Ambiente e Natura

Cinquanta sfumature di isole

di Luisa Guarino

 

Ponza è classificata tra “le più fashion”, Ventotene promette “un tuffo nella storia” e Palmarola è “a tutta natura”. L’elenco è stilato da Lucrezia Argentiero, giornalista e film-maker di origini pugliesi ma “adottata” da Bologna, che ha pubblicato nelle Guide Iter il libro “Il giro d’Italia in 50 isole. Guida alle mete in mezzo al mare”, che segue di qualche anno un’altra sua bella pubblicazione di grande successo, “Il giro del mondo in 80 isole” in cui Ponza era già presente.
“Amo le terre fatte di ‘sale, amore e vento’, per dirla con il titolo di un successo dei Tiromancino – scrive Argentiero nell’introduzione -. L’isola è un concentrato di vita da sognare ad occhi aperti. ‘Inevitabile per me, l’unica alba possibile’, come canta ancora Federico Zampaglione… Nelle isole non ci sono barriere a indicare che qualcosa finisce o inizia se non la linea dell’orizzonte”.

Le altre categorie di isole riportate in quest’affascinante guida sono “tra profumi e sapori”, “le oasi del benessere”, “le ‘diverse'”, “da vivere tutte in un giorno”, “belle e possibili”. Tra quelle “a tutta natura” come anticipato rientra Palmarola, definita anche “l’oasi selvaggia”. Nella pagina ad essa riservata si parla di un paradiso dietro l’angolo, visto che essa dista solo 60 miglia dal litorale romano, e si ricorda come Folco Quilici l’abbia definita “una delle terre emerse dal mare più belle del nostro pianeta”. Portano invece il titolo “I colori della mondanità” le quattro pagine riservate a Ponza, scandite da bellissime foto e da descrizioni e informazioni di varia natura, compresi i luoghi più chic in cui dormire o i ristoranti più in dove mangiare. A proposito delle spiagge, a un certo punto si nomina quella più famosa, Chiaia di Luna: “La si poteva raggiungere anche via terra, attraverso un tunnel di 170 metri, scavato nella roccia dai romani. Ma dopo l’ennesima frana la baia è off limits“.

Concludiamo questo breve tour ideale nell’arcipelago ponziano con una tappa a Ventotene,”l’isola delle sirene”, nella quale viene descritta un turismo di dimensione umana, fatto di rapporti autentici: una terra di meditazione discreta e riservata, in cui passeggiare tra case basse e accoglienti.
Luogo di confino nel ventennio del 1900, l’isola ospita anche una sorta di carcere tutto al femminile di cui ora rimangono le vestigia, Villa Giulia. E viene citata anche l’unica libreria del posto, che si chiama l’Ultima Spiaggia e che è un punto di riferimento irrinunciabile. Per il resto: “Vi ubriacherete di stelle a Ventotene, la più piccola delle Pontine, al largo della costa laziale – esordisce il testo di due pagine. Non riuscirete a contarle e non smetterete mai di puntare in alto gli occhi, quasi a voler ritrovare la vostra dimensione dispersa nell’universo”.

Viaggiatrice per lavoro e per passione, Lucrezia Argentiero ama raccontare i territori attraverso le immagini. Sua la regia di numerosi documentari turistici e attualità. Altre sue passioni sono la fotografia e il cane Nina. Cercatela sul pink blog “amichesiparte.com” e sul profilo Instagram “luzargentero”.

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