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Occhi sinistri! Superstizioni legate all’occhio da ogni parte del mondo. Sulla rivista medica on-line: www.medscape.com ho incontrato questo interessante articolo – rigorosamente scientifico – che un po’ si collega col mio lavoro e un po’ richiama le profonde credenze isolane (che poi sono comuni a tutto il mondo).
Strane visioni Forse nessuna parte del corpo è stata così interessata da queste credenze come l’occhio umano. Questi organi vulnerabili sono classicamente considerati come le “finestre” della nostra anima, e non è sorprendente che siano stati oggetto di tali pensieri “magici”. Questa serie di immagini mostra un’antologia delle più diffuse superstizioni e miti che circondano l’occhio, dai secoli passati ad alcuni che ancora sembrano scuoterci. . Vedere “il male” dappertutto Questa superstizione probabilmente trae origine dall’impostazione della ‘fisiologia’ degli antichi Greci e Romani secondo cui l’occhio rende possibile la visione dirigendo la luce e l’energia verso l’esterno, sugli oggetti, piuttosto che riceverli e elaborarli all’interno. Perciò l’occhio era considerato avere un notevole potere che poteva essere sfruttato per fini malvagi. La diffusa natura delle credenze sul malocchio che si può trovare nella maggior parte dei paesi del mondo, supporta la teoria che questa è una paura intrinseca, universale, che si è sviluppata indipendentemente in tutto il mondo. In anni recenti comunque, le ricerche antropologiche hanno individuato la sua probabile origine nelle antiche culture indo-europee e semitiche, con l’eventuale diffusione (verso Oriente) da parte di Alessandro il Grande e altri conquistatori. Attualmente (queste credenze) sono per lo più comunemente associate con le culture Mediterranee e con i loro primi avamposti coloniali in Occidente. . Impatto culturale I neonati avevano particolare valore nelle antiche culture, perciò erano spesso oggetto di tremende invidie connesse con il desiderio che si ammalassero. Per contrastare il malocchio, amuleti protettivi con perline di colore blu erano spesso posizionate intorno al loro corpo. Questa usanza ha collegato per sempre il colore blu al genere maschile la cui frustrante, persistente natura sarà evidente a chiunque abbia mai messo piede in un negozio di abbigliamento per bambini. Anche lo stesso simbolo “Rx” che si trova sulle prescrizioni mediche, probabilmente deriva dal simbolo “l’occhio di Horus”, che viene da un rito di protezione contro il malocchio. Per quanto il simbolo sia cambiato nel tempo, esso comunque è stato tramandato dai medici romani come il semplice Rx che conosciamo oggi. . I presagi dell’ammiccamento Il folklore cinese, indiano, hawaiano, del Camerun e della Nigeria, tutti considerano gli spasmi involontari degli occhi come un presagio di un evento sconvolgente, come una morte in famiglia, un inaspettato arrivo di denaro, una nascita. Maggiore potenza profetica è attribuita di solito alle contrazioni dell’occhio sinistro rispetto al destro. In Cina questa superstizione raggiunge la sua espressione più elaborata, dal momento che qualunque sbattere involontario dell’occhio è letto in modo differente in relazione all’ora del giorno. Se le tue palpebre sbattono alle 4 del mattino potrebbe significare che ti aspetta una grande gioia, mentre lo stesso fenomeno nel pomeriggio potrebbe preannunciare un imminente disastro. Nella medicina moderna gli episodi involontari di spasmo palpebrale, chiusura improvvisa dell’occhio o ammiccamento spontaneo, sono classificate sotto la voce “blefarospasmo”. Forme estreme di blefarospasmo, sebbene rare, possono indicare patologia cerebrali o psicologiche. Comunque gli ammiccamenti involontari che si verificano più frequentemente indicano condizioni di significato meno estremo, come mancanza di sonno, stress, o eccesso di alcoolici o di caffeina. . Opali nell’occhio dell’osservatore . L’occhio incantato Bartisch distingueva gli incantesimi in ‘caldi’ e ‘freddi’. La magia ‘calda’ implica un aumento della temperatura che porta a esplosione dell’occhio. Un intervento immediato richiedeva la rinuncia al peccato ed era seguito dal lavaggio dell’occhio con preparati a base di erbe della famiglia delle solanacee. Si è supposto che il succo di belladonna [Atropa belladonna – NdT – (1)] potesse essere di qualche utilità nel trattamento dell’uveite; ma rappresenta un pericolo nel glaucoma ad angolo stretto (2). Forse il maggior biasimo all’eredità oftalmologica tramandata da Bartisch è nel possibile ruolo che egli ha avuto nel coniare la frase “quattr’occhi”, per descrivere i portatori di lenti, che si credevano contribuissero alla cecità. .
