Defunti

Assunta non c’è più: il mio ricordo

di Martina Carannante

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La notizia, arrivata da Formia, si è sparsa in un baleno, come portata dal vento…

Ho fatto un giro su Facebook… non si può proprio aprire. La scomparsa prematura di Assunta Scarpati ha sconvolto l’intera isola.

Assunta era una di quelle persone che, vuoi o non vuoi, la presenza così come l’assenza la sentivi.
Era un pilastro per la vita isolana. Si prestava per la collettività, era quello che in gergo viene chiamato animale sociale.
Avevamo fatto teatro insieme. Con ‘A Priezza  abbiamo portato in scena ‘Porta Capuana’ e ‘Miseria e Nobiltà’. L’ultima collaborazione a San Giuseppe dello scorso anno per l’organizzazione della festa.


Sapeva unire, sapeva fare tutto e tutto sapeva trasmettere a chi le era intorno. Nella socialità, nella cultura, nella politica, nella religione… in tutti questi campi era presente Assunta, e da oggi non lo sarà più.
Il sipario è stato calato definitivamente su un  palcoscenico grande otto chilometri, su uno e su tanti personaggi, ma anche sui tanti figuranti che ne hanno fatto parte.
Freddie Mercury diceva: The show must go on! Così dovrebbe essere per ogni artista, per ognuno… ma non è sempre facile.

Per molti saranno tempi bui, ma il sorriso chiassoso, la forza, la veracità e la tenacia di Assunta saranno sicuramente in tutti coloro che l’hanno conosciuta e le hanno voluto bene.

3 Comments

3 Comments

  1. Paolo Iannuccelli

    6 Dicembre 2023 at 06:54

    Non riesco a crederci. Ho appreso della scomparsa prematura di Assunta Scarpati, un pezzo granitico di Ponza, quella vera e genuina. Brava in tutto: fioraia, cuoca, manager della ristorazione, attrice, regista, organizzatrice di eventi, consigliere comunale, amante della vita, della sua isola, un cuore d’oro verso tutti.
    Il suo ristorante “A casa di Assunta” era il posto ideale per ritrovarsi, come a casa. Non vedremo più amicizie sincere, strette di mano, il suo eterno sorriso. salutandola è come salutare una volta di più l’idea di una Ponza che ogni tanto ci troviamo a rimpiangere tra i morsi della vera malinconia. Assunta non conosceva la parola noia, era sempre presa da cose nuove, poliedrica, devota a San Silverio, pronta a promuovere – insieme a don Ramon – la processione in tempo di Covid. Non la dimenticherò mai.

    A cura della Redazione è stata sostituita la foto di copertina dell’articolo, con quella inviata da Paolo, di autore sconosciuto (per il momento. Paolo non l’ha indicato) e che riportiamo anche in calce

  2. Maria Candida Conte da Padova

    7 Dicembre 2023 at 11:20

    Prego e piango con voi tutti per la dipartita della cara Assunta, donna straordinaria, vanto dell’isola.
    Un abbraccio a voi della Redazione e, vostro tramite, a tutti i miei paesani. Sono con voi.
    Maria

  3. Pasquale Scarpati

    10 Dicembre 2023 at 23:06

    Per Assunta
    Non molti anni fa mio cugino Gino mi disse. “Ora ti faccio conoscere una nostra parente un po’ speciale”. Andiamo a cena “A casa di Assunta”.
    Ceniamo divinamente, così come si era detto. Al termine Gino si rivolge ad Assunta e le dice. “ Sai chi è questo?” Non attendo risposta e subito le dico: “Anch’io sono uno Scarpati”. Mi guarda tra l’incredulo ed il meravigliato. Come quando Farinata chiese a Dante chi fossero i suoi antenati, così lei prontamente mi chiede a chi… appartenga. Avendo capito, altrettanto prontamente le rispondo in modo indiretto, raccontando l’incontro (un po’ particolare) tra il bisnonno Pasquale e la bisnonna Graziella, così come la stessa l’aveva narrato a mia madre. Al che lei si alza e mi abbraccia, dicendo: “E’ tutto così”. Aggiunge: “Io sono la figlia di Ferdinando”.
    Un brivido mi percorre la schiena: Rispondo: “Io sono il figlio di Luigi. Ferdinando, insieme a Carlino, stavano spesso sulla bocca di papà come persone care”.
    Dopo aver chiacchierato un poco di aneddoti di famiglia, congedandoci mi dice: “Fatti vedere più spesso”.
    L’ho rivista a Formia quando venne per mettere in scena una rappresentazione teatrale. Poi ci siamo incontrati soltanto brevemente quando lei si recava al porto a far spesa. Ma non ho avuto più modo di fare con lei una bella chiacchierata, perché, quelle poche volte che ho messo piede sull’Isola, è stato sempre fuori stagione ed il suo locale era chiuso ed il mio tempo era ed è sempre purtroppo molto tiranno. Sapevo che era una persona molto impegnata e sempre disponibile. Un vulcano dalle mille idee. Tant’è che, una volta, dopo che ebbi a scrivere sul sito qualcosa circa le tradizioni culinarie dell’Isola, lei immediatamente si offrì affinché, chi volesse, poteva fruire di lei e dei suoi consigli.
    Mi sono sempre ripromesso che sarei andato a trovarla non appena possibile, ma il tempo è stato tiranno ed ora devo aggiungere: crudele. Oggi questa inaspettata e tristissima notizia mi lascia con l’amaro in bocca ed un grandissimo rimpianto. Ciao cara cugina! Poco tempo abbiamo trascorso, ma ci siamo capiti a volo.
    Pasquale

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