un totale di 259 articoli! Ne abbiamo cominciato a scrivere fin dal 2012, cioè fin da quando Acqualatina è sbarcata a Ponza. Per dire quanto importante sia il tema per la nostra isola.

Nelle due ultime settimane il problema è emerso in tutta la sua pesantezza. Presente fino a poco tempo fa nella vita isolana come la punta di un iceberg, ci si sta accorgendo solo ora quando grande fosse la massa che sta sotto.
Ed è stata la comunicazione del sindaco Ambrosino a rappresentare la cocente realtà della situazione. Acqualatina è autorizzata a realizzare lo skid provvisorio a Cala dell’Acqua. Sentenze del TAR e leggi sono dalla sua parte. Compresa l’assurdità di una legge come la 60/2022, la cosiddetta SalvaMare, che, fatta per tutelare meglio l’ambiente, non trova applicazione nella circostanza.

Il Comitato Samip nella persona del presidente prima e del segretario dopo, firmatario quest’ultimo di un accorato intervento, vibrante nelle motivazioni e negli interrogativi che pone, insiste per un incontro pubblico con il sindaco. Per ottenere risposte che, stante le cose raccontate, è difficile immaginare possano andare nella direzione voluta dalla comunità fornese.
Risposte le pretende anche il Gruppo di Minoranza che rende nota la sua posizione sul dissalatore, poco pregnante nella circostanza, vaga al punto da sembrare esternata solo per stare dalla parte di chi è contro.

Scende in campo l’ex sindaco Vigorelli, più di ogni altro coinvolto nella vicenda per essere stato sindaco negli anni in cui c’è stata la Conferenza dei Servizi, quando si sono prese delle decisioni importanti e sono state fatte le scelte su cui oggi si discute.
Scendono in campo i critici, come Vincenzo Ambrosino, Mimma Califano, Sandro Russo, Francesco Carta ognuno con le proprie argomentazioni e le proprie ragioni. Sicuramente hanno rilevanza l’aspetto della tutela ambientale, quello della “ri-mineralizzazione” dell’acqua e quello del rinnovo delle condotte, per citarne solo alcuni.
Scendiamo in campo noi, come redazione, per mettere ordine in tutte le cose dette, in modo da dar loro un senso compiuto.
Presto si pronuncerà anche il Prefetto di Latina davanti al quale si confronteranno il sindaco e Acqualatina sulla questione dell’inizio dei lavori

Nel tardo pomeriggio, mentre sto lavorando alla chiusura di questa epicrisi, arriva anche il punto di vista della S.r.l. Marina di Cala dell’Acqua. Guido del Gizzo, che nella circostanza  la rappresenta, prende spunto dall’articolo I pescatori: la cattiva coscienza” di Franco De Luca per fare delle considerazioni su come nel tempo il ruolo degli armatori di Ponza e la presenza di una flotta mercantile nel relativo porto abbiano sempre più allontanato l’idea di realizzare un  porto a Le Forna. Così Del Gizzo auspica per rendere diverso il futuro (immagine evocata da Franco) uno spirito collaborativo con Acqualatina e con la comunità fornese. Oltre ovviamente – si presume – con l’amministrazione locale, laddove il TAR dovesse accogliere il ricorso.
Se sono rose e se fioriranno lo vedremo la settimana prossima

Intanto fermiamoci un attimo a ragionare.
Dei dissalatori, visto come sta andando il mondo, probabilmente non potremo farne a meno. Probabilmente in un’isola come Ponza si sono perse, nel passato, delle occasioni, come la realizzazione per molti ritenuta possibile di una condotta sottomarina collegata al Circeo. Non si è mai fatta una politica di recupero delle cisterne – ‘i pescìne – di cui tante case erano e sono ancora dotate; non si è mai fatta (ma non solo a Ponza) una politica del riutilizzo delle acque reflue e di utilizzo ragionato dell’acqua piovana.
E’ possibile fare ancora qualcosa ma dovremmo parlare in termini di “decrescita felice”, concetto che cozza tanto con l’economia di un’isola che vive essenzialmente di turismo estivo.
Allora non rimane che ottenere il meglio dal cambiamento in atto.
E’ questo che dovrebbe pretendere la comunità fornese, o meglio tutta la comunità isolana, senza escludere la possibilità di vedere collocato il dissalatore definitivo in un’area diversa da cala dell’Acqua.

I dissalatori hanno un grandissimo impatto ambientale. E’ inutile negarlo. L’esperienza negativa di Ventotene, raccontata da Francesco Carta, è un esempio che fa pensare.
Definire i requisiti di qualità dell’acqua dissalata, monitorare lo stato degli ecosistemi marini nelle aree interessate dai dissalatori, separare la salamoia dal residuo di lavaggio delle membrane, sversare la salamoia a mezzo condotta a distanza dalla costa in aree meno sensibili o meglio valutare la possibilità di riutilizzo nel campo dei fertilizzanti sono tutte azioni e tappe che devono far parte della gestione di un impianto. Senza mai dimenticare che tali opere sono realizzate con danaro pubblico.
Per tutte queste cose bisognerebbe battersi e ancor di più contro incongruenze come quelle della legge SalvaMare che, pur prevedendo pareri ambientali più stringenti per la realizzazione degli impianti di dissalazione, è inapplicabile per la mancanza dei  decreti attuativi.

In tutto questo la controparte è Acqualatina, società pubblica per il 52% ma privata nella mentalità gestionale, con un  gravoso compito da governare attraverso il quale si confronta con il territorio, quello del rinnovamento della rete idrica dell’intera provincia, visto che il 70% dell’acqua immessa in rete non arriva a destinazione.
Ci aspettano giornate pregne di novità e come sito siamo pronti a registrarle e a darne conto.

Diamo ora una scorsa a cos’altro è stato proposto nella settimana

Innanzitutto il saluto a Maria Conte, vedova Colonna
La conoscevo. La ricordo sorridente e affabile quando abitava alla casa della Parata. Un  saluto e quattro chiacchiere ogni volta che passavo di là. Un abbraccio a Ida e Gildo.

Notizie dall’isola:
Biodiversità delle isole Ponziane, lezione al Filangieri
continua la collaborazione del Centro Studi con la scuola, che si avvale questa volta della professionalità di Gaia De Luca
Interventi sul territorio. Una buona notizia per Via Chiaia di Luna che viene messa in sicurezza
L’esperienza di Ponza LandArt
l’arte che si coniuga con l’ambiente e la natura. Un successo che predispone a future repliche

Da Ischia l’instancabile impegno di Giuseppe Mazzella di Rurillo per la ricostruzione post-terremoto di Casamicciola
Quarantasei milioni di euro per l’avvio della ‘ricostruzione pubblica’ di Casamicciola
Considerazioni e strategie dopo il ciclo ‘Casamicciola che “è” Ischia’

Gli isolani eccellenti e i loro impegni fuori dell’isola
Giovedì 13 Emilio Iodice al Rotary Club di Napoli ha presentato  il suo libro “La straordinaria leadership di Eleanor Roosevelt”

Ambiente e Natura – Usi e costumi
Le domeniche delle acque col FAI a Roma
Formia, la Madonna del latte a Maranola
I boschi, gli orsi e noi la cui lettura ci induce a fare delle riflessioni con un pensiero rivolto a Zannone e alla forestale che non c’è più.

Ho iniziato questa epicrisi che pioveva e faceva freddo. Nel momento in cui la chiudo fa sempre freddo, è buio ma noto nel cielo, ancora coperto, qualche stella…
Buona domenica

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