Canzoni

Una canzone per la domenica (260). “Un amore supremo”

di Pier Guagnetti

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9 dicembre 1964: Quattro ore e mezzo di registrazione per un album che sopravviverà alla storia

“Il mio obiettivo è vivere in modo veramente religioso ed esprimerlo con la musica. La mia musica è l’espressione spirituale di quello che sono: la mia fede, il mio sapere, la mia essenza.” (John Coltrane)

La moglie di John vide partire suo marito nel tardo pomeriggio di quel 9 dicembre del 1964, guidava una Chrysler station wagon. Per raggiungere il New Jersey, John doveva attraversare Manhattan, lo aspettavano McCoy, Jimmy, ed Elvin.


Il tecnico del suono della ABC-Paramount era già pronto per registrare quattro ore, dalle 20.00 a mezzanotte, la session jazz più famosa di sempre.
Le luci basse della sala di incisione davano un’intimità marcata all’evento. Nessuna macchina fotografica era presente sul set. Solo il giorno dopo furono scattate foto per accompagnare la produzione del disco.
John Coltrane al sassofono, McCoy Tyner al pianoforte, Jimmy Garrison al basso ed Elvin Jones alla batteria registrano in quelle ultime quattro ore del giorno la musica che darà vita a “A LOVE SUPREME” l’album più spirituale del jazz, una ricerca musicale sperimentale contaminata dal blues, dal gospel, dalla musica africana, dal bebop. Attraverso una raffinata ricerca interiore, la religiosità si fa musica.

John Coltrane, leader indiscusso del gruppo, non registrava musica da più di sei mesi, era ormai fuori dai tempi previsti del suo contratto di lavoro e quella sera, come per incanto, si avvera il miracolo.
Nei ricordi di Tyner, A LOVE SUPREME “è indubbiamente una specie di Suite, una cosa fantastica, perché i movimenti erano collegati”. Per Van Gerder, che registrava in sala, “Coltrane riuscì a registrare l’intera suite in una sola seduta”.
Il disco inizia con un colpo di gong di Jones; appena svanito inizia il sax tenore di Coltrane che assomiglia sempre più ad una voce umana; è poi la volta del basso di Garrison, un fraseggio ritmato che ricorda l’Africa; in successione ecco il controtempo della batteria di Jones e il pianoforte di Tyner. L’assolo di Coltrane è quasi mistico. Quando lascia lo strumento canta ritmato “A Love Supreme”.
È appena finita la prima delle quattro parti dell’album, si chiama Acknowledgement, (accettazione, ma anche presa di coscienza), ed è già storia.

Per la seconda parte, Resolution, (risoluzione, riconoscimento) ci vorranno sette prove di incisione prima di approvare la registrazione. Coltrane era meticoloso, ripeteva spesso i brani fino ad ottenere la perfezione. Inizia il brano il basso di Garrison che sembra annunciare qualcosa e infatti ecco Coltrane che fa esplodere il suo sax. È la volta di Tyner al piano, inizia il suo assolo liquido e perfettamente eseguito per richiamare poco dopo il ritorno del sax di Coltrane e il basso di Garrison. Una rullata, un colpo al piatto di Jones chiudono il brano.

Il terzo brano è Pursuance (conseguimento) e comincia con 90 secondi di assolo di batteria che annunciano l’ingresso del sax che si tace poco dopo per dar seguito al duetto piano-batteria. È di nuovo Coltrane a riprendersi la scena con un assolo energico e tumultuoso. Il sax urla, sembra parlare, si fa voce umana. Riprende il tema la batteria di Jones che sembra dare la fine del brano con la classica esplosione di colpi, in verità è il preludio per l’assolo di basso di Garrison
Ed eccoci all’ultimo brano del disco, Psalm (salmo, preghiera) Si comincia con un temporale, Jones suona i timpani e sembra un tuono e il sax di Coltrane si fa poesia, struggente e mistico. Non è musica è una preghiera. Si disse che Coltrane mentre eseguiva il brano stesse leggendo un salmo, o forse una poesia che poi fu stampata all’interno della copertina dell’album, una poesia che si chiama “A love supreme”.


La registrazione è finita.
Per quattro ore di registrazione e mezz’ora di straordinari, Elvin Jones, Mc Coy Tyner e Jimmy Garrison presero una paga di 142 dollari e 33 centesimi a testa. John Coltrane fu pagato con compenso doppio (284 dollari e 66 centesimi).
Al valore del dollaro di allora mai più furono spesi cosi bene i soldi per una registrazione musicale.

 

P.S. – Da quando ascolto musica sui supporti digitali ho messo il disco in vinile di “A love supreme” in una cornice protetta e in bella vista. In caso di pericolo o emergenza non devo fare altro che rompere il vetro e riascoltarlo.

 

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