Editoriale

Epicrisi delle metafore (478). Il crollo di Cala Fonte come metafora

di Sandro Russo

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“A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c’è una ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Fran.
Cos’è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C’ha un’anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un’ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall’inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 20 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d’accordo, allora buonanotte, ‘notte. Sette anni dopo, 20 maggio, sei meno un quarto, fran.
Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all’Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: “A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave”.
Ci rimasi secco. Fran.”
[da “Novecento”, di Alessandro Baricco; 1994]

 

 

 

 

 

 

 

 

E così c’era questa crepa, mascherata tra il pietrisco, tenuta su da una rete para-massi apposta neanche tanto tempo fa, e tutt’un tratto… fran, è venuto tutto giù!
Un piccolo smottamento in verità c’era già stato con la notizia: Il Consiglio di Stato si esprime sulle concessioni demaniali marittime.
Ma la notizia più grossa della settimana, a Ponza e su Ponzaracconta, è stata appunto la frana a cala Fonte.
La notizia della frana – che solo per miracolo non ha fatto vittime -, è rimbalzata per telefono, sui social; sul sito ne abbiamo anticipato una foto di Rossano Di Loreto nel Meteo del 20 maggio, quasi in tempo reale. E ancora… è stata riportata e analizzata in tre articoli, Dai Giornali, da Biagio Vitiello e infine da Latina Oggi, con l’Ordinanza sindacale di chiusura.

Cala Fonte com’era, ma non prima della frana: prima della messa in sicurezza, parliamo degli anni prima del 2010

Poi la settimana si è chiusa con un’altra frana, stavolta sul versante giudiziario. La messa sotto la lente della Magistratura di un sistema di potere, un modello di comportamenti pubblici ormai stabilizzato, con l’arrivo sull’isola di numerosi avvisi di garanzia ai vertici della SEP (Società Elettrica Ponzese): leggi qui.

Cos’è un Avviso di Garanzia?
L’informazione di garanzia (comunemente nota con l’espressione atecnica “avviso di garanzia”) è l’atto con il quale il Pubblico Ministero, ovvero l’organo titolare dell’azione penale, informa l’indagato e la persona offesa di indagini in corso. In sostanza l’avviso di garanzia tutela l’indagato, informandolo di indagini a suo carico, affinché possa predisporre la difesa.
Le indagini possono durare tre mesi, periodo eventualmente estensibile di altri tre mesi, al termine dei quali il Giudice delle Indagini Preliminari, (GIP), può decidere di rinviare a processo o prosciogliere in fase preliminare; oppure assumere provvedimenti restrittivi, come l’arresto o l’interdizione dai pubblici uffici. Tali provvedimenti possono essere presi anche prima, in caso di flagranza, come potrebbero essere l’occultamento di documenti e la falsificazione di procedure e bilanci.

Si poteva prevedere. Tutti sull’isola ne parlavano… dello spostamento dei fondi del Pnrr, delle acquisizioni immobiliari della Società Elettrica… dei lavori eseguiti “con disinvoltura”, delle bonifiche non completate.
Si poteva denunciare prima?
Ci è giunta notizia, in redazione, di un esposto alla Procura della Repubblica (c/o Tribunale di Latina, sezione di Latina) e a tutti gli altri Uffici Pubblici attivi sul territorio, con la dettagliata segnalazione di supposti illeciti. Per una volta non con la solita lettera anonima, ma da parte di un cittadino che esercita un suo diritto-dovere a volto scoperto.
Benché l’esposto suddetto è improbabile che abbia influito sulla decisione degli avvisi di garanzia (essendo stato depositato solo il 21 maggio, troppo a ridosso dei provvedimenti), costituisce comunque il segnale di una inversione di tendenza, rispetto all’inveterato costume ponzese, ’i mena’ ’a preta e nasconn’’a man’; oppure è stato il segno che la misura era colma e che i fatti andavano resi pubblici.

Un amico che ama appunto le metafore (*), chiamando in causa anche Ponzaracconta, mi dice: See… la notte piove, la mattina le strade sono bagnate, ma prima di dare la notizia il sito deve aspettare il comunicato dell’Ufficio Meteorologico!
Provo a spiegargli che la funzione del sito non è quella di fare denunce o segnalare abusi, ma restiamo di opinione diversa.
Però… fran! Il crollo c’è stato e ora staremo a vedere.

Intanto franando tra le metafore siamo al sabato sera e ancora dobbiamo rendere conto degli articoli usciti nella settimana appena trascorsa.
Perché c’è un altro argomento angosciante che abbiamo affrontato sul sito e di cui continueremo a scrivere, che è quello delle elezioni europee (in Italia si svolgeranno l’8 e il 9 giugno 2024). Non sarà sfuggito a nessuno, spero, il bell’articolo che  ha dedicato Paolo Rumiz all’argomento, pubblicato il occasione della Festa dell’Europa, lo scorso 9 maggio: La notte dell’Europa e, con tempismo perfetto, l’anticipazione del libro, sempre di Rumiz “Verranno di notte”.

