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Il sogno del granchio blu

segnalato da Luisa Guarino

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La lettera
Io granchio blu ho un sogno
di Saverio Raimondo – Da la Repubblica del 19 agosto 2023

Siamo stati definiti una “specie aliena”, ma vi assicuro che arriviamo dal vostro stesso pianeta, la Terra. Quello che chiediamo è solo di poterci integrare nei vostri mari. E forse un giorno mangeremo insieme pasta alle vongole al tavolo della fratellanza

Gentile Direttore,
le scrivo questa mia lettera nella speranza di potermi rivolgere direttamente ai lettori del vostro giornale. Mi chiamo Gj4, e sono un granchio blu. Uno di quei granchi blu che ha “invaso” il mare Adriatico, fino al Delta del Po; e per i quali il presidente del Veneto Luca Zaia e quello dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini chiedono lo stato d’emergenza, non paghi di aver già disposto per la nostra cattura ben 300 nasse neanche fossero autovelox.
Io e la mia comunità di granchi siamo accusati di danneggiare gravemente l’economia e, quel che è peggio, l’ambiente: come se fossimo granchi fatti di plastica e non di carapace, chele e polpa come tutti gli altri granchi. Siamo stati definiti una “specie aliena”: ma vi assicuro che non abbiamo niente a che spartire con i granchi verdi che arrivano dallo Spazio. Noi arriviamo dal vostro stesso pianeta, la Terra: i nostri antenati venivano dagli Stati Uniti, Canada e Argentina. Che fine ha fatto il vostro Atlantismo?
I nostri nonni furono poi portati nel Mediterraneo a bordo di navi mercantili (dove, mi preme ricordare, non esiste la prima classe); e da allora abbiamo vissuto in Tunisia, Algeria, e poi Turchia, paese dal quale oggi stiamo scappando. Lì infatti veniamo mangiati: cosa alla quale siamo anche abituati (negli Stati Uniti per esempio veniamo serviti al vapore o bolliti, metodo di cottura equiparabile alle vostre terme con in più una leggera salatura alla fine); ma in Turchia veniamo spacciati ai turisti come viagra naturale! Non scherzo! Per noi granchi va bene tutto, conosciamo la nostra posizione nella catena alimentare e sappiamo che non c’è ascensore sociale; ma finire masticati da allocchi con disfunzioni erettili non è dignitoso per nessuna specie animale.

Da parte nostra smentisco le ipotesi di sostituzione etnica della fauna ittica italiana — anche se ammetto di essere sessualmente attratto da una mucillagine romagnola che ho incontrato qualche settimana fa.

Quello che chiediamo è solo di poterci integrare nei vostri mari. È vero: mangiamo le vostre vongole, le vostre cozze. Ne siamo ghiotti. Ma perché, voi no? Vi macchiate persino la camicia mentre ne succhiate i gusci. Siamo voraci, è vero: ma mai quanto voi di fronte al tavolo del buffet. Credo che a questa tavola —pardon — pianeta ci sia spazio per tutti; è solo una questione di rispettare gli uni le porzioni degli altri.

A nome della mia comunità mi impegno, anzi, ci impegniamo, a rispettare delle quote che i nostri e vostri rappresentanti potranno pacificamente fissare. In cambio, vi chiediamo solo del limone e del prezzemolo per il condimento di ciò che ci spetta. Vi chiediamo inoltre scusa se abbiamo rotto delle reti da pesca; erano le vostre reti preferite? Voglio dire, si ricomprano no? Non erano mica reti di Murano.
Vorrei inoltre sottolineare quanto la nostra comunità di granchi blu non abbia assalito nessun runner in Trentino, ma nemmeno bagnini a Rimini.
Siamo pacifici; abbiamo solo fame, ecco tutto.

Io ho un sogno, che un giorno sulle grandi spiagge della Romagna i granchi blu figli di coloro che un tempo furono catturati dalle nasse e i figli di coloro che un tempo mettevano le nasse per catturare i granchi blu sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza per mangiare insieme pasta alle vongole.

Io ho un sogno, che un giorno perfino il Veneto, una regione colma dell’arroganza dell’ingiustizia, colma dell’arroganza dell’oppressione, ma soprattutto colma di prosecco, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia — e anche noi granchi blu potremo bere spritz a 3 euro. Io ho un sogno, che i miei quattro granchi piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore delle loro chele — né per il sapore della loro polpa — ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!

 

Nota della Redazione
Sul granchio blu, sul sito, leggi l’articolo di Adriano Madonna: Ecco il granchio blu!

 

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