Racconti

Isola di Zannone: passato e futuro

di Biagio Vitiello

Premessa
Spero che questo articolo possa essere utile e interessare l’attuale amministrazione comunale di Ponza, ma soprattutto coloro che amano la loro terra: Zannone, 103 ettari di superficie, è bene comune dei ponzesi.

Cenni storici (1), (2), (3)
Il 29 giugno 1213 partì dal cenobio di San Angiolo di Gaeta, un gruppo di monaci benedettini, per formare nell’isola una comunità monastica  e costruire l’Abadia di Santa Maria di Zannone. Alcuni storici riportano che sull’isola già esistevano ruderi di un antico insediamento monastico, risalente al V o IX secolo. Successivamente l’isola fu abbandonata dai monaci a causa delle frequenti scorrerie dei pirati saraceni, che imperversavano in tutto il Mediterraneo.
Durante la dominazione borbonica, l’isola serviva agli abitanti di Ponza per farvi legna da ardere e le palificazioni dei vigneti. In quel tempo Zannone era tutta ricoperta da un ricco bosco di lecci, ridotto poi a metà a causa di un incendio doloso (9 agosto 1800) che durò tre giorni (3).
Nel 1884 fu costruito nell’isola il Faro di capo Negro; successivamente (fino a tempi recenti) in uso al Corpo Forestale dello Stato (vedi in seguito), tranne la lanterna e un appartamento di pertinenza e in uso del Comando sud Zona Fari Marina Militare.

Nel periodo di appartenenza delle isole ponziane al Regno d’Italia (dal 1861), Zannone entrò a far parte dei beni del demanio comunale di Ponza e i diritti civici dei cittadini ponzesi (stabiliti in epoca borbonica) furono mantenuti: taglio del bosco per uso domestico e agricolo.
Intorno al 1920, il Comune di Ponza diede l’isola in affitto ad una Società di nobili e ricchi milanesi (tra cui il conte Camillo Casati Stampa (1927-1970) in qualità di semplice socio): “La Faggiana”. La stessa Società  possedeva una grande azienda agricola (con lo stesso nome) dove attualmente è il Parco del Ticino, e infatti nell’archivio di questo parco troviamo documenti importanti su Zannone, che riguardano soprattutto il passaggio di tantissimi uccelli migratori.
Intorno all’anno 1979, non venne più rinnovato il contratto di fitto alla società milanese, perché l’allora amministrazione comunale di Ponza (sindaco Mario Vitiello; vicesindaco Silverio Lamonica) fece includere l’isola nel Parco del Circeo (a motivo – sembra – che ad un “notabile” che contava molto in quella amministrazione, avevano vietato di cacciare nell’isola).
Già all’epoca dell’affitto alla Società milanese (il periodo del marchese Casati) era presente sull’isola un guardiano ponzese, Salvatore Pagano, recentemente scomparso (leggi qui) e prima di lui aveva le funzioni di curatore e custode Silverio Iodice (detto “Spadone”).

Dall’entrata di Zannone nel Parco (1979), abbiamo visto che non vi è stato alcun beneficio per il nostro “bene comune”, ma un continuo degrado dell’intera isola, in primis la “villa comunale”, che fino quasi alla seconda amministrazione Balzano Antonio era abitabile e il  complesso era in affidamento al Corpo Forestale dello Stato (poi confluito nel Corpo dei Carabinieri) (4); ma negli anni successivi diventò inagibile, non essendo stato effettuato alcun tipo di manutenzione.
Proprio per contrastare il degrado della costruzione, la seconda amministrazione Balzano Antonio (anno 2000, circa)  intraprese un progetto per la ristrutturazione della “villa” per il quale fu incaricato l’architetto Giuliano Cervi di Reggio Emilia, ma di questo progetto non se ne fece nulla (la Califano che si è interessata di vari aspetti dell’isola durante la scorsa Amministrazione Ferraiuolo verosimilmente non era al corrente del progetto dell’arch. Cervi, non avendolo mai citato).
Due lettere attestanti i rapporti Del Comune (sotto diverse Amministrazioni) con il Parco del Circeo sono allegate in calce al presente articolo:
1) da parte dell’Amministrazione comunale Balzano II  e
2) da parte dell’Amministrazione Porzio (2007), (vedi sotto).

