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Storie di acque

segnalato dalla Redazione

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Abbiamo apprezzato, e deciso di pubblicare, la presentazione all’ultimo Green&Blue, supplemento a la Repubblica dello scorso mercoledì 6 dicembre, perché racconta come accade che si costruisce un servizio giornalistico, coinvolgendo fotografi e scrittori su un tema specifico. Da un’idea iniziale, modificata in corso d’opera che infine si realizza quasi per inerzia propria, seguendo come l’acqua un corso ineluttabile. Purché il progetto inizi dalla curiosità e dalla passione.

In mezzo al guado
di Riccardo Luna

Fotografie e racconti che parlano di acque solo in apparenza. In realtà parlano di noi
Questo progetto prova a restituire il senso dell’urgenza di fronte alla differenza di velocità fra climate change e transizione

La vita, diceva John Lennon, è quello che  ci accade mentre siamo occupati a fare altri progetti. E anche questo progetto editoriale era nato in un altro modo. Con altri obiettivi.
Con Gallerie d’Italia, ora possiamo dirlo, avevamo un’altra idea. Erano i giorni, anzi i mesi della siccità. Non pioveva più, a scrutare il cielo sembrava che non dovesse piovere mai più. Sapevamo che non era così ma le immagini dei fiumi in secca in quel modo non le avevamo viste mai. Il Po, per esempio: ricordo che un giorno passai a Torino e il grande fiume d’Italia quasi non c’era più, in un punto in particolare erano rimaste due pozzanghere. E poi i laghi, sempre più piccoli. E le dighe, sempre più vuote. E i campi dei contadini secchi.
Decidemmo che la siccità era la grande storia che volevamo raccontare e fotografare. Siamo partiti così.

Ma poi la pioggia è tornata naturalmente; il problema era che non era la solita pioggia, era più intensa, più violenta, sembrava cattiva, sembrava arrabbiata. Ed è arrivato anche il grande caldo: quanto grande? Il più grande. Un caldo così non c’è mai stato, lo dicono i numeri, mica i nostri anziani genitori che boccheggiavano in città.

E così il progetto è cambiato, si è allargato. Seguendo il corso dell’acqua abbiamo fotografato anche alluvioni, tifoni, animali assetati, pescatori arsi dal sole, ghiacciai in ritirata come un esercito in fuga e aziende agricole che per risparmiare acqua ormai sembrano laboratori spaziali.
È nato così “Cronache d’acqua” che però solo apparentemente parla d’acqua. In realtà parla di noi: noi che stiamo in mezzo a questa lentissima transizione ecologica mentre il cambiamento climatico accelera.
C’è qualcosa che non va in questa differenza di velocità, è evidente e questo progetto prova a restituire anche il senso dell’urgenza.
Dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo fare di più. In questo ci soccorrono anche le parole della letteratura: abbiamo chiesto infatti a dieci grandi scrittori italiani non di raccontare quello che c’è nelle foto, perché lo vediamo tutti; ma cosa vedono loro nel concetto che sorregge le foto. Ne sono venuti fuori dieci racconti brevi che, diversamente da quel che proviamo a fare noi giornalisti e gli scienziati ogni giorno usando dati, numeri e fatti, parlano al cuore.
Senza passione, questa sfida non la vinceremo mai.

In formato .pdf: Green& Blue. Riccardo Luna. Presentazione e Sommario

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