di Enzo Di Fazio
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“24 luglio 1943, ore 08.00: la nave postale Santa Lucia parte da Ponza per seguire la sua rotta quotidiana. A bordo ci sono persone, corrispondenze, medicinali e generi di prima necessità. Tutto quello che serve per rifornire le isole Pontine, ma due ore dopo alle 10 al largo di Ventotene una squadriglia di otto aerei britannici del 47° Stormo Aerosiluranti decollati dalla base tunisina di Protville si accorge della nave, che a prua aveva installato un cannoncino, così come molte unità civili requisite dal regime durante la Seconda guerra mondiale, e sgancia due siluri contro il piroscafo. Uno lo colpisce in pieno facendolo esplodere e affondare in meno di un minuto.
Il bilancio è drammatico: 65 morti, solo cinque superstiti, uno dei quali, il comandante Cosimo Simeone, morirà due giorni dopo. Dalla vicina isola di Ventotene sono in molti ad assistere alla tragedia e alle operazioni di soccorso, ma nessuna notizia viene data ai familiari delle vittime. L’inchiesta della Capitaneria di Porto di Gaeta si perderà nella confusione in cui l’Italia cade il giorno dopo l’affondamento del Santa Lucia.
Il 25 luglio, infatti, è la data che segna la caduta del fascismo alla quale seguiranno i momenti convulsi che porteranno all’8 settembre e alla proclamazione dell’armistizio da parte del maresciallo d’Italia Pietro Badoglio. Sono mesi di caos con gli Alleati anglo-americani che dopo lo sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943 risalgono lo stivale e puntano a liberare Roma. Quel tratto di mare in cui avviene il siluramento del Santa Lucia per un solo giorno diventa lo specchio di un Paese allo sbando e l’attacco al “tram dei ponzesi” suscitò, allora come nel dopoguerra, misteri e leggende per via del silenzio attorno alle vittime scomparse in mare, ma anche tanti dubbi e interrogativi.
Perché il piroscafo venne attaccato? Forse trasportava un passeggero illustre, Benito Mussolini? O qualche confinato politico importante? Chi avvertì gli inglesi?…”
(da L’Avvenire del 21 luglio, articolo completo in fondo pagina)
Le risposte a questi interrogativi le abbiamo sentite qualche sera fa, il 21, quando si è chiusa la giornata commemorativa del 78mo anniversario dell’affondamento del Santa Lucia, anticipata di qualche giorno rispetto alla data abituale per consentire di onorare e salutare l’Ammiraglio Giovanni Pettorino, Comandante Generale della Guardia Costiera che, proprio oggi 24 luglio, è andato in pensione per raggiunti limiti di età.
La serata del 21, condotta dalla nostra Rosanna Conte, e alla quale hanno partecipato facendo gli onori di casa il sindaco Ferraiuolo e l’assessore alla cultura Gennaro Di Fazio, è stata una serata speciale per tutta una serie di motivi.
Innanzitutto per i contenuti essendo caratterizzata da due eventi: la presentazione del libro Silurate! del prof. Luciano Zani e la proiezione del documentario “Al centro di un gorgo – L’affondamento del Santa Lucia” del regista Fabio Maiorino. due progetti editoriali che, entrambi promossi dal Comando Generale della Guardia Costiera, si sono avvalsi, durante la serata, di interessanti momenti di riflessione a cura del prof. Zani e della prof.ssa Elena Aga Rossi, entrambi storici di fama.
Ma la serata ha riservato anche motivi suggestivi, a tratti emozionanti, come quelli scaturiti dal commiato dell’ammiraglio Pettorino o dal saluto finale di Mirella Romano, rivolto soprattutto ai giovani affinché dall’irrazionalità delle guerre traggano spunto per non ripetere gli errori del passato, o dall’intervento della nipote di Anna Simeone, figlia del comandante del Santa Lucia, Cosimo Simeone, scampato al siluramento ma deceduto qualche giorno dopo per le ferite riportate o, ancora, dalle letture, a cura di Polina Ambrosino, di alcune pagine significative e toccanti del libro.
L’Ammiraglio Pettorino ha avuto un ruolo importantissimo nella ricostruzione storica dell’evento e, di conseguenza, nella realizzazione del libro. Spinta e motivazione sono venuti oltre che dall’amore per la verità e per il mare dall’aver avuto il nonno che, imbarcato come fuochista sul Santa Lucia, si salvò per un caso fortunato, essendosi congedato dal lavoro qualche tempo prima che il piroscafo affondasse.
Molto interessante e ricco di testimonianze storiche, come quelle di Ernesto Prudente, Temistocle Curcio e Anna Simeone, il documentario proiettato che mi fa piacere proporre, oggi giorno dell’anniversario dell’affondamento, ai lettori di Ponzaracconta.
Nello stesso in maniera chiara il prof. Zani spiega la genesi del libro e ricostruisce la vicenda del Santa Lucia facendo luce, dopo quasi ottant’anni, su ciò che accadde quel mattino del 24 luglio del 1943 e che fu parte di una guerra insensata in cui piombò l’Italia dal 10 giugno 1940.
da L’Avvenire del 21 luglio 2021: Il mistero del Santa Lucia, affondato il 24 luglio del 1943
integrazione del 29 luglio 2021 a cura della Redazione
Messo gentilmente a disposizione da Mirella Romano integriamo l’articolo con il video completo della serata del 21 luglio scorso dedicata alla presentazione dei progetti editoriali per ricordare l’affondamento del piroscafo Santa Lucia
la Redazione
29 Luglio 2021 at 18:49
Messo gentilmente a disposizione da Mirella Romano integriamo l’articolo con il video dell’intera serata del 21 luglio scorso