di Gianni Sarro
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Icona intramontabile del cinema, compirebbe oggi 100 anni.
Allievo dell’Actors Studio di cui sposa incondizionatamente i precetti, basati su un’immedesimazione completa nel ruolo. Brando apre la strada ad una rivoluzione della rappresentazione del personaggio; sulla sua scia si formano divi del calibro di De Niro, Newmann, Depp.
Tanti i film “memorabili” come Un tram chiamato Desiderio (A Streetcar Named Desire) di Elia Kazan, 1951, con Vivien Leigh), oppure Fronte del porto (On the Waterfront, del 1954, sempre diretto da Elia Kazan con cui vince il primo Oscar.
Alla fine degli anni ’60 recita al fianco della Loren in La contessa di Hong Kong (A Countess from Hong Kong, diretto e prodotto da Charlie Chaplin, 1967). Segue una breve flessione di popolarità, tuttavia Brando esce dal cono d’ombra con il leggendario Vito Corleone de Il padrino (The Godfather, del 1972 diretto da Francis Ford Coppola), e il controverso Paul di Ultimo tango a Parigi(B. Bertolucci, 1972).
L’ultimo grande ruolo è il colonnello Kurtz in Apocalypse Now (F. F.Coppola, 1969 – più volte citato sul sito, anche di recente: leggi qui). Il monologo finale è ipnotico.
Più di 800 milioni di spettatori hanno visto i suoi film, oggi considerati dei cult.
Nota della Redazione
Al centenario di Marlon Brando sono stati dedicati la copertina e i servizi principali del penultimo numero di Robinson, supplemento a la Repubblica di domenica 24 marzo 2024
