Racconti

Chiarina antenna antenna

di Francesco De Luca

“Quando passavamo davanti casa sua dicevamo sempre questa…

Chiarina antenna antenna
c’u culo spacca ‘a legna
c’u i pede scopa ‘a casa
e c’ u naso ratta ‘u caso.

Lo facevamo per vederla uscire come una furia e minacciarci…”
“Ma di chi parli?” – chiedo.
“Di Chiarina…”
“E chi è ?”
“Non te lo dico – risponde l’amico – non sarebbe corretto”.

Passa Tatonno ‘i Semiscotte, saluta e si avvicina. La primavera è entrata, e a Ponza si vede e si sente in modo evidente. Tra poco sarà tempo di spari, cartucce, piume e uccelli. Tempo di caccia insomma.
Aniello coglie al balzo l’argomento e ci tiene a precisare che a Le Forna lui istituì una Sezione di Federcaccia (1977 – 1982), e che riuscì anche a far funzionare un ‘tiro al piattello’, nella discesa che porta alla Fonte.

Questo per dire come in passato c’era una vivacità sociale superiore a quella attuale.
Argomenti da anziani nostalgici, direte. Senz’altro, ma c’è anche da sottolineare come una popolazione residente cospicua produce, da sé, automaticamente, una varietà di forme associative. Che vengono meno con l’assottigliarsi del numero dei residenti.
E’ un problema evidente, di cui non sembra che l’impellenza sia rimarcata abbastanza.

Mi sto intrattenendo con l’ing. Aniello Aprea. E’ lui che insieme agli amici si burlava di Chiarina.

Si parla del passato, ed i ricordi di Aniello spaziano copiosi nel mondo della Scuola. Dove lui ha sempre privilegiato, oltre alla disciplina che insegnava, anche l’attaccamento degli alunni alla realtà isolana.
Ed è per questo che con responsabilità e innovazione portava le classi  a Zannone, con il barcone di Cianfone, affinché si prendesse coscienza diretta di cosa significhi stare in mezzo al bosco. Non nel mare, no, bensì nel bosco, dove la luce del sole per toccare terra deve filtrare fra la ramaglia fitta degli alberi.
E fu lì che, nel mezzo della giornata, al momento della merenda, un alunno, Micheluccio, figlio di pescatori, aprì lo zaino ed estrasse una aragosta. Di quasi due chili, da dividere fra gli amici.

Per dire la genuinità dell’animo giovanile, dei giovani ponzesi in particolare, i cui difetti sono tanti ma accanto ad una semplicità e disponibilità d’animo molto forti.

“A noi ci salva la schiettezza” – mi confidò un amico insegnante.
“Che potrà significare – chiedo – quell’antenna antenna? Forse che Chiarina era alta e… lo spirito popolare trova appigli su tutto pur di trarre spunti di divertimento”.

Chiarina antenna antenna
c’ u culo spacca ‘a legna
c’u i pede scopa ‘a casa
e c’u naso ratta ‘u caso

 

NdR: l’immagine di copertina è una stampa di Bartolomeo Pinelli tratta da Costumi del Reame di Napoli

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top