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È scomparso a 101 anni Lawrence Ferlinghetti, grande esponente della Beat Generation.
Tra parole e voce, lo ricordiamo così:
Il negozietto di caramelle dietro la soprelevata
è lì che per la prima volta
mi innamorai
dell’irrealtà
Gelatine luccicavano nella penombra
di quel pomeriggio di settembre
Sul bancone un gatto si insinuava tra
bastoncini di liquirizia
e barrette al cioccolato
e cicche Oh Boy
Fuori le foglie morivano e cadevano
Il vento aveva spazzato via il sole
Una ragazza entrò di corsa
Aveva i capelli zuppi di pioggia
Il seno ansava nella stanzetta
Fuori le foglie cadevano
e piangendo dicevano
Troppo presto! troppo presto!
The pennycandystore beyond the El
is where i first
fell in love
with unreality
Jellybeans glowed in the semi-gloom
of that september afternoon
A cat upon the counter moved among
the licorice sticks
and tootsie rolls
and Oh Boy Gum
Outside the leaves were falling as they died
A wind had blown away the sun
A girl ran in
Her hair was rainy
Her breasts were breathless in the little room
Outside the leaves were falling
and they cried
Too soon! too soon!
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Lawrence Monsanto Ferlinghetti (Yonkers, 24 marzo 1919 – San Francisco, 22 febbraio 2021) è stato un poeta, editore e libraio statunitense (fonte Wikipedia).
Immagine di copertina: Lawrence Ferlinghetti davanti alla libreria City Lights a San Francisco
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Appendice del 24 febbr. ore 16,30 – Cfr. commento di Sandro Russo
Sandro Russo
24 Febbraio 2021 at 16:30
Mai stato a San Francisco, ma ho sempre apprezzato – e messo da parte “a suo tempo” – la foto di una targa fatta apporre da Ferlinghetti davanti alla sua libreria.
La foto è stata annessa all’articolo di base e il “tempo” è stato quello del mio innamoramento per Keruac (soprattutto), Ginsberg e gli altri poeti della Beat Generation (leggere la bella voce su Wikipedia)
Qui un piccolo spot su Lawrence Ferlinghetti e la sua libreria…
La libreria della Beat Generation
Passeggiando lungo la Columbus Avenue di San Francisco noterai, sigillata nel marciapiede, una targa