Ambiente e Natura

Da #Natura. Tutto sul polpo

di Annalisa Gaudenzi

Estratto dal periodico (bimestrale) #Natura – rivista di ambiente e territorio dell’Arma dei Carabinieri di cui pensiamo di condividere a breve altri articoli  (leggi qui)

Biodiversità
Il polpo che è in noi
di Annalisa Gaudenzi

Hanno la capacità di apprendere per associazione e di trovare soluzioni ingegnose a diversi problemi. Possono evolversi rapidamente manipolando il proprio codice genetico e adattandolo alle condizioni ambientali.
I polpi non sanno solo attaccare, ma anche difendersi, utilizzando spruzzi di inchiostro nero che offuscano la vista dei predatori.
In Australia hanno addirittura costruito una vera e propria città sottomarina, ma la maggior parte di noi li apprezza solo nel piatto, tanto che si sta pensando già a immensi allevamenti intensivi di questo elegante e intelligente mollusco

Octopus, in Italia noto più comunemente come Polpo, è famoso in tutto il mondo essendo — suo malgrado — ingrediente molto apprezzato in numerose tradizioni culinarie in costante espansione. Proprio per questo primato, l’industria ittica, in particolare la statunitense e la giapponese, si sta attivando per costruire allevamenti intensivi di questo invertebrato tanto gustoso.
Ma davvero questa creatura il massimo che può offrirci è al tegame o sulla griglia? A ben vedere questo cefalopode ha molte qualità, grazie alle quali è possibile classificarlo tra gli animali più simpatici, intelligenti e — perché no? — “simili” a noi. Innanzitutto la sua bellezza bizzarra.
Chi ha la fortuna di incontrarlo nelle profondità dei mari, ammirando i volteggi sinuosi dei suoi otto tentacoli, lunghi fino a un metro, ne resta comunque incantato. Particolarmente espressivi, poi, gli occhi, vetrina verace di un’intelligenza assai sofisticata. Sono gli stessi biologi marini ad aver dimostrato in più occasioni le doti straordinarie della specie, che riesce addirittura a comunicare attraverso una sorta di codice Morse. Pur prediligendo la solitudine, questa abilità gli torna utilissima nelle strategie di caccia, ma anche in quelle di corteggiamento; in entrambe eccelle, essendo capace di inventare soluzioni ad hoc, particolarmente efficaci. I polpi sanno non solo attaccare ma anche difendersi e ciò avviene utilizzando spruzzi di inchiostro nero che offusca la vista dei predatori, emessi da un sifone, il quale è in grado pure di espellere getti d’acqua, una sorta di idrogetto, che sfruttando la forza propulsiva consente di fuggire a gran velocità.
Le opportunità di sopravvivenza tuttavia non si esauriscono qui. Famosa è la sua capacità camaleontica. Si mimetizza in modo fulmineo, assumendo il colore e le caratteristiche cromatiche del contesto, con formidabile precisione. Ma questo mollusco – a cui è stata dedicata una giornata internazionale, la #WorldOctopusDay, che si celebra l’8 ottobre di ogni anno – merita davvero tutta questa attenzione?

Gli scienziati da più laboratori del globo ribadiscono il proprio sì. Il motivo di tanto fascino risiede nella estesa capacità di immaginazione. Gli octopus sono in grado di apprendere per associazione, riuscendo ad esempio ad aprire i barattoli o trovare soluzioni per scappare dalle gabbie. Pare, inoltre, che sappiano stare al gioco: chi non ricorda quel polpo che faceva vincere al Totocalcio, a Napoli, con i suoi pronostici? Al di là di questo ultimo caso, di dubbia fondatezza scientifica ma di indiscutibile clamore popolare, anche nel comportamento materno queste creature mostrano similitudini con la specie umana: la mamma polpo protegge la prole fino all’estremo e può rinunciare al cibo anche per due mesi, pur di custodire i piccoli. Niente male, per una non-mammifera!

