Economia

L’emergenza è una cosa seria

di Guido Del Gizzo

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Tutti abbiamo ancora, negli occhi, le immagini paurose del traghetto e dell’ennesima tragedia sfiorata.
È troppo tempo che Ponza ha bisogno di almeno un porto e l’incertezza climatica che ci attende, dovrebbe indurci a scelte di prudenza e mitigazione dei rischi, tanto nella manutenzione dell’ambiente che nella realizzazione di infrastrutture.
La sicurezza e la salvaguardia della salute dovrebbero essere sempre la priorità.

Con inusuale tempestività, i Ministri competenti hanno predisposto un bando che potrebbe mettere a disposizione del Comune di Ponza di ben 11 mln di euro.
Il sindaco, ahinoi, lamenta tuttavia che ne occorrono almeno 25…
Eppure, in emergenza, com’è quella in cui finalmente riconosciamo di trovarci, si potrebbero adottare provvedimenti di emergenza.

Allo stato in cui sono gli elaborati esistenti, in qualche mese potrebbe essere predisposto un progetto definitivo e Danilo D’Amico accetterebbe sicuramente la sfida.

Intanto, dal sito Openpolis [(vedi anche schermata tratta da- (1)] , apprendiamo che poco meno di 11 mln, della quota di PNRR destinata a Ponza, verranno impegnati in progetti che riguardano il settore energetico: un piccolo parco fotovoltaico, l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico, la rete elettrica.

openpnrr.it/progetti/?search=&tema=&validati=True&territori=3500&o=Importo

Sono tutti interventi necessari, ma certo non sono un’emergenza come la necessità di un attracco sicuro sull’isola.
Gli altri progetti, con importi poco rilevanti, riguardano il dissesto idrogeologico, il sociale e la scuola….

Il Comune, in emergenza, potrebbe ottenere la possibilità di dirottare i fondi di cui sopra sulle infrastrutture, aggiungendo altri 11 mln di euro a quelli che ha trovato il Governo: così, resterebbero da trovare solo (si fa per dire) 3 o 4 milioni.

Sono certo che la SEP, che svolge dal 1928 la sua meritoria opera sull’isola, sarà in grado, in emergenza, di garantire il servizio, fino a quando non si troveranno delle altre fonti di finanziamento o altre soluzioni tecnologiche, come lo spirito del tempo suggerirebbe.
E i ponzesi avrebbero, finalmente, la prospettiva di un porto e la base per progettare, razionalmente, le attività che oggi si svolgono esposte ad ogni rischio.

L’emergenza è una cosa seria…

 

(1) – Da openpnrr.it:

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