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Bassolino a Napoli e le amministrative di Ponza

Da Giuseppe Mazzella di Rurillo riceviamo e pubblichiamo un articolo sulla candidatura di Antonio Bassolino a sindaco di Napoli la cui lettura ci stimola alcune considerazioni che di seguito riportiamo.

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“Ci interessa sapere cosa succede nella campagna per le amministrative che si sta svolgendo a Napoli? Avendo tempo e sensibilità politica credo che dovremmo essere interessati a quanto accadrà a Ponza il prossimo anno. La situazione, qui, è così poco politica che credo non ci sia uno sguardo attenzionato da parte di chi ritiene la Politica l’arte di governare al servizio di una comunità, mentre, al contrario, credo che ci sia un grande interesse da parte di chi vuole “giocarci” per interessi diversi.

Potremmo perciò guardare a cosa succede altrove per trovare una conferma ai propri ragionamenti o per trovare uno stimolo a voler vedere con occhi diversi la situazione ponzese, cioè possiamo per interesse mediato andare a leggere quanto scrive Giuseppe Mazzella di Rurillo sulla situazione di Napoli giusto per parlarne, così per sapere cosa succede in una grande città a cui, volenti o nolenti siamo ancora legati. 

Poi, non si può mai sapere, pensando pensando, qualche scintilla che abbia una ricaduta (positiva?) su noi ponzesi potrebbe sempre scoccare. 

Sappiamo che fra i due grandi blocchi partitici collocati a destra e a centrosinistra, si è infilato Antonio Bassolino, l’ex-sindaco che segnò la rinascita di Napoli nei primi anni novanta e che per vicissitudini varie fu fatto fuori da inchieste giudiziarie da cui è uscito assolto, rifiutando anche la prescrizione per avere un giudizio pulito. Certamente rappresenta la sinistra e a lui hanno guardato i suoi sostenitori che da anni non riescono a trovare un napoletano che possa dirsi di sinistra. Si candida da solo, senza nessun partito alle spalle per cui la sua lotta sembra piuttosto impari. E’ su questo punto che Giuseppe Mazzella di Rurillo esprime il suo pensiero.”
la Redazione

Bassolino, Golia contro Davide
di Giuseppe Mazzella di Rurillo

Sembrerebbe che la candidatura di Antonio Bassolino “per Napoli” sia quella di Davide contro Golia. É sempre più massiccio e francamente disgustoso il rastrellamento del neo-centrismo-sinistroso-pentastellazzurro-berlusconiano-deluchianosalernitano per avere come sindaco l’ex rettore della università di Napoli, Gaetano Manfredi. che non ha mai avuto la tessera del PDS o del PD.

Oggi addirittura “la Repubblica” in prima di cronaca annuncia a lettere cubitali che l’ex premier senza partito, incoronato per via telematica re dei Cinque Stelle, scenderebbe in campo capolista al consiglio comunale con il nuovo simbolo pentastellato con i bordi rosso pomodoro e la data pare 2050 quando il patron guida suprema sulla scia persiana degli ayatollah avrà 102 anni.

Il ridicolo è sempre presente nel tragico. Così a me socialista proveniente dal liberalismo appare sempre più alta la figura di Antonio Bassolino e di quanti gli sono vicini, anziani e giovani, per rifondare dal basso un movimento dei lavoratori del braccio e della mente.

È Bassolino il Golia contro Davide. Golia è il popolo organizzato nell’impegno civile contro i poteri forti della finanza con i suoi giornali di regime come il Corriere della sera e la Repubblica sullo stesso piano della conservazione padronale e liberista annacquato dal formale rispetto della Costituzione che è invece “sostanziale e programmatica”.
Noi siamo Golia non Davide. Nella voglia di riscatto e di uguaglianza attaccati alla costituzione repubblicana certi della giustezza delle ragioni dei lavoratori ma innamorati con cuore e mente di Napoli.

Nota
Su Bassolino Giuseppe Mazzella ha già scritto sul sito, il 22 giugno scorso: “Bassolino e il ritorno del metodo

 

1 Comment

1 Comment

  1. La Redazione

    15 Settembre 2021 at 16:38

    Pare che il ‘nostro’ Giuseppe Mazzella di Rurillo sia in buona compagnia, nel suo sostegno a Bassolino.
    Questa Redazione non ha sufficienti elementi per esprimere una sua propria posizione, ma registra un commento comparso nella Rubrica di Francesco Merlo, Posta e Risposta, su la Repubblica di oggi (15 sett. 2021). Quindi un tema quanto mai attuale e sentito.

    Caro Merlo,
    il centro-destra si impasticcia sempre più nella mia Napoli dove guadagnano consensi Gaetano Manfredi e, a sorpresa, Antonio Bassolino. Un ballottaggio tutto di centrosinistra tra Manfredi e Bassolino farebbe di Napoli la capitale dell’illuminismo. E comunque andasse a finire, per l’eterno giovane Bassolino sarebbe un formidabile risarcimento.
    Eli Scammacca

    È impossibile risarcire Bassolino, che è stato processato e assolto diciannove volte, un record di persecuzione e di innocenza, il più clamoroso caso di malagiustizia applicato alla politica. Non so se Bassolino nasconde un ritratto di Dorian Gray che invecchia al suo posto, ma ripeto a lei quel che dissi a lui: è perdente la politica del remake, del ri-fare invece di fare.
    «È vero — mi rispose Bassolino — che Picasso non rifece Guernica e che non si può neppure immaginare il seguito della Divina Commedi a, ma ricordi il nonsipuotismo?».
    Il che?
    «Un erudito napoletano del Settecento battezzò nonsipuotismo la rassegnata filosofia del “non si può”». E Bassolino citò i remake che dimostrano che “si può”: «Dalla Fiat Cinquecento a Guerre stellari ».

    Diciamola così: per affrontare la nuova emergenza di Napoli il sindaco non può non essere “alla Bassolino”, l’illuminista appunto che, nel 1993, baciava San Gennaro e, nel punto più basso della sua storia, ridiede forza e fascino alla città dei miracoli.

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