di Silveria Aroma
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Siete stanchi del vecchio metodo per liberarsi della spazzatura? Non avete più un frigorifero da abbandonare per strada o un divano da offrire ai passanti? Neanche di una seggiola di plastica ormai senza una gamba siete dotati? Avete lasciato anche la vecchia lavatrice della nonna accanto ai cassonetti? Nessuna paura, una soluzione alla noia c’è: lancia anche tu il sacchetto dell’immondizia!
Le dita ti fanno male, la plastica dei manici di una busta può lesionare anche i tendini. La fatica del trasporto da casa al più vicino secchione dei tuoi residui inutili ti fa venire l’affanno. Il sedere ti pesa già a spostarlo dalla sedia fino al divano, figuriamoci fino al bidone. L’ambiente circostante è cosa tua e ne disponi come meglio credi. Gli altri intorno a te sono soltanto rifiuti ingombranti e rumorosi.
Inizia il nuovo corso: Inciviltà 2.0!
Parti con una lattina buttata in un vaso di fiori. Deposita una bottiglia bevuta sul muretto, lascia un cartone di pizza su una panchina… Se hai i numeri giusti riuscirai anche a gettare plastica in mare. Elevati sino al grande salto, al lancio dei lanci. Se sei fortunato i tuoi rifiuti potranno finire tra le corde tese ad ospitare il bucato, e magari saranno quelle di persone diverse fra loro.
La tua sporcizia, fatta di bottiglie di birra e di passata, bucce di frutta in fermento, confezioni vuote di pasta, succhi di frutta e varie potrà rimanere esposta per molto tempo. Addirittura per anni! Segno dei tempi e di una nuova idiotstreet-popart.
La prima sera ho sentito solo il rumore, la seconda ho goduto dell’esplosione artistica e di un sacchetto rimasto vuoto a penzolare. Può succedere se si lancia l’immondizia da Corso Umberto a via Corridoio. Io di sospeso lascio le colorite esternazioni volate fuori dalla mia bocca con fortunosi auguri all’artista!
Adesso chi pulisce e come?!
Vi prego raccontatemi ancora quanto amate quest’isola!