Riguardo al degrado di Zannone secondo me ci sono colpe immense delle amministrazioni passate e/o del Parco (o chi per esso).
A mio parere servirebbe, per dare un segnale forte della rinascita di Zannone, che l’amministrazione attuale facesse una commissione d’inchiesta al riguardo e ne inviasse le conclusioni alla Corte dei Conti, per impedire che tutto sia messo a tacere.
Altra cosa che mi meraviglia, è che tutte le manifestazioni o iniziative (escursioni e altro) che intraprende l’Ente Parco, non riguardano mai Ponza, o i Ponzesi, come se Zannone non fosse inclusa nel Parco.

Cari lettori, come molti Ponzesi io questa isola la porto nel cuore; in modo particolare perché l’ho vissuta meravigliosamente per anni, mio padre era il reggente del faro di Capo Negro (5) negli anni 1956-’57 – 1971.

Potrei raccontare molte altre storie su Zannone, dove ho vissuta anni meravigliosi…
Ad una prossima puntata.

[Biagio Vitiello. Zannone (1) – Continua]


Note

(1) – Dal 1734, dalla cessione di Elisabetta Farnese al figlio Carlo II di Spagna re di Napoli le isole furono dominio borbonico. Nel 1808 le Isole Ponziane furono occupate dalle truppe napoleoniche di Gioacchino Murat, sottraendole ai Borbone. Nel 1813 Ponza fu occupata dagli inglesi guidati dall’ammiraglio Carlo Napier, che venne nominato conte dell’isola. Ma due anni dopo il Trattato di Vienna restituì l’isola ai Borbone, fino all’annessione al Regno d’Italia (1861) (fonte Wikipedia).

(2) – Giovanni Maria Rossi – L’arcipelago ponziano – Assessorato del Turismo Regione Lazio); aprile 1995

(3) – Giuseppe Tricoli – Monografia per le isole del gruppo ponziano – Ristampa 1976

(4) – Il d. lgs 177/2016, in adempimento della legge delega 124/2015, ha disposto l’accorpamento del Corpo forestale dello Stato con l’Arma dei carabinieri

(5) – E’ denominato capo Negro perché anticamente, ai tempi dei pirati, c’era sempre di vedetta un africano

1) – Copia di Lettera al Parco, da parte dell’Amministrazione comunale (Balzano.II)
2) – Rapporti Amministraz. Comunale (Porzio Sindaco) col Parco del Circeo. Maggio 2007

Foto (con drone) di Peter Alt; 2018

***

A cura della Redazione
A conferma del fascino che Zannone esercita sui contributori di Ponzaracconta, riportiamo qui di seguito i link che la riguardano:

Di Sandro Russo (2011: Flora, fauna e… fantasia):
https://www.ponzaracconta.it/2011/04/21/l’isola-misteriosa/
https://www.ponzaracconta.it/2011/04/24/lisola-misteriosa-2/
https://www.ponzaracconta.it/2011/05/04/lisola-misteriosa-3/

Di Enzo Di Fazio (2015; 2019):
https://www.ponzaracconta.it/2015/02/22/zannone-tra-fascinoso-passato-e-incerto-futuro-1/
https://www.ponzaracconta.it/2015/02/24/zannone-tra-fascinoso-passato-e-incerto-futuro-2/
https://www.ponzaracconta.it/2015/02/26/zannone-tra-fascinoso-passato-e-incerto-futuro-3/
https://www.ponzaracconta.it/2017/03/19/zannon-exit-uscire-nellera-della-post-verita/

