a cura della Redazione – ricevuto da Andrea Gionti dell’Ufficio Stampa del Comune di Formia
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Sensibili come d’abitudine al modo diverso, ma sempre sentito, in cui, secondo le tradizioni locali, vengono rappresentate, nel territorio di cui facciamo parte, gli eventi legati alla commemorazione della Passione di Cristo, accogliamo con piacere il comunicato stampa con cui il Comune di Formia ci rende partecipi del loro “Venerdì Santo”.
Un Venerdì Santo d’autore a Formia. Molto apprezzata la manifestazione “I Quadri della Passione”, svoltasi a latere della processione del Cristo morto. I quadri viventi esposti nei luoghi più suggestivi della città hanno visto il coinvolgimento di numerose associazioni culturali e teatrali del territorio, che hanno dato vita ad una scenografica rappresentazione delle quattordici stazioni della Via Crucis.
Perfettamente in sintonia con il contesto storico religioso cittadino, l’iniziativa si inserisce in uno scenario turistico diretto a valorizzare le tradizioni pasquali ed a sviluppare la conoscenza del patrimonio monumentale della Città di Formia.
Particolarmente suggestivi i quadri realizzati nei pressi dell’ospedale “Dono Svizzero” ed all’interno dell’Istituto Medico Psico-Pedagogico “Sacro Cuore” di Via S. Giulio, quest’ultimo interpretato dal Centro Anziani di Gianola.
Soddisfatti il sindaco Gianluca Taddeo e l’assessore alla Cultura Fabio Papa, secondo i quali “l’evento può e deve crescere anno dopo anno con il coinvolgimento delle associazioni locali per divenire un appuntamento annuale nel periodo pasquale”.
“Ci tengo a ringraziare tutte le associazioni partecipanti, la Polizia Municipale ed i parroci don Carlo e don Alfredo che hanno condiviso lo spirito della rappresentazione”, ha infine dichiarato il sindaco di Formia Gianluca Taddeo.
Nota a cura della Redazione
Sulle tradizioni di Ponza abbiamo scritto in questi giorni e in passato in tanti articoli [digita – Venerdì santo – nel riquadro “Cerca nel sito”, in Frontespizio: oltre sessanta voci correlate!]
Su quelle del territorio della nostra provincia, ricca di immagini è la Passione di Cristo di Maenza raccontata da Enzo Di Fazio (leggi qui) in occasione del Venerdì Santo del 2016
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Note aggiuntive (cfr. Commento di Sandro Russo)
Pieter Breugel Salita al Calvario 1564 (cliccare per ingrandire)
Il trailer del film da YouTube:

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“Nel raccontare la realizzazione della grande tela di Bruegel, La Salita al Calvario, l’artista e regista Lech Majewski lavora in un territorio di confine fra cinema narrativo e videoarte. Animato dall’ambizione di spingere lo sguardo sia dentro il dipinto che all’interno del suo processo creativo, il film cerca il punto di sutura fra elementi difficilmente conciliabili quali la qualità fotografica e quella pittorica dell’immagine e l’opposizione fra stasi e movimento. Il primo contrasto viene risolto attraverso una stratificazione visiva che compone riprese dal vivo e riproduzioni del dipinto, in cui l’utilizzo della computer grafica convive con una ricerca certosina delle location più adatte per caratteristiche cromatiche. Il risultato, che ha richiesto tre anni di lavoro, crea un senso di sospensione spazio-temporale dei personaggi che a tratti sembrano galleggiare nell’ambiente, abitanti inconsapevoli di una video installazione. Il problema dell’immobilità invece non viene aggirato, ma esibito in sontuosi tableaux vivants, brillanti arazzi in cui il mondo contadino che circonda Bruegel (interpretato da Rutger Hauer) si pietrifica a beneficio dell’occhio del pittore” (di Francesco Giulioli del 30 marzo 2012 da www.sentieriselvaggi.it).
N.B.
Sul sito il film è stato già citato, in un articolo pubblicato in occasione della morte dell’attore Rutger Hauer (leggi qui).

Sandro Russo
10 Aprile 2023 at 12:44
Non per dare suggerimenti non richiesti, ma per avere un’altra idea di come si può rappresentare la Passione, questo film, o almeno la curiosità indotta da queste note, sono irrinunciabili..
Nella mia esperienza, un film meraviglioso, emozionante, da vedere e rivedere.
I colori della passione (The Mill and the Cross) è un film del 2011 diretto da Lech Majewski con Rutger Hauer, Charlotte Rampling e Michael York.
Il film narra la storia di alcuni dei 500 personaggi dipinti nel quadro Salita al Calvario del pittore fiammingo Pieter Bruegel il Vecchio. Il tema della sofferenza del Cristo è ambientato al tempo delle repressioni religiose nelle Fiandre, nel 1564.
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Un film come questo non si è mai visto. Il regista polacco Lech Majewski invita lo spettatore a vivere dentro all’epico capolavoro del maestro fiammingo Pieter Bruegel, La salita al Calvario (1564). La tela riproduce la Passione di Cristo ambientando la scena nelle Fiandre del XVI secolo, sconvolte dalla brutale occupazione spagnola. Il protagonista della narrazione è il pittore stesso, intento a catturare frammenti di vita di una dozzina di personaggi: la famiglia del mugnaio, due giovani amanti, un viandante, un’eretica, la gente del villaggio e i minacciosi cavalieri dell’Inquisizione spagnola. Grazie ad una serie di effetti speciali, il regista riesce a tenere a fuoco sia i personaggi filmati in primo piano, sia il pullulare delle figurine sullo sfondo. Riesce anche a mescolare le componenti cromatiche del quadro con paesaggi e cieli scelti in Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Nuova Zelanda.
Il trailer del film (giusto per avere un’idea) e uno stralcio della recensione di sentieriselvaggi.it (la mia testata di riferimento), nell’articolo di base.