Ambiente e Natura

Le piante selvatiche commestibili. Un incontro d’altri tempi tra ponzesi

di Sandro Russo

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Prima ancora che nascesse il sito web Ponzaracconta ci incontravamo, tra amici di Ponza e ‘oriundi’ al mio casale a Lanuvio, Castelli romani. Un paio di volte l’anno, prevalentemente d’inverno, dopo che in precedenza, per un paio di estati avevamo sperimentato l’interesse suscitato di incontri tenuti a Ponza, sul piazzale della chiesa, con Mario Balzano come bravo presentatore” e Isidoro Feola come “notaio”. Partecipavano anche Gennaro Di Fazio e molti di quelli che sono poi confluiti nel sito.
Così grande il successo dell’iniziativa che qualcuno disse:
– Perché non la ripetiamo anche nel lungo inverno dopo l’estate?
E io avanzai la candidatura del mio casale ai Castelli, subito accolta.
Come tutto è cominciato (dall’interesse per il dialetto ponzese, in realtà): leggi qui.

L’incontro Ponza-a Lanuvio-day del 5 marzo 2011. Tra il pubblico molte facce conosciute

Ne facemmo diversi, di incontri al casale: culturali, gastronomici, musicali… con “grande successo di pubblico e di critica”. Stilavamo una rigoroso programma degli interventi, con i rispettivi relatori e tempi previsti, organizzati come dei mini-convegni in stile universitario, di cui avevo una certa esperienza. Computer e grande schermo per proiettare. Il resto facevano l’amicizia e la nostalgia canaglia ponzese.

Sandrino accoglie all’arrivo al casale Sandrone da Milano e Antonio Capone da Roma

Anche qui ci fu chi disse:
Proprio interessanti, questi incontri..! Perché gli interventi non li raccogliamo in un giornale?
Perplesso io, perché non volevo prendermi un’altra incombenza, finche non venne fuori Antonio Capone, alle soglie della laurea in ingegneria informatica che disse:
– Uè dinosauri… Ma avete sentito dire che da un po’ c’è Internet e esistono i siti web?

Un incontro ricordato tra i più “canterini”, l’8 ottobre 2011: sulla scena (da sin. verso dx) Silverio Guarino, Franco De Luca, Fausto Capozzi e Nino Picicco

E fu così che iniziò l’avventura di Ponzaracconta.
Che ebbe la sua presentazione ufficiale al Teatro Ponchielli di Latina la sera del 6 febbraio 2011, padrino illustre Dante Taddia.

Questa la storia, che fa sempre piacere ricordare, per chi l’ha vissuta e anche per chi è arrivato dopo e non sa come sono andati i fatti, perché per aver citato nel più recente articolo che ha toccato anche le erbe selvatiche commestibili, ho tirato fuori dalla memoria del computer una delle presentazioni Powerpoint di quegli incontri.

Che qualcosa aggiunge a quel che si è detto, soprattutto il concetto di Fitoalimurgia: le piante che si mangiavano una volta in condizioni di ristrettezze alimentari e che ora si riscoprono per piacere di conoscenza e… di palato

Sul sito, per altre piante di Ponza, leggi qui:
Il fieno (2). Le erbe selvatiche e commestibili

E chi è interessato può riesumare la serie “Passioni botaniche ponzesi”  –>  Cerca nel sito

Prima ancora che nascesse Ponzaracconta come sito: serie di diapositive, così come furono presentate all’incontro Ponza-a-Lanuvio-day del 2010 (!). Le correderò (prima o poi) delle relative foto delle piante: furono presentate con le immagini in quell’incontro, lo ricordo bene, ma non le ho ritrovate.

Piante selvatiche commestibili Aggiornamento.ppt

2 Comments

2 Comments

  1. Enzo Di Fazio

    18 Luglio 2023 at 16:22

    Ho un bellissimo ricordo degli incontri di Lanuvio, fucina in cui sono state forgiate le strutture portanti del sito.
    La mia prima volta deve essere stato il 5 marzo del 2011, data della foto riportata da Sandro nella quale, ingrandendo l’immagine, mi si vede al centro nelle retrovie.
    Non ricordo bene come mi sono incrociato con il gruppo dei fondatori. Ovviamente conoscevo tutti ma non sapevo dell’incontro di Latina al Teatro Ponchielli né, quindi, vi avevo partecipato. Probabilmente me ne parlò, qualche giorno dopo, Mario Balzano con il quale ogni tanto ci si incontrava a Formia, abitando entrambi in questa città.
    Me ne fu parlato con entusiasmo e l’idea di recuperare la Ponza di una volta raccontandola attraverso la rievocazione dei ricordi mi piacque molto. Avevo un vissuto nei fari che mi piaceva far conoscere.
    Colsi quell’appello e così iniziò la mia collaborazione con il sito. Non a caso il primo articolo, datato 14 febbraio 2011, parla di fari e così tanti altri successivi.
    Devo dire che per me è stato un arricchimento la collaborazione con il sito. Ancor di più quando ho cominciato a far parte della Redazione. Lo è tuttora, nonostante le difficoltà che incontriamo nel portarlo avanti. Lo è per via dei rapporti che tra di noi sono cresciuti come tra gli amici che vi collaborano. Lo è per la conoscenza che abbiamo fatto, e che continuiamo a fare, di tanti contributori. Lo è per tutto quello che, come cultura, tradizioni, usi, dialetto, storie, aneddoti… il sito ha nel tempo raccolto e io non conoscevo. Peccato che siano subentrati scollamento e stanchezza.

  2. Sandro Russo

    18 Luglio 2023 at 18:43

    Il bel commento di Enzo mi ha fatto pensare a un saggio e a un libro che tutti quelli della mia generazione hanno letto, ai loro tempi: Statu nascenti (1969) e Innamoramento e amore (1979) di Francesco Alberoni (sociologo e antropologo), prima che vendesse l’anima e diventasse un guru a pagamento delle televisioni di Berlusconi (anche prima di svoltare decisamente a destra e candidarsi alle elezioni europee del 2019 nelle liste di Fratelli d’Italia).
    La sua intuizione – allora condivisa – fu quella di aver identificato come “stato nascente” il momento magico per il quale un gruppo di persone, accomunate da speranze comuni, si unisce per creare una forza nuova (il movimento) che si contrapponga all’Istituzione.
    Tutti i movimenti e le rivoluzioni al loro nascere e diffondersi, passano attraverso questa fase, assolutamente eccitante ed esplosiva.
    In Innamoramento e amore, Alberoni argomenta come l’innamoramento sia lo stato nascente di un movimento collettivo composto esclusivamente da due persone, dove l’innamoramento costituisce il tentativo effettuato da due persone di operare una “rivoluzione” affettiva, morale e pragmatica delle loro vite.

    Ecco, gli inizi di Ponzaracconta, con gli incontri propedeutici di Ponza (un paio) e di Lanuvio (setto o otto) ebbero proprio queste caratteristiche.
    I segni del tempo, la stanchezza, lo sfilacciamento degli entusiasmi sono tangibili ora, a distanza di quasi quindici anni, e colpiscono più di tutti gli altri noi promotori, che tanto ci avevamo creduto. Come quando l’innamoramento si dissolve e lascia il passo a un affetto duraturo o nel peggiore dei casi, al cinismo e al disamore.

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