5 Comments

5 Comments

  1. silverio lamonica1

    12 Agosto 2022 at 15:19

    Zannone
    Essendo stato “tirato in ballo” dall’amico Biagio, avverto la necessità di fare qualche precisazione in merito:
    1) Il contenzioso con i Vignati – Casati, all’epoca affittuari di Zannone, iniziò praticamente all’indomani dell’insediamento dell’Amministrazione Vitiello , di cui ho fatto orgogliosamente parte. Allora la suddetta Società corrispondeva al Comune un affitto di cinque milioni di vecchie lire all’anno. Il Sindaco pro tempore chiese loro di aggiornare l’affitto, ma la risposta fu: “E’ già troppo quello che vi diamo!” espressa in modo altezzoso. Il Sindaco giustamente si risentì e propose di rescindere quel contratto. Ebbe l’approvazione dei membri del gruppo di maggioranza e della giunta, di cui faceva parte anche Franco Schiano, con la carica di vice sindaco; ma dopo sei mesi, dichiarato ineleggibile per incompatibilità (svolgeva anche le mansioni di tesoriere comunale) dovette lasciare l’incarico. Gli subentrai dopo qualche mese.
    2) Ci fu lo zampino di qualche “notabile che contava molto in quell’ amministrazione e a cui fu vietato di cacciare in quell’isola”? Quell’Amministrazione civica ebbe origine da un accordo tra le locali sezioni politiche: P.C.I. – PSI – PSDI – PRI – P.L.I ( I cui segretari di sezione locali erano rispettivamente: Michele Lamonica, Ernesto Prudente, Elio Zecca e Luigi Parisi). Tra questi, molto probabilmente, c’era il “notabile appassionato di caccia” cui Biagio fa riferimento. Ma, tranne Michele Lamonica (mio fratello NON appassionato di caccia) gli altri – purtroppo – non ci sono più, per cui credo sia inutile azzardare dietrologie.
    3) Allora votai convinto per l’adesione di Zannone al Parco del Circeo, confortato dal fatto che tutti i Parchi italiani funzionano benissimo, sono una notevole attrattiva turistica e producono ricchezza. Mai avrei immaginato che l’isola sarebbe stata lasciata in balia di se stessa ed esposta al degrado più totale. L’allora forestale lasciò l’isola “perché d’inverno l’approdo era molto difficile” (così lessi in un articolo di stampa). Scusa poco plausibile perché la Forestale disponeva (e tuttora dispone come Arma dei Carabinieri) di elicotteri, per cui l’isola poteva essere comunque raggiungibile, per effettuare i vari cambi di sorveglianza. Certo, col senno di poi, visto lo sfascio che purtroppo si è verificato, avrei votato contro quella scelta e suggerito altra soluzione.
    4) Altra soluzione: Formare una cooperativa di giovani ponzesi, opportunamente preparati, e dare loro in gestione il territorio di Zannone. L’isola possiede un vasto territorio boschivo, costituito la lecci secolari. Sono ancora “leggibili” i ruderi dell’antica abbazia cistercense, dispone di ampi spazi per creare strutture ricettive all’aperto, tipo tavoli e panche, dove i visitatori possono fare una confortevole sosta di ristoro e, naturalmente, raccoglitori di rifiuti, adeguatamente predisposti. I locali della vecchia villa, opportunamente restaurati, oltre ad ospitare gli addetti alla sorveglianza e alla gestione di un mini-bar, potrebbero accogliere escursionisti e studiosi della natura e dell’ambiente. Ciò significherebbe: rilancio turistico dell’isola, come tappa importante per l’escursionismo e creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani isolani. Allo stato attuale credo che sia fattibile proporre all’Ente Parco del Circeo una proposta del genere che non potrebbe non essere accolta, visti i precedenti di ciò che avviene in altri parchi nazionali. Non solo, ma qualche anno fa ho visitato i ruderi dell’antica Pompei. Ebbene, notai con sorpresa che nel bel mezzo dell’antica città vesuviana, sorgeva (e credo ci sia ancora) un moderno ristorante, “nel cuore degli scavi archeologici più famosi al mondo”
    http://www.cibiamonapoli.it/caupona-pompei-ristorante/
    E su tale “falsariga” non si potrebbe ipotizzare, a Zannone, un piccolo luogo di ristoro, proponendo ai visitatori l’austera cucina cistercense del Sec. XIII?
    https://www.gamberorosso.it/notizie/dove-mangiare-nel-parco-nazionale-del-gran-paradiso-ristoranti-trattorie-e-cantine/
    http://www.parks.it/parco.nazionale.gran.sasso/rist.php
    E’ auspicabile che la nuova Amministrazione Comunale faccia dei passi concreti in tal senso.

  2. Mimma Califano

    12 Agosto 2022 at 18:05

    Sembra evidente dall’articolo di Biagio e soprattutto dal commento di Silverio Lamonica che i documenti lunghi e articolati non sono letti; altrimenti non si spiega come mai periodicamente vengano riproposte ipotesi o già sviscerate o superate dai fatti.
    Perciò qui mi limito solo ad aggiungere che quanto propone Silverio, in merito a strutture ricettive e ristrutturazioni da realizzare a Zannone, è già tutto scritto nero su bianco nel Protocollo d’Intesa, sottoscritto dal Sindaco Ferraiuolo e dal Presidente del Parco, previa approvazione del CD dell’Ente Parco e del Consiglio Comunale di Ponza.
    Anzi, caro Silverio, in quel Protocollo c’è molto di più. Adesso bisogna solo operare.

