Defunti

La scomparsa di Michele Rispoli

di Silverio Lamonica

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Ciao, Michele
Proprio ieri, da Facebook, ho appreso la tristissima notizia della scomparsa improvvisa di Michele Rispoli (1942- 2023).
È stato per me un fulmine a ciel sereno, perché proprio il giorno prima ho letto l’ultimo suo post: “Prima aumentano la merce del 500% e poi ti fanno lo sconto del 25%”.
È stata una notizia totalmente inattesa, per cui lì per lì ho commentato con un secco “Non posso crederci”.
Indubbiamente si è trattato di un malore improvviso, perché – come mi è stato riferito – alcuni giorni fa è stato trasportato con l’eliambulanza al Santa Maria Goretti di Latina.

Conoscevo Michele fin da bambino, perché abitavamo entrambi nello stesso palazzo di Via Padula, io al piano terra e lui al primo piano. Possedeva un grande senso di humor, era ironico, per cui si attirava la simpatia di tanti. Nello stesso tempo era molto schietto, diceva “pane al pane e vino al vino”, come si suol dire, e di conseguenza suscitava la “freddezza” di alcuni.
Quando ci incontravamo, spesso mi diceva: “Silve’ tenimme già ’na bella età. Perciò quanno vedimme i cose storte, nun ci amma sta’ zitte!”
Ha collaborato, per un certo periodo, anche con questo sito, pubblicando alcune gustose storielle e aneddoti di una Ponza che non c’è più.

Era un tifoso accanito del Napoli: I suoi garbati sfottò, quando la squadra partenopea vinceva, divertivano perfino i tifosi delle altre squadre. Ma sapeva incassare bene gli sfottò dei tifosi delle altre squadre, quando il Napoli perdeva.

Era un sostenitore accanito del Movimento Cinque Stelle, in cui vedeva la speranza di una maggiore giustizia sociale. La radice di questa speranza, va ricercata nella sua lunga militanza nel Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni e Sandro Pertini, che a Ponza era degnamente rappresentato dall’avvocato Luigi Sandolo e poi da Ernesto Prudente.
Molti concittadini si sono avvalsi, in passato,  della sua professione di geometra.

Mancherai molto a me e a tanti, ciao Michele.
Un affettuoso abbraccio a sua moglie Lucia, ai suoi figli e nipoti.
Anche da parte della Redazione di Ponza Racconta

3 Comments

3 Comments

  1. michelino

    17 Novembre 2023 at 14:39

    Aveva il mio stesso nome Michele. Quanti bei ricordi, quando parlavamo io lo provocavo perchè mi piacevano le sue reazioni. lo chiamavo Michele Ruospolo… L’altro giorno lo salutai su facebook …

  2. Luisa Guarino

    17 Novembre 2023 at 15:05

    Michele farà ritorno nella sua isola questa sera, con la nave che parte da Formia alle 17.30, meteo permettendo. I funerali si svolgeranno domani alle 10.

  3. Francesco De Luca

    18 Novembre 2023 at 17:44

    Esercizi di convivenza

    Era difficile andare d’accordo con Michele Rispoli perché non tollerava preferenze, non accomodamenti, non fraintendimenti. Un integralista della coerenza. Soda caustica lo chiamavo io, perché l’intransigenza era la sua cifra razionale. In politica e nella tifoseria calcistica, soprattutto. La qual cosa lo bollava come ‘rompiscatole’.

    “E adesso chi sparlerà dei mali del suo Napoli?” – commentava Lucia, la moglie. Che lo conosceva bene, e con la quale si condivide il dolore per la perdita. Perché, oltre l’intransigenza, in Michele albergava l’ironia, il sarcasmo, lo sfottò. Era una persona simpatica, di compagnia.
    Lontani da certi argomenti Michele era uno spasso perché legava aneddoti sentiti da Giustino, da Ernesto, con fatterelli di oggi, riguardanti la vita reale della piccola comunità ponzese.

    Alla quale, per la sua propria costituzione e perpetuazione farebbe bene sforzarsi di essere più tollerante verso il dissenso.
    Si è in pochi, e per necessità di sussistenza occorrerebbe convivere ironicamente con le divergenze, con chi accentua le anomalie o le sospette conformità.

    E’ un appello sociologico, senza riferimento a fratellanze ecumeniche. Vedo una necessità fisiologica nella tolleranza (senza piaggeria).

    Sarebbe un auspicabile passatempo per questo inverno che si presenta più raggrinzito di quelli passati. Sopportarci sarebbe un esercizio di sopravvivenza.
    Michele non vi avrebbe aderito in modo palese ma ne sarebbe stato un tacito promotore.

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