Guarino Silverio

Gli “orari” della Laziomar. Esperienza di vita vissuta

di Silverio Guarino

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Chi deve recarsi sull’amato scoglio fa sempre riferimento, soprattutto lontano dal periodo estivo, al sito della Laziomar, per aggiornarsi sugli “orari” di partenza (non quelli di arrivo mai riportati ma sempre imprevedibili per i cronici ritardi) – qui i nuovi orari Laziomar dal 1° novembre.
Tanto… prima o poi si parte e prima o poi si arriva – filosofia della Laziomar –, condivisa democraticamente dai rassegnati ponzesi, stanziali e non.
Bisogna riconoscere che gli orologi degli equipaggi della Laziomar sono interfacciati con l’orario del meridiano di Greenwich, ma è solo un vezzo british e null’altro.

Il fatto (prima puntata)Venerdì 15 ottobre 2021: ore 14.28 (orario previsto di partenza ore 14.30) il mezzo veloce Airone jet Agostino Lauro lascia il molo di Formia e lascia a terra anche il sottoscritto e consorte che erano giunti in quel momento, noi che pure avevamo avuto cura di fare avvisare l’equipaggio del mezzo del nostro arrivo “last minute”. Quando siamo arrivati, le cime di poppa erano ancora attaccate alle bitte del molo e la passerella aveva appena iniziato a essere salpata. Ma il veloce Agostino non ci ha voluto a bordo ed è partito ignorando le nostre vivaci e rumorose richieste.
Pare che in altre circostanze il mezzo sia rimasto in attesa di passeggeri (di serie A e noi di serie inferiore?).

Mentre faccio la fila per fare il nuovo biglietto per la corsa (si fa per dire) della Tetide delle 17.30 dello stesso pomeriggio, qualcuno accanto mi ricorda che: “…ai tempi del comandante Giordano, l’aliscafo partito da Ponza tornava indietro anche se era già arrivato alla Ravia per raccogliere qualche ponzese ritardatario e bisognoso di arrivare in continente”.
E proprio in quel momento mi è tornato alla mente un episodio capitato proprio a me, quando, a Terracina – Navigazione Mazzella – il comandante Peppe Mazzella “Sigarètta” fece arrestare la dipartita (nave con le cime di poppa ancora a terra e il ponte che aveva appena iniziato ad alzarsi) del suo Riomarina, per farmi salire a bordo.

Altri tempi e altri comandanti.
Altro rispetto per i ponzesi e per i passeggeri.
A questo punto mi viene da pensare che questa nipponica schizofrenica consuetudine della partenza in orario (o in anticipo) dell’Agostino Lauro Jet mezzo veloce possa essere correlabile alla necessità di arrivare in orario alle 16.00 a Ponza per non perdere la coincidenza:

  1. con l’autobus per Le Forna;
  2. con la pasta da scolare “al dente” in tavola;
  3. con l’appuntamento con l’innamorata (si sa, alle ore 16.00 si fa sesso: chi c’è, c’è e chi non c’è non c’è).

E pensare che il giorno prima il mezzo superveloce era arrivato a Ponza alle ore 16.10, causando però:

  1. perdita dell’autobus per Le Forna;
  2. pasta servita “scotta”;
  3. perdita del desiderato amplesso con grande disappunto dell’equipaggio, del comandante, dell’armatore e dell’innamorata, ovviamente;
  4. perdita del “bonus” in busta paga, premio non conseguito per il mancato rispetto degli “orari”.

Venerdì 15 ottobre 2021 (stessa giornata): ore 17.43 (orario previsto di partenza ore 17.30, non in anticipo questa volta, ma con 13 minuti di ritardo) la m/nTetide, il natante più lento che navighi nel mare Mediterraneo, lascia il molo di Formia con noi a bordo. Ripensando al mezzo veloce di prima, si capisce che quest’ultimo è stato veloce anche nella partenza, mentre invece bastava partire in orario (non 2 minuti prima o 13 minuti dopo, come la Tetide) per permetterci di scendere a Ponza ancora con il sole alto nel cielo e non alle 20.40.
Mi sarei aspettato la voce del comandante che chiedesse scusa dagli altoparlanti di bordo per il ritardo accumulato per cause “indipendenti dalla sua volontà”: Manche p’a capa!

Ditemi, d’altra parte, come può la nave più lenta del Mediterraneo arrivare a Formia da Ponza alle 17.15 e ripartire per Ponza alle 17.30 e in un quarto d’ora riuscire a sbarcare e ad imbarcare passeggeri, autovetture e mezzi pesanti?
Questa volta però siamo riusciti a partire acquistando nuovi biglietti, risultando inutilizzati e inutilizzabili quelli acquistati un mese prima per il mezzo veloce.

Domenica 17 ottobre 2021: ore 16.00 (orario previsto di partenza ore 16.00), il Don Francesco molla gli ormeggi da Ponza in perfetto orario, direzione Formia. E qui un evento eccezionale: “s’è ingarramato ’u fierro” (l’ancora si è incagliata).
Il Don Francesco rimane per 15 minuti circa nel porto a fare avanti e indietro fino a che l’ancora viene riportata su. Ma dell’evento nessuno viene informato; lo abbiamo capito da soli.
Forse che dagli altoparlanti di bordo, la voce del comandante formula le sue scuse per il ritardo in partenza per “cause indipendenti dalla sua volontà”, dando spiegazioni dell’accaduto? Manche p’a capa!

Il fatto (seconda puntata)
Per l’accaduto ho inviato un reclamo alla Laziomar, spiegando per filo e per segno il disdicevole evento.
Ho fatto anche richiesta di risarcimento del prezzo dei biglietti del mezzo veloce.
Ho chiesto anche di avere le scuse del comandante del mezzo veloce di cui ignoro il nome che non mi è stato fornito dalla biglietteria di Formia, né ho potuto conoscere dalle capitanerie di porto di Formia e di Ponza per l’impossibilità a contattarle nel fine settimana (orari impossibili anche i loro).
Ho chiesto anche le scuse dell’armatore.

Il fatto (terza e ultima puntata)
Anche perché quando mi sono visto abbandonato sul molo di Formia dal mezzo superveloce (in tutti i sensi), dimenticando per un attimo il mio usuale aplomb, mi è scappato un: “A buon rendere!” di cui mi son subito pentito, facendolo seguire da un più appagante “Vaffa…” in stile oxfordiano, decisamente più innocuo e mite nelle sue intenzioni e finalità.

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