Temi complementari – sul versante dell’analisi geo-politica – vengono svolti anche dal fondatore /direttore di Limes, Lucio Caracciolo, in un video che pure proponiamo sul sito: “L’Italia e l’Europa secondo Limes”.


E l’articolo di Concita De Gregorio, ripreso da la Repubblica: Le brutte elezioni europee.
Di temi “alti”, Civiltà e Democrazia, ha scritto il presidente Mattarella in una lettera aperta agli studenti dell’Università che dimostravano a favore delle Palestina.

Di Europa parleremo ancora… Abbiamo notato una stimolante copertina del Venerdì di Repubblica (senza aver avuto il tempo di compulsarlo). Ci proponiamo di “saccheggiarlo” per la settimana prossima…

È da un po’ che abbiamo la sensazione che il mondo vada al contrario, e dev’essere una sensazione diffusa, se nella settimana ci siamo scambiati, in redazione, la foto che utilizziamo per la copertina di questa epicrisi (a fondo articolo l’immagine riportata nella sua giusta posizione)

Una cartolina dell’edicola di Biagino Rispoli: “Non c’è nulla da fare… a Ponza è da tempo che le cose vanno storte”

I due articoli di Franco De Luca nella settimana, gettano come sempre un ponte tra il particulare ponzese e i grandi temi, sociali ed etici, del vasto mondo:
Responsabilità e sensibilità sociale e Le limitazioni della libertà.

Cosa che meritoriamente fa anche Giuseppe Mazzella di Rurillo, dalla contigua sponda ischitana:
Confidenze & Confessioni. La lezione di Amedeo con una ‘certa idea del Mezzogiorno’Un’Idea di Paese, un’Idea di Isola.

Progettano ponti ancora più in grande Umberto Migliaccio e i suoi amici del collettivo Todo Modo con la chiamata di crowdfunding: La nostra isola è il mondo intero.

Più vicini a noi, a una delle nostre anime, quella di nostalgici reduci: Il risveglio dell’isola, di Pasquale Scarpati, e Cercasi “Ponza”, disperatamente, di Silverio Guarino.

Non meno interessanti gli articoli culturali della settimana sul sito:
La wunderkammer di Vincenzo Padiglione, il “professore” di Antropologia culturale che era stato contattato da Vigorelli per impostare l’agognato Museo di Ponza. Poi non se ne fece niente;


La classe politica e l’esercizio della lettura, di Paolo di Paolo, ripreso da la Repubblica;
Latina. Concorso ‘Storie di città’, nuove idee per la seconda edizione, reportage di Luisa Guarino;
“Scrivere è un tic”, il nuovo libro di Francesco Piccolo, recensione di Elena Stancanelli, da la Repubblica;
Focus Storia, il nuovo numero in edicola;

Una canzone per la domenica (298). Circe, marcia per Banda musicale, proposta da Martina Carannante;


Il video della serata dedicata a Kurt Cobain. Saranno pure una mia ‘fissa’ i Nirvana e Kurt Cobain, ma si sentono cose davvero interessanti.

Durante la settimana abbiamo sì parlato di Cinema (segnalato da Tano Pirrone): Cinema a scuola, ma abbiamo citato una sola volta il Festival di Cannes in pieno svolgimento, su un argomento che ci sta particolarmente a cuore: Dal Festival di Cannes un colloquio con Richard Gere sulla vecchiaia.
Questa ‘temperanza’ infrasettimanale ci dà il diritto di fornire ai fedeli (infaticabili) lettori che ci hanno seguito fin qui questa ‘corposa’ epicrisi, l’anticipazione dei risultati del 77° festival di Cannes, resi noti appunto questa sera di sabato 25.

La giuria del Festival di Cannes 2024. Da sinistra: Omar Sy, Greta Gerwig, Lily Gladstone, Nadine Labaki, Hirokazu Kore-eda, Ebru Ceylan, Juan Antonio Bayona, Eva Green e Pierfrancesco Favino [Pascal Le Segretain/Getty Images]

– La Palma d’oro è stata attribuita al film americano indipendente Anora, di Sean Baker;
– Il premio per la miglior regia è stato assegnato al regista portoghese Miguel Gomes per Grand tour;
Premio speciale della giuria all’iraniano Rasoulof per ‘Il seme del fico sacro’;
– Premio ‘Miglior attrice protagonista’ alle quattro attrici del film Emilia Perez, del regista francese Jacques Audiard: Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofía Gascón e Selena Gomez;
– L’americano Jesse Plemons ha ottenuto il premio come miglior attore per il suo ruolo in Kinds of Kindness del regista greco Yorgos Lanthimos;
– Il premio per la miglior sceneggiatura è stato assegnato al body horror di Coralie Fargeat The substance;
– Il film che ha vinto per la migliore opera prima è Armand di Halfdan Ullman Tondel;
Gli altri due premi della giuria critica sono andati a The Story of Soulymane di Boris Ejkin (Un Certain Regard) e a Desert of Namibia di Yoko Yamanaka (Quinzaine des Cineastes);
– Assegnazione della Palma d’oro alla carriera a George Lucas dalle mani del suo amico fraterno Francis Ford Coppola;
– Dal palco un doppio appello per: “la liberazione degli ostaggi israeliani e il cessate al fuoco”

In finale
Di metafora in metafora. Avevamo promesso la foto di Ponza non più “riflessa sul quadro orizzontale”, ma raddrizzata, come siamo abituati a vederla. L’altra versione faceva un bell’effetto straniante no?

