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Gli uomini rimasti soli

segnalato da Sandro Russo

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Leggo sempre volentieri, per quanto mi è possibile, la rubrica quotidiana di Gabriele Romagnoli “La prima cosa bella” su la Repubblica (alcuni pezzi nel corso degli anni sono stati riportati sul sito). Sono soprattutto ammirato dal compito improbo che si è assunto il giornalista/scrittore di andar a scovare ogni giorno una notizia, un’illuminazione, un’idea per disporre al positivo l’animo dei suoi lettori, pur nel mare delle brutture in cui ogni giorno si nuota. Sono appunto abbozzi, suggerimenti; qualche volta innescano pensieri in cui il seguito lo mettiamo noi…
S. R.

Da “La prima cosa bella”, rubrica giornaliera di Gabriele Romagnoli, da la Repubblica del 26 genn. 2024

La prima cosa bella di venerdì 26 gennaio 2024 sono gli uomini rimasti soli. Sto parlando di quelli che hanno superato un’età avanzata e perdono la compagna della loro vita. Vedovi è una parola inutile. Non dice niente. Sono rimasti soli. A un tratto la strada non portava più da nessuna parte. Possono essere stati importanti, anche molto. Possono non aver mai contato niente. Scoprono tanto di sé quando pensavano di aver capito tutto e invece avevano scambiato l’autobiografia con un mezzo racconto. Vallo a finire adesso. Non trovano più neppure il pigiama. Gli estratti conto. Il telecomando. E se sì non sanno farne uso. Non hanno strategie. Desideri, mozzati.

Parlano molto, nelle stanze vuote, con qualcuno che non c’è. Ricordano cose che al tempo sembravano di limitata importanza, infinitamente replicabili. Sognano e vorrebbero non uscirne. Si alzano di notte e cercano di non fare rumore, poi si chiedono perché. Detestano chi cerca di fornire loro un programma alternativo, la trasmissione si è conclusa.
La bellezza è nel riconoscere infine che ogni vita ha bisogno assoluto di un’altra. E dirlo, a voce alta. Che senta o no.

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Questo articolo di Romagnoli a me ha riportato vividamente alla memoria un “corto” di 11 minuti, imperdibile: il segmento USA, girato da Sean Penn di un film rievocativo della tragedia delle Torri gemelle intitolato appunto 11 settembre 2001 (11’09″01 – September 11), uscito l’11 sett. 2002, a un anno esatto dalla tragedia; una co-produzione internazionale per un’opera composta da undici episodi diretti da altrettanti registi provenienti da 11 Paesi (e culture) diversi.
Anche se la finalità del filmato è diversa, il “vecchio” interpretato da Ernest Borgnine (scomparso qualche anno fa), i suoi gesti quotidiani, la presenza/assenza della moglie fino all’epifania finale, rimangono indelebili. Come tale, non poteva mancare su Ponzaracconta.
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