Una città sottomarina
E non finisce qui. Nel 2017 in Australia è stata trovata Octlantis, una vera e propria città subacquea, lungo la costa della baia di Jervis, dove questi animali hanno allestito grotte, sviluppando un tessuto sociale ampio e strutturato. Come se anche loro stessero passando dallo stadio primitivo a quello più progredito di società.
Che questo animale sia particolarmente votato all’evoluzione lo ha dimostrato Eli Eisenberg, ricercatore dell’Università di Tel Aviv, che ha scoperto la capacità di questa specie di “manipolare” il codice genetico. Sostanzialmente i polpi correggono il loro sistema nervoso, in relazione alle esigenze climatiche del contesto, attraverso una ricombinazione dell’acido ribonucleico. Per fare questa operazione l’uomo impiega millenni. E allora… che siano addirittura migliori di noi?

I mostri degli abissi
Che un altro animale possa superarci, a noi umani inquieta e non lo ammettiamo facilmente. Quando questo accade, la prima risposta — tipica della nostra specie – è di trasformarlo in mostro [sul sito, sui mostri marini, leggi qui e qui].
A questo destino non è scampato neppure il nostro amico: nel Seicento ci si convinse, erroneamente, che gli oceani fossero popolati di Kraken, giganteschi cefalopodi, abnormi al punto da inabissare perfino le navi. Ma di declinazioni antipatiche e repellenti non sono esenti neppure i tempi moderni, basti pensare alla fiction Rai degli anni Ottanta, “La Piovra”, intendendo per essa proprio la mafia e la sua caratteristica tentacolare, asfissiante e di proporzioni gigantesche.
E comunque il polpo ha conquistato anche gli Oscar! Nell’ultima edizione il documentario che è risultato vincitore del prestigiosissimo premio è stato lo splendido “Il mio amico in fondo al mare” di Craig Foster, filmaker e naturalista sudafricano, che ha raccontato l’incredibile storia di amicizia con un Octopus, ambientata nella spettacolare foresta sottomarina di kelp, lunga 1.400 chilometri, al largo di Città del Capo.

Locandina del docu-film di Craig Foster, filmaker naturalista sudafricano, che ha raccontato l’incredibile storia di amicizia con un octopus (il relativo trailer è a fondo pagina)

Piuttosto, se proprio dovessimo affibbiare una qualità gigantesca a questo invert4bra-to, è forse un’altra ovvero l’essere cibo veramente prelibato! Ciò non giustifica però l’orrida prassi di bollirli da vivi, una vera tortura che configura anche il reato di maltrattamento animale. Eppure questo è poco se confrontato con l’imminente proposito di costruire allevamenti industriali di Octopus.
L’Ong Compassion in World Farming ha messo in allerta: il sovraffollamento tipico degli impianti di acquacoltura porterebbe a condizioni di indicibile sofferenza, ridotta sopravvivenza e aggravamento del forte stress che già impatta sull’ecosistema marino, a livello planetario. Oltre a compromettere gli equilibri delle popolazioni ittiche, creando problemi di sicurezza alimentare in aree come Africa Occidentale, Sudest Asiatico e Sud America, tutto ciò comporterebbe la necessità di tenere sotto controllo questi esseri sfruttati in cattività, bombardandoli tra l’altro di medicine e antibiotici, con tutte le ricadute inevitabili sulla qualità nutrizionale. Per costruire queste mega strutture occorre, inoltre, distruggere ettari di habitat marini naturali, preziosissimi per la biodiversità.

L’articolo originale di Annalisa Gaudenzi su #Natura, in file .pdf (tre pagine):
#Natura. A. Gaudenzi. Polpo copia

Il trailer del docufilm citato sopra (da YouTube):

YouTube player

Nota della redazione
L’8 ottobre 2021, in occasione dell’annuale World octopus day, la Giornata di apprezzamento dei polpi, dedicata a questi animali degli abissi così antichi, intelligenti e curiosi, sul sito è stato pubblicato questo articolo:
I polpi e noi

 

 

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