Cala dell'Acqua

Una corrispondenza Bixio-Sandro Russo, sul porto di Cala dell’Acqua

proposta da Sandro Russo

 

Se questa corrispondenza privata viene pubblicata è perché, di comune accordo, Bixio e io abbiamo pensato che potesse contribuire a far chiarezza su alcuni aspetti dell’intricata vicenda del porto di Cala dell’Acqua e sulla controversia che oppone l’Amministrazione comunale alla Società Marina di Cala dell’Acqua s.r.l.
Questo scambio è avvenuto ieri via whatsapp, perfezionato stamane con un contatto telefonico in voce.

Scrive Bixio (Antonino Feola)
Caro Sandro, innanzitutto grazie del tuo impegno nel sito e per l’attenzione con cui curi i miei volenterosi scritti.
Cambiando argomento, in merito alle polemiche sul porto di Cala dell’ Acqua, invece di essere terreno per le loro battaglie, secondo me Ponzaracconta dovrebbe intervenire spazzando dubbi e cercando chiarezza, non lasciando spazio a mistificazioni di sorta.
I quesiti potrebbero essere:
1) Se la progettazione e la bonifica sono state assegnate da organo istituzionale (Comune Ponza) ad altro organo istituzionale (Cnr, Università La Sapienza) a che titolo intervengono e fanno riunioni o conferenze i privati?
2) Preso atto dello stato di confusione in atto, le due Amministrazioni Ferraiuolo/Ambrosino sono chiamate anch’esse a fare chiarezza sui vari ruoli; non ci deve essere terreno per equivoci o malintesi.
3) Perché ancora non è stata assegnata la sede permanente all’Università La Sapienza come base stabile di studenti, ricercatori e docenti che sarebbero venuti tutto l’anno? L’accordo era del Comune (Ferraiuolo) per l’assegnazione della sede con il dirigente/docente universitario, prof Alessandro Corsini.

La sede era stata individuata di comune accordo nel piano terra degli uffici (Il Veliero) a Cala Inferno con targa all’ ingresso Università La Sapienza – Sede distaccata di Ponza.
Non c’è lungimiranza di noi isolani; basterebbe immaginare il movimento che si andrebbe a creare tutto l’anno tra studenti, docenti, tecnici, ricercatori, geologi, ingegneri, e tutto istituzionalmente alla luce del sole e senza farsi tirare per la giacca dai contendenti politici.

Un’ultima cosa. Se ben ricordo ci dovrebbe essere una foto del momento dell’accordo in Comune alla presenza dell’allora sindaco Ferraiuolo, Gennaro Di Fazio, il prof Corsini… e altri.

https://corsidilaurea.uniroma1.it/it/users/alessandrocorsiniuniroma1it

Risponde Sandro Russo
Caro Bixio,
è vero, risulta anche a noi, che l’amministrazione Ferraiuolo, nel dicembre 2021, aveva deliberato un accordo di collaborazione con l’Università La Sapienza, nella persona del prof. Alessandro Corsini, per progetti di valorizzazione dell’area mineraria, ma è altrettanto vero che la realizzazione del porto a Cala dell’Acqua è definita dall’iter autorizzativo in essere dal 2016, ad opera dell’amministrazione Vigorelli, ai sensi della legge Burlando DPR 509 del 1997.

Riteniamo che la Società Marina di Cala dell’Acqua srl agisce in quel quadro normativo, essendo stata selezionata in Conferenza dei Servizi e quindi non millanta alcunché: al contrario, è proprio essa (la società) ad aver accolto e favorito la partecipazione dell’Università e del Cersites del prof. Corsini all’elaborazione del progetto, del quale resta in ogni caso la sola responsabile.

È il privato che ha voluto dar seguito alla collaborazione con l’Università, non l’amministrazione comunale, per essere chiari.

Che la progettazione dell’infrastruttura fosse “opera del CNR” è stata una trovata giornalistica di operatori dell’informazione con le idee un po’ confuse: ma non cambia la sostanza; l’appendice del progetto relativa al recupero di energia dal moto ondoso è ovviamente progettata dagli scienziati e non dai progettisti civili, che invece si occupano di tutto il resto.

