Musica

God save the Queen

di Sandro Russo

È di ieri sera, calda calda, la presentazione da parte di Alessandro Alfieri al Teatro Manzoni del “fantasmagorico” gruppo inglese dei Queen; terzo appuntamento di Rocksofia – dopo quello con Elvis Presley e con i Beatles (cerca nel Sito) -, incursione nella storia della musica rock-pop, nei suoi risvolti culturali e mediatici.
Atteso terzo appuntamento, anche perché i Queen li conosciamo bene (come sito).

Su Freddie Mercury e sui Queen, nel sito oltre a questo sono stati pubblicati quattro articoli; il nostro primo pezzo (del 2014) è stato proprio quello con cui Alessandro Alfieri ha chiuso la sua presentazione di ieri sera:
Il 30 aprile 2014: Chi vuole vivere per sempre? Freddie Mercury
  il 9 aprile 2018: Una canzone per la domenica. (24). Bohemian Rhapsody, Freddie Mercury e i Queen per l’occasione dell’uscita del film-biopic su Freddie Mercury di Bryan Singer con Rami Malek
– il 15 novembre 2020: Una canzone per la domenica (119). Per sempre giovani, tre volte
– il 14 febbraio 2021: Una canzone per la domenica (132). Queen. The show must go on

Gruppo “fantasmagorico”, si è detto, e non è solo un modo di dire, ma uno dei punti su cui Alessandro ha articolato la sua presentazione.
Nell’ordine: “Identità”, “Fantasmagoria” (che ha più significati, vedremo, rispetto al banale superlativo) e “Amore”. Ma sono stati tratteggiati i rapporti con gli altri gruppi e movimenti musicali precedenti e successivi, con il Glam e il Punk e con lo stesso David Bowie; infine – chi l’avrebbe mai detto – con la musica di Wagner e le posizioni filosofiche di Adorno (1) e di Kracauer (2) riguardo alla musica.

Attendiamo il video della presentazione per saperne di più di tutti questi temi e per riascoltare la grande musica dei Queen.


Note

(1) – Theodor W. Adorno (1903 – 1969). Oltre che filosofo fu pianista provetto e anche compositore; fondamentali le sue opere ‘musicologiche’: Filosofia della musica moderna (1949); Wagner (1952); Introduzione alla sociologia della musica (1962)
(2) – Siegfried Kracauer (1889-1966): Cinema tedesco: dal Gabinetto del dott. Caligari a Hitler, 1918-1933, Milano, Mondadori, 1954 Da Caligari a Hitler: una storia psicologica del cinema tedesco, Torino, Lindau, 2001


Dal sito del Teatro Manzoni

18 Gennaio 2023 18:00
QUEEN, lo show senza fine per il ciclo ROCKSOFIA – La filosofia alle prese con gli idoli della Storia del Rock
con Alessandro Alfieri

Per Manzoni Idee torna Alessandro Alfieri con ROCKSOFIA – La filosofia alle prese con gli idoli della Storia del Rock. In questo nuovo appuntamento Alfieri propone l’analisi di una delle rock band più amate al mondo, i QUEEN e il loro show senza fine.

Con la metà degli anni ’70, le pulsioni politiche si esauriscono e lasciano lo spazio allo sfarzo edonistico dello spettacolo: Freddie Mercury e i Queen celebrarono con la loro indimenticabile musica l’avvento di una nuova fase culturale, legata al recupero postmoderno degli stili del passato, inaugurando l’epoca della fluidità e del neo-estetismo.

La musica Rock ha rappresentato, a partire dal secondo dopoguerra, il motore più potente dell’immaginario collettivo. Tra i generi della popular music, nel corso dei decenni è quello che maggiormente ha saputo coniugare spettacolo e sperimentazione musicale, politica e omologazione, trasgressione vitalistica e condanna esistenziale, tanto per i diretti protagonisti quanto per le folle di giovani che nel corso delle epoche hanno trovato nei loro beniamini la valvola di sfogo della loro frustrazione e lo stimolo per il loro riscatto.

Da Elvis Presley ai Beatles, dai Nirvana ai Queen, Alessandro Alfieri racconta “filosoficamente” in quattro appuntamenti come alcune delle icone immortali del Rock siano diventate fenomeni di massa, rappresentanti imprescindibili della cultura contemporanea e dell’immaginario collettivo.

1 Comment

1 Comment

  1. Pino Moroni

    19 Gennaio 2023 at 18:56

    Bellissima serata! C’ero anch’io, è stato magnifico! Oltre alla grande musica, ho capito attraverso i Queen, la fantasmagoria degli anni ’80. Che forse per reazione all’estetica ridondante (decadentismo e kitsch), non avevo mai accettato. Attendo la relazione scritta della presentazione di Alessandro Alfieri.

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top