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Zannone, tra fascinoso passato e incerto futuro (1)di Vincenzo (Enzo) Di Fazio . Più di qualcuno l’ha definita isola misteriosa (leggi qui) Per il suo fascino unico; per il suo essere un museo naturale a cielo aperto, per il suo passato legato alla vita di alcuni monaci benedettini che dal 504 all’813 praticarono in quel paradiso terrestre la regola dell’ora et labora. Isola misteriosa negli anni 60/70 per essere legata alle viziose abitudini del marchese Camillo Casati Stampa di Soncino e della bella moglie Anna Fallarino.
Scopo di questo scritto è cercare di delineare la storia di Zannone da quando nel 1979 è stata annessa al parco nazionale del Circeo e di capire il senso di quel “riprendiamoci Zannone”. Cominciamo con il ricordare brevemente quali vicende abbiano interessato la proprietà dell’isola dal periodo pre-unitario alla vigilia del passaggio al Parco Nazionale del Circeo. L’isola, ovviamente, come tutto l’arcipelago, apparteneva alla famiglia dei Borbone e, come ci ricorda Franco Schiano nel suo articolo da Cala Felci “I Guardiani di Zannone” (Allegato n. 1 in formato pdf ), con legge 1° maggio 1816 fu data in enfiteusi perpetua – sotto la gestione comunale – alla comunità isolana con diritto per tutti i cittadini di potervi esercitare gli usi civici (raccogliere la legna, pascolare, cacciare, ecc.) Risale a quegli anni la consuetudine di utilizzare l’isola come riserva di caccia da dare in fitto a signori benestanti della buona borghesia e della nobiltà dell’epoca. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato il Marchese Casati Stampa di Soncino i cui rapporti con l’isola si sono interrotti, come noto, tragicamente il 31 agosto 1970 con l’uccisione della moglie Anna Fallarino e del giovane amante Massimo Minorenti ed il proprio suicidio. Bisogna ricordare che in tutto quel tempo vi era sempre stato sull’isola un guardino che, pagato dagli affittuari, si prendeva cura, in qualità di custode, anche della villa (oggi denominata ‘Casa del Guardiano’) che nel tempo era stata ampliata ed abbellita.
Tali presenze hanno rappresentato in quegli anni nel contempo un valido presidio contro possibili intrusioni e una garanzia di attenzione verso l’ambiente. E’ la sua rilevanza naturalistica a farne un patrimonio da proteggere.
[Zannone, tra fascinoso passato ed incerto futuro. (1) – Continua] allegato n. 1 in formato pdf : I Guardiani di Zannone di Franco Schiano Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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