  3. La Redazione

    12 Agosto 2022 at 18:36

    Su Zannone il sito ha pubblicato un articolo abbastanza chiarificatore – inviato dall’Ufficio Comunicazione del Comune, in data 27 dic. 2020, cui consigliamo di riferirsi, prima di ulteriori e inconcludenti argomentazioni:
    Consiglio comunale del 18 dicembre: approvato il protocollo con il Parco

  4. silverio lamonica1

    12 Agosto 2022 at 23:21

    Cara Redazione, come da vostro invito, ho letto con la massima attenzione il comunicato della “Casa dei Ponzesi” da voi richiamata e da cui si evince:
    1 – Il Protocollo di intesa con il Parco fu approvato dal Consiglio Comunale di Ponza in data 18 dicembre 2020.
    2 – In virtù di quel Protocollo, il Parco ha riconosciuto al Comune “ € 375.000 da utilizzare per la messa in sicurezza e fruizione della nostra isola ed è il comune a scegliere cosa fare: Zannone va messa in sicurezza e deve diventare una opportunità di sviluppo economico/turistico per la nostra comunità ….” ( Dichiarazione testuale dell’Ufficio Comunicazioni dell’Amministrazione comunale in data 27.12.2020)
    Premesso che dal 18 dicembre 2020 al 12 giugno 2022 ( data in cui è stata eletta la nuova Amministrazione) sono trascorsi circa 18 mesi e nessun lavoro di ripristino è stato iniziato a Zannone (spero di essere smentito)
    Chiedo
    a) Il Parco ha accreditato o meno a favore del Comune la somma suddetta di € 375000? In che data?
    b) Qualora l’accredito non fosse avvenuto, l’Amministrazione pro tempore ha provveduto a sollecitare l’Ente Parco?
    c) A me non risulta che fino ad oggi e durante il lasso di tempo di oltre un anno e mezzo, siano iniziati lavori di alcun genere a Zannone e le cose che ho esposto, cara Redazione, non credo che siano “inconcludenti argomentazioni”.

  5. La Redazione

    13 Agosto 2022 at 09:53

    Precisiamo che la frase “inconcludenti argomentazioni” del precedente commento della Redazione non era rivolta in particolare a Silverio Lamonica ma a tutti coloro che sproloquiano su Zannone senza la necessaria conoscenza dei fatti o non avendo memoria di quel che è stato già scritto.
    Ciò detto, riguardo agli interrogativi posti da Silverio rispondiamo sulla base delle approfondite conoscenze di Mimma Califano (in effetti il funzionamento della macchina amministrativa è così complesso che le risposte non sono semplici né dirette).

    Riepilogando: il protocollo è stato approvato il 18 dicembre 2020, e firmato dal Sindaco di Ponza Ferraiuolo e dall’allora Presidente del Parco gen. Ricciardi circa una settimana dopo.

    Dei 375.000 € della domanda di Silverio,75.000 sono stati utilizzati, come da accordi, direttamente dal Parco, per la progettazione (definitiva /esecutiva) della messa in sicurezza dei tre punti critici rilevati dai geologi, incaricati dal Comune di Ponza durante i rilievi per il restauro dell’ex casa di caccia (in realtà le frane sono due: il rischio-frana interessa 1) l’ex Casa di Caccia e 2) l’accesso al Faro; mentre 3) il Varo va comunque messo in sicurezza perché secondo i protocolli PAI ritenuto a rischio.

    Sono anche importanti i tempi: i progetti relativi agli interventi da eseguire sono stati trasmessi al Comune di Ponza a fine aprile – maggio 2022 (per la complessità della progettazione ma anche per le difficoltà logistiche legate all’accesso a Zannone).

    I restanti 300.000 €della cifra di cui sopra sono destinati soprattutto alla messa in sicurezza del Varo (vincolati all’esecuzione di quei lavori); il Comune li potrà richiedere quando sarà pronto per indire il Bando di gara dei lavori (quindi dopo le Conferenza di Servizio: vedi in seguito).
    Per la messa in sicurezza della frana dell’ex Casino di Caccia c’erano in corso accordi con la Regione Lazio per un finanziamento ad hoc di 500.000 €.

    Riguardo alla cifra, gli impegni sono stati presi e firmati, le somme sono vincolate a quei precisi lavori, ma bisogna operare rapidamente, continuare l’iter avviato e serve che Comune proceda rapidamente con le Conferenze di Servizio (autorizzazioni di tutti gli Enti coinvolti che devono obbligatoriamente esprimere il loro parere prima dell’esecuzione dei lavori [sono almeno una dozzina, tra cui l’Autorità di Bacino, Regione Lazio (diverse divisioni nel suo ambito), Sovraintendenza delle Belle Arti, ecc].

    Altro link suggerito dalla Redazione sul problema specifico:
    https://www.ponzaracconta.it/2020/11/15/il-contenzioso-zannone-avviato-a-soluzione/

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