Usi e Costumi

Ancora un ricordo: “ll’ uocchie sicch”

di Silverio Guarino

E’ bastato il ricordo di zia Antonietta e zia Titina degli “Scotti”, riportate da Enzo Di Fazio in un suo recente contributo (leggi qui), per generarne in me subito un altro.
Io, che avevo finito i ricordi.

Il ricordo è quello di quel rito antico, tribale ed affascinante degli “occhi secchi” (*), ovvero di far sì che eventuali maledizioni pendenti sul capo dello sciagurato di turno potessero svanire con una cerimonia che solo in pochi erano (o sono ancora?) in grado di compiere.

A ogni mio rientro sull’ “amato scoglio” era mia consuetudine recarmi sugli “Scotti” a salutare zia Antonietta e zia Titina, cugine di papà, finché sono rimaste in vita e abitavano lì.
Zia Titina, prima ancora di farmi sedere nella sua camera d’accoglienza, mi lasciava fuori in cortile dirigendosi in fondo alla stanza adibita a cucina con l’obiettivo di togliermi “ll’uocchie sicch”.

Cerimonia segreta e privata con la quale, mescolando acqua, olio e preghiere (‘i ‘ccose ‘i ‘Dio), zia Titina procedeva ad esorcizzare le maledizioni, le invidie e le protervie che aleggiavano sulla mia persona.
E usciva fuori sorridente, soddisfatta per aver ottenuto la mia liberazione da questi sovrumani sortilegi, dicendo: “Te n’aggio luvate uocchie sicch’, ’uagliò!”.
Ringraziavo sempre per l’avvenuta liberazione e potevo quindi entrare in casa per salutarle con affetto e per gustare tutte le prelibatezze dell’orto (e non solo) che le zie avevano preparato per me.

Questo avveniva ogni anno. Non so dirvi cosa passasse nella mia mente mentre zia Titina era impegnata nella cerimonia, ma certo è che dopo io mi sentivo più sereno e più pronto ad affrontare le cose della vita.
Suggestione o realtà?

 

(*) – Nota della Redazione
Di Uocchie e maluocchie hanno scritto addirittura Sang’ ‘i Retunne, nel sett. 2017. Giggino ci credeva fortissimamente. Leggi anche qui: La strega del villaggio
Poi Michele Vitiello: Occhi sinistri! Superstizioni legate all’occhio da ogni parte del mondo.
E Emanuela Siciliani, dimostrando che queste credenze sono diffuse in tutto il mondo: Miracolo a Matara, Sri-Lanka.
Addirittura il non dimenticato Rinaldo Fiore, nell’ottobre 2018, ricordando una donna delle parti sue che faceva questi riti: La magnettera

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