Archivio

Dalla parte delle donne, però…

di Pasquale Scarpati

.

In questi giorni in TV pullulano i dibattiti su come approcciarsi alle donne.
Non voglio entrare nel merito, mi limito a raccontare due semplici episodi accaduti a me di persona, personalmente come dice un personaggio della serie TV “Il commissario Montalbano”.

Alcuni anni fa. Ero seduto in un pullman dell’ATAC per recarmi non ricordo se in via Pianciani o in viale Trastevere. Dopo qualche fermata sale una signora sui 40 anni e sta in piedi vicino a me. Si sa il pullman accelera e decelera con scatti, per cui molte volte si perde l’equilibrio. Ma a parte ciò, a me fin da piccolo è stato sempre detto che cedere il posto alle donne è un atto di gentilezza, di pura cortesia, come cedere il posto agli anziani; pertanto la mia forma mentis mi ha portato ad alzarmi e a cederle il posto. Non l’avessi mai fatto.
Mi ha apostrofato: – E che… Noi donne non possiamo restare in piedi!?
Mi sono fatto piccolo piccolo: un gesto per me gentile è divenuto quasi quasi un affronto. Amareggiato, mi sono seduto di nuovo.
Ho sbagliato? Comunque continuerei a farlo, anche se oggi sono nel novero di quelli a cui si dovrebbe – dico ‘si dovrebbe’ – cedere il posto!


Non molto tempo fa stavo su un pianerottolo ai piedi di una piccola rampa di scale (quattro gradini) aspettando una persona. Ecco che passa una ragazzina sui 20 anni, credo.
– Buongiorno – le dico.
– Buongiorno – mi risponde. Fin qui niente di che.
Senonché dopo un po’ scende per le scale, di corsa, un ragazzo più o meno della stessa età, che mi apostrofa: – Pasquale, non ti permettere più di guardare il c… della mia ragazza! Altrimenti ti metto le mani addosso!
Oltremodo meravigliato gli rispondo: – Io!? Ma quando mai! Sto soltanto aspettando una persona!
Probabilmente la ragazzina si sarà sentita osservata. Non ho fatto nessun gesto, nessun ammiccamento; pur volendo non ne avrei avuto il tempo visto che gli scalini erano pochi! D’altronde non c’era nessuna ragione per farlo e non è mio costume.

Ma mi sono chiesto: cosa avrei dovuto fare? Come mi sarei dovuto comportare? Voltarmi dall’altra parte al suo passaggio?
In tal caso quale sarebbe stata la reazione della ragazzina? Probabilmente, forse si sarebbe sentita offesa perché avrebbe pensato: “ Ecco uno che mi gira la faccia! Sono forse un… mostro?”
E forse il suo ragazzo avrebbe reagito lo stesso per questo motivo.
Né d’altronde si può proibire a chicchessia di guardare semplicemente. E se diventassimo del tutto… indifferenti gli uni con gli altri?
Non vorrei che in tutto questo gran parlare si prendano “lucciole per lanterne”: si esageri talmente tanto che alla fine, perdendo il senso della realtà – addirittura pochi giorni fa in Tv un dibattito tra donne sui rapporti sessuali tra coniugi! -, il tutto finisse in una gran bolla di sapone!

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top