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Epicrisi 308. Una svolta per Le Forna?

di Giuseppe Mazzella

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Subito una bella notizia che ci arriva a chiusura della settimana. L’annuncia Luisa Guarino: la firma (leggi qui [2]) di un accordo di collaborazione tecnico-scientifica tra il Comune di Ponza e il Consiglio di Area didattica in Ingegneria civile dell’Università La Sapienza, sede di Latina, che tra i suoi compiti ha quello di studio e ricerca per il recupero dell’ex cava di bentonite S.a.m.i.p., sita a Le Forna, chiusa dal 1976. Una  decisione che può costituire una svolta per l’intera frazione.

Sono oltre quarant’anni, infatti, che un territorio devastato dall’attività mineraria, e già acquisita dal Comune di Ponza,  attende di essere riportato alla fruizione della collettività. Un territorio, fra l’altro, sul quale insistono una centrale elettrica, individuata come “provvisoria”, e che è al centro di una accesa controversia tra il Comune, gli abitanti di Le Forna e le società “Veolia” e “Acqualatina” che stanno per installarvi un impianto di desalinizzazione, anche questo dichiarato “provvisorio”.
Un impianto che si teme possa incidere negativamente sull’eco sistema marino di una delle più belle baie di Ponza. In tal senso Emilio Iodice (leggi qui [3]) rivolge un accorato appello alle società installatrici perché si opti direttamente per un’altra zona dell’isola e si risparmino altri danni a Cala dell’Acqua, fra  l’altro tra i pochi accessi al mare per persone diversamente abili.

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E’ lo stesso Emilio, poi (leggi qui [5]) che ci propone, attraverso un’intervista sul Magazine domenicale di America Oggi del suo ultimo libro “Commander in Chief”, nel quale analizza i caratteri essenziali e ideali di chi si propone come leader politico. E Dio sa di quanto abbiamo bisogno di leaders illuminati in questi anni di grande confusione nei quali sembra essersi smarrito il senso del bene comune e lo spirito di servizio. il saggio, disponibile su Amazon, è stato anche tradotto e pubblicato in italiano (leggi qui [6]).

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Sul nostro sito nella settimana che si chiude abbiamo potuto apprezzare gli interventi in presa diretta di Franco De Luca (leggi qui [8] e (qui [9], che, prendendo spunto dai venti impetuosi che scuotono l’isola, va con la memoria ad una ricchezza perduta di rapporti umani e di una sorta di sterilità del presente, che solo il ricorso ad una spiritualità che resiste nel profondo dell’anima può lenire. Una spiritualità che quest’anno, sempre a causa del Covid, in occasione della Festa dell’Immacolata, che ci ricorda ancora una volta Maria Conte da Padova (leggi qui [10]), sarà in tono minore, forse senza la suggestiva e coinvolgente processione del mattino dell’otto dicembre per le vie dell’isola. Una tradizione che ci auguriamo possa essere alimentata dalla future generazioni.

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Un contributo molto innovativo quello di Silveria Aroma (leggi qui [12]) che, con spirito lieve, ma non meno caustico, stigmatizza certe nostre abitudini per liberarci “creativamente” dei rifiuti.

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Dall’isola sorella di Ventotene Tonino Impagliazzo (leggi qui [14]) ricorda un illuminante incontro con  l’allora presidente della Camera dei Deputati Sandro Pertini, confinato nell’isola e memore dei legami d’affetto che seppe creare, al di là della fede politica e le precarie di vita in cui viveva. Aspettiamo con ansia il seguito del suo racconto.

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Prendendo spunto dalla stampa nazionale, sono state affrontate  alcune questioni meritevoli di attenzione e approfondimento come quello sulla “città e la campagna” di Sandro Russo, Antonio Marciano e Tano Pirrone, (leggi qui [16] e qui [17]), o alcune pagine di storia, rivisitate sul filo della narrazione cinematografica, curate da Fabio Lambertucci (leggi qui [18] e qui [19]); e ancora sulla importanza della scuola così sacrificata in periodo di Covid, di Bruno Santoro e da altre fonti (leggi qui [19] e qui). Di una questione più attuale e divisiva si occupa, poi, Rosanna Conte (leggi qui [20]), analizzando il fenomeno della mancanza storica in Italia di una “destra moderna”.

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Ricco di riferimenti mitici e storici è l’articolo di Paolo Mennuni (leggi qui [22]), che si occupa dell’ulivo, pianta “miracolosa” e tra i  simboli identitari della nostra civiltà mediterranea. Attendiamo altri contributi per saperne di più su alberi che arricchiscono il nostro paesaggio isolano.

Il nostro sito ha anche ospitato una intervista, già pubblicata sul New York Times, (leggi qui [23]), di Papa Francesco sul dopo pandemia, con cui ci invita a riflettere di come quest’esperienza ci possa offrire, se lo vogliamo, la possibilità di migliorare la nostra sensibilità e la nostra umanità.

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Infine salutiamo con gioia e come notizia beneaugurante la nascita della piccola Moira, (leggi qui) [25] alla quale inviamo un altro grande bacio da parte di tutta la redazione.