Racconti

Ricordi che riaffiorano dalla memoria

di Antonino Feola (Bixio)

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Sul tavolo c’era solo un lume a petrolio, la fiammella faceva fatica a restare accesa, l’odore del combustibile saturava lo stanzone. La nonna con i piedi sul braciere la sera raccontava a noi dagli occhi spalancati che poi piano piano si chiudevano nel sonno: “A Zannone i serpi non ci sono! Un monaco del monastero con il flauto incantatore si faceva seguire e li  ha portati ad affogare a mare!”.
Non so… Favole, leggende? Fatto sta che non ci sono serpenti su quell’isola. E che fine hanno fatto i monaci e il monastero cistercense?
Per le continue scorribande dei pirati furono costretti a scappare! Ora i ruderi del convento e… un solo monaco, anzi: quel monaco! Di notte il suo fantasma si aggira tra quelle rovine  e lungo il ciglio della costa.
L’altra sera durante la pesca a calamari è stato individuato e fotografato e la sua sagoma si staglia netta sul costone di roccia di Zannone.

Zannone, il profilo del monaco nella roccia

Le contraddizioni dell’uomo e dei comportamenti di una società  impegnata a coltivare solo il proprio orticello nascondendosi dietro facciate di comodo. False democrazie talmente deboli da tollerare il dittatore di turno con ipocrita solidarietà alle vittime delle prepotenze. Niente e nulla del passato hanno dato insegnamento, solo al massimo come evitare danni al proprio egoismo.
Attualmente  i numerosi dittatori in auge, imperano, aggrediscono, distruggono e minacciano indisturbati. Dal cinese al coreano al russo al turco tutti fanno audience e interviste rilasciano pareri, quante guerre ci scateneranno ancora?
Tempo verrà che anche Mussolini e Hitler verranno riabilitati.
A proposito di quest’ultimo che al culmine del potere mondiale, durante le olimpiadi del 1936 a Berlino venne ridicolizzato proprio da un suo atleta, uno della “pura razza ariana”! Il normalissimo, umile uomo/atleta tedesco Luz Long, dava amicizia e consigli per la stessa gara all’atleta di colore Jesse Owens, il tutto davanti alla platea mondiale!
No barriere, no discriminazione, no razzismo, solo cordialità sportività e amicizia davanti a tutta la gerarchia nazista, Hitler compreso che indispettito abbandonò lo stadio.
L’amicizia tra le due famiglie continuò anche nel dopoguerra, solo Luz era assente. Era morto durante la guerra. Era stato spedito per punizione in Sicilia dove fu ferito (e poi morì) durante lo sbarco alleato Da buon soldato fece il proprio dovere e ora riposa anonimo in una fossa comune nel cimitero di Catania.
Luz sì che era un uomo normale, prodotto paradossalmente dalle follie della razza.
Lui dovrebbe essere il simbolo dell’ antirazzismo.
Dove sono tutti quei filosofi odierni che ignorano o non conoscono la storia?

Olimpiadi di Berlino del 1936: Long (a destra) riceve la medaglia d’argento per il salto in lungo; sul gradino più alto Jesse Owens, a sinistra Naoto Tajima (terzo, nella gara).


Nota
(a cura della Redazione)

Nell’ultima lettera all’amico Owens, Luz gli chiede di andare da suo figlio e parlargli di suo padre. L’amico Jesse fece come richiesto ed andò persino alle nozze del figlio. Nel 2000 il suo gesto venne ricordato nella campagna promozionale Celebrate Humanity del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) come esempio del messaggio di pace e fratellanza tra i popoli, secondo lo spirito originario dei Giochi olimpici ideati da Pierre de Coubertin (da Wikipedia, alla voce dedicata a Luz Long).

1 Comment

1 Comment

  1. Biagio Vitiello

    14 Febbraio 2024 at 10:47

    Visto che è nella disposizione d’animo di ricordare, mi piacerebbe chiedere a Bixio se ricorda qualcosa del periodo in cui il padre era in servizio al Faro della Guardia. Io, che penso di aver la sua stessa età, lo ricordo al faro, persona gentile ma taciturna…
    Erano gli anni ’50.

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