L’incontro a Le Forna dello scorso 20 febbraio, invece – di cui il sito ha dato preavviso e informazione (leggi qui e qui) – nasce da un’esigenza  possiamo dire ‘popolare’ [cui l’imprenditore (quello che chiami “Il Privato”) ha aderito volentieri], di avere maggiori informazioni sullo stato e sugli ostacoli del progetto, come evidenzia anche la risposta di Martina all’ex sindaco Vigorelli, sceso in campo dalla parte della attuale Amministrazione.
Per la posizione di Ponzaracconta, al riguardo:
“Pubblichiamo invece qui di seguito la lettera a Vigorelli da parte di Martina Carannante, che da ponzese spiega le sue motivazioni a sostenere l’opportunità dell’incontro.” [N.B. – Questa è la risposta di Martina. La lettera di “di consigli” di Vigorelli a Martina, scorretta e offensiva ai limiti della querela, l’abbiamo lasciata alla sua pagina Facebook].
Leggi qui sul sito:
Per l’ultimo punto su cui ti interroghi, il traffico tutto l’anno di studenti, ricercatori e docenti – ci risulta – se lo augura anche la società imprenditrice che tanto ti è invisa.

Caro Bixio, leggi serenamente. Se poi ritieni che questo carteggio tra noi abbia dignità (e utilità) di pubblicazione, se può servire a far chiarezza, fammelo sapere che mi organizzo per pubblicarlo sul sito.
Un saluto
S. R.

Bixio
Caro Sandro
in genere tutti i privati che cercano o sostituiscono il pubblico servizio mi sono invisi (vedi ponte crollato a Genova) e ora i trasporti marittimi a Ponza, (Span dove sei !?) ma mi chiedo: se Marina Cala dell’Acqua era mancante di diversi pareri, con un’altra progettazione, cosa c’entrano con il successivo progetto Cnr?
Ti scrivo proprio perché sicuramente hai acquisito una veduta più chiara della situazione, grazie.

Sandro
Caro Bixio,
vedo che sulla collaborazione con Università c’è confusione. Vero che l’Università ha stipulato la convenzione il dicembre 2021 (allora era sindaco Ferraiuolo, ma poi non c’è stato alcun seguito all’accordo. Fu Gennaro Di Fazio mettere in contatto il prof. Corsini con la Società Marina di Cala dell’Acqua e fu il professore a proporre di integrare le sue tecnologie nella diga foranea già progettata; cosa che la Società accettò di buon grado. Quindi è stata Marina di Cala dell’Acqua srl che ha “tirato dentro” il CNR nel suo progetto… Non c’è nessun “progetto successivo” del CNR.

E infine, il progetto di Marina di Cala dell’Acqua non manca di alcun parere.
I pareri cui fanno riferimento l’ex sindaco Vigorelli e anche il sindaco attuale, nel suo comunicato di dissuasione alla popolazione – “Il porto di Cala dell’Acqua è utopia”, leggi qui in Rassegna Stampa -, sono quelli del Provveditorato alle Opere Marittime (oggi compreso nel MIT), che sollevò obiezioni, cui la Società ha risposto, inviando tutta la documentazione e gli elaborati al Comune, nel luglio 2022, senza che questi convocasse, però, la Conferenza dei Servizi che avrebbe dovuto prenderne atto. Così continuano a raccontare che c’è il parere negativo, che non c’è la VAS. A noi risulta che non c’è alcun adempimento mancante.

Certo, caro Bixio, quando un’amministrazione si mette di traverso, quali che siano le sue motivazioni, tutto diventa più difficile, se non impossibile; ma questa è una mia opinione personale. Al solito, è molto più facile demolire che costruire.
Nei confronti del “privato” poi, per molto tempo ho avuto la tua stessa diffidenza, ma un po’ di sano pragmatismo in queste cose non guasta e considerando le forze in campo, mi sono reso conto che la volontà di arrivare ad un risultato vantaggioso, soprattutto per la gente di Le Forna, è solo da una parte. Faccio mia l’affermazione di Mao quando disse: “Non importa di che colore è il gatto, se rosso o nero, purché acchiappi i topi”.

Grazie per questo civilissimo scambio di idee, che magari può essere utile ai lettori del sito.
Ti saluto
S. R.

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