Ecco! adesso sì, che tutto rientra nell’ordine delle cose che conosciamo e ci danno sicurezza

(*) – La metafora (dal greco μεταφορά, da metaphérō, «io trasporto») in linguistica è una figura retorica che si basa su una similitudine per analogia ed in base alla quale un vocabolo o una locuzione sono utilizzati per esprimere un concetto diverso da quello che normalmente significano. Si ha quando, al termine che normalmente occuperebbe il posto nella frase, se ne sostituisce un altro la cui “essenza” o funzione va a sovrapporsi a quella del termine originario creando, così, immagini di forte carica espressiva.La metafora in genere si basa sulla esistenza di un rapporto di somiglianza tra il termine di partenza e il termine metaforico, ma il potere evocativo e comunicativo della metafora è tanto maggiore quanto più i termini di cui è composta sono lontani nel campo semantico (tratto da Wikipedia, ibidem).

E con questo, fuor di metafora… buona domenica!

 

3 Comments

3 Comments

  1. Flora Bianchini

    26 Maggio 2024 at 14:23

    Leggo sempre le “epicrisi” sul sito. Le trovo molto utili e esplicative del carattere dei diversi redattori.
    Ma sono un’invenzione di Ponzaracconta, o sbaglio? Mai viste altrove!
    Però… Questa era diversa dalle altre, direi una epicrisi “in progress”. Mentre le altre di solito riguardano cose già avvenute, questa aveva in più una proiezione al futuro, nei suoi due punti qualificanti, cioè il terremoto politico-amministrativo avvenuto a Ponza e le elezioni europee. Per entrambi, tutto ancora da giocare…

  2. Francesco Ambrosino

    26 Maggio 2024 at 18:26

    Ho letto con interesse la vostra Epicrisi (Sandro Russo) dove si mescolano insieme presunte responsabilità della Sep e coinvolgimenti dell’Amministrazione Comunale Locale per mancato controllo.
    Evitando di entrare in un ambito che nessuno conosce nel dettaglio, voglio però sottolineare un aspetto fondamentale che viene forse, strumentalmente trascurato, e che il PNRR è stato approvato dalla giunta Ferraioluo così come le pratiche edilizie che oggi vengono contestate a Sep.
    Questo con estrema chiarezza e per evitare facili teoremi ed inutili congetture.
    Inoltre, ma è una mia considerazione a latere, Sep a Ponza rappresenta una società che fino a prova contraria merita rispetto e riconoscenza per i suoi 100 anni di storia e per ciò che rappresenta per molte famiglie locali ma credo anche per l’intera economia locale.
    Mi sarei aspettato un atteggiamento più prudente e distaccato, evidentemente l’occasione di associare in negativo Sep e Comune era troppo ghiotta per esimervi da questo obiettivo.

    Cordiali Saluti
    Francesco Ambrosino
    Sindaco di Ponza

  3. Guido Del Gizzo

    27 Maggio 2024 at 16:45

    Gent. sindaco Ambrosino,
    Poiché l’estrema chiarezza è anche un nostro obiettivo, così come concordiamo sull’evitare facili teoremi ed inutili congetture, sarebbe interessante conoscere, da chiunque sia in grado di fornirla, la risposta alle seguenti domande, prima di tributare rispetto e riconoscenza alla Società Elettrica Ponzese:
    •⁠ ⁠perché la bonifica del grave danno ambientale a Giancos – oltre 100.000 lt di gasolio sversati nell’ambiente – non è mai stata eseguita, né controllata, malgrado i significativi rapporti dell’ISPRA?
    •⁠ ⁠⁠perché il Comune non si è mai costituito parte civile contro la società responsabile del danno ambientale?
    •⁠ ⁠⁠perché la stessa società, malgrado i precedenti poco edificanti, è stata prima ammessa e poi dichiarata aggiudicataria del bando, nel 2016, per la realizzazione della nuova centrale elettrica?
    •⁠ ⁠⁠perché non le è stato posto alcun obbligo di investire in fonti rinnovabili, malgrado la durata trentennale della concessione?
    •⁠ ⁠⁠perché il Comune non si è costituito parte civile per gli abusi effettuati su immobili demaniali?
    •⁠ ⁠⁠dove sono stati smaltiti i materiali di risulta, derivanti dagli abusi edilizi eseguiti su un immobile che non era stato bonificato?
    •⁠ ⁠⁠perché , secondo l’ultima relazione della Corte dei Conti, non è stato richiesto dal responsabile finanziario del Comune pro tempore – cioè lei, in questo caso – il pagamento dei 44.000 € annui di canone di locazione, per l’occupazione di immobili pubblici, che la SEP non paga dal 2017?

    Chiariti questi punti, caro Sindaco, vedrà che di teoremi e congetture non ci sarà più ombra: solo evidenze.

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