Il risultato della fluttuazione nella pigmentazione dell’iride, sia la sua completa eterocromia (i due occhi di colore del tutto differente) sia parziale (una varietà di colori all’interna della singola iride) si vedono raramente negli esseri umani. Nella maggior parte dei casi l’eterocromia non è associata a segni e sintomi patologici, sebbene possa essere segno di una sindrome di Horner o di una sindrome di Waardenburg [due sindromi cliniche di interesse specialistico; questa messa a punto è indirizzata a medici – NdT]. . Riposi in pace Nel tentativo di porre un limite a tali interpretazioni moralistiche, uno studio ha preso in considerazione la posizione delle palpebre in una serie di decessi consecutivi avvenuti in ospedale, riscontrando che il 37% dei defunti mostra parziale o nessuna chiusura delle palpebre. Dal momento che la chiusura delle palpebre dipende dalle funzioni del Sistema Nervoso Centrale (SNC), si è pensato che questo gruppo possa più probabilmente aver avuto una alterazione del SNC al momento della morte. Sebbene abbia preso in considerazione solo 100 casi, lo studio è tuttavia importante per tentare di stabilire dei parametri razionali contro le superstizioni diffuse che ancora comunemente si incontrano tra coloro che si occupano della gestione del fine vita. . Il bianco dei loro occhi L’inizio di questa credenza in Occidente è attribuita a George Ohsawa, il pioniere giapponese della dieta macrobiotica che in un’intervista dell’agosto 1963 disse di aver predetto la morte del presidente Kennedy pochi mesi prima del suo assassinio. Tali esempi di pregiudizi selettivi abbondano tra i sostenitori della natura predittiva dell’occhio sanpaku, ma essi farebbero meglio a considerare la più ragionevole ipotesi darwiniana “dell’occhio cooperativo”. Questa teoria sostiene che, a confronto con altri primati, gli esseri umani si sono evoluti per avere una sclera più evidente, al fine di poter meglio seguire lo sguardo dell’altro. Di conseguenza questo facilita una aumentata cooperazione e migliori interazioni sociali. Incidentalmente, è la stessa abilità che rende facile esprimere un assorto cinismo quando si viene in contatto con credenze non fondate. . La cospirazione della carota L’origine di questa asserzione ha una origine sorprendente: la propaganda inglese durante la seconda guerra mondiale. Con l’avvento del radar, i piloti di guerra inglesi furono improvvisamente in grado di localizzare e abbattere gli aeroplani tedesci che bombardavano l’Inghilterra col favore delle tenebre. (In)comprensibilmente riluttanti a spiegare l’origine della loro neo-acquisita capacità, i comandi militari la spiegarono un vasto consumo di carote da parte dei piloti. Forse i tedeschi trovarono questa affermazione poco chiara, ma le famiglie britanniche certamente no. Il mito si è dimostrato di lunga tenuta. Per i giovani obbiettori (i bambini) che pervicacemente rifiutano le carote, la guerra sul fronte domestico continua tutt’oggi.
Traduzione di Sandro Russo In alternativa, accedi al file .pdf dell’articolo, in versione originale: oculus-sinister-eye-superstitions-from-around-the-world-by-john-watson
Note (1) – Atropa belladonna – Famiglia Solanaceae. Il secondo nome, nella classificazione binaria di Linneo (1707-1778) si riferisce all’uso (di derivazione medio-orientale e nord-africana, ma diffuso anche in Sicilia) delle donne del tempo di instillare una goccia del succo della pianta nella congiuntiva per dilatare la pupilla e rendere gli occhi “sognanti”: poco adatti alla visione (per perdita transitoria dell’accomodazione) ma con un effetto estetico apprezzabile, secondo i canoni dell’epoca (S. R.). (2) – La belladonna contiene l’atropina che determina midriasi. La midriasi nel glaucoma ad angolo stretto determina un attacco violentissimo di ipertono oculare con perdita del campo visivo e della vista se non si interviene subito con opportune terapie mediche o chirurgiche (M.V.).
1 commento per Occhi sinistri! Superstizioni legate all’occhio da ogni parte del mondoDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Molto interessante… ed anche divertente.
Mi ha fatto sorridere soprattutto il fatto che, a proposito dell’occhio incantato, il medico tedesco Georg Bartisch si autodefinisca un occultista che ha venire subito in mente l’oculista. Quindi, per dirla “alla Marzullo”, si studia l’occulto guardando gli occhi oppure si studiano gli occhi guardando l’occulto?
E che dire poi dell’occhio secco a Ponza ?