Dialetto

‘A sóva

di Francesco De Luca

Teatrino balneare

Zi’ ‘Ntunino… anche a lui il caldo eccessivo fa qualche scherzetto. Giudicate voi. Mi ha inviato questo  ‘pezzo’ con la trepidazione di un bambino.
Io l’ho trovato bisognoso di pazienza. Ha una certa età il nostro amico e c’è da capirlo.

A sóva ovvero l’irrequietezza. Di solito è una caratteristica dell’adolescenza. Perché? Perché l’equilibrio fisiologico del corpo è messo a soqquadro dagli ormoni sessuali che spingono per trovare una armonica manifestazione fra le espressioni dell’organismo. Irrequietezza mista a irruenza, a intemperanza, ad agitazione.

Anticipazioni d’a sóva si possono trovare anche già nei comportamenti infantili. Chistu uaglione tene u fuoco ind’ i mmane, perché tocca tutto, sconcia le disposizioni, mette disordine dove non dovrebbe. Facendo danno. Di solito chi tene u fuoco ind’ i mmane si esprime con imperizia, improvvisazione. Con danno sicuro.

Col crescere ‘a sóva diviene più evidente, più presente, e più maldestra.

Tende a polarizzarsi. Così si ha ’a sóva ind’u mazzo. E’ un problema serio se viene riconosciuta e additata in una ragazza. Chella femmena tene a sova ind’u mazzo. La donna è impicciona, è volgare, attiva più del dovuto e reattiva in modo esagitato. Incontrollabile.
– No, no…  Mamena no! …chella mette a zeffunno tutte cose, cu chella sóva ca se trova!

Nell’uomo, la stessa esuberante irrequietezza va a quietarsi in un altro posto del corpo. Hammo fenuto ‘i fa’. Hè purtato a Biase? Chillu tene ‘a sóva ‘nculo!

Basta… è stato detto tutto e non c’è che aspettarsi il peggio. Scalpita, smania, è insofferente, si intrufola, non smette, si impegna al massimo… ma con esito disastroso. Gli occhi non si coordinano, le mani si muovono a caso, i piedi, manco a dirlo, vanno ognuno per conto proprio. Un disastro. Biase… è meglio ca ‘nce fai fa’ niente… si nno…  arruina ‘a casa!

Tutto vero, tutto provato ma… zi’ ‘Ntunino ha il gusto meschino di non filtrare le espressioni, quasi a vantarsi che il suo sia il parlare della gente comune, non degli intellettuali.

E va bene, guai a proporgli un fraseggio meno da gente ‘i vasciu ‘u puorto. Giudicate voi. Io lo stimo dettato da una frenesia irriverente, da una sóva senile. E ometto di precisare in quale parte del corpo sia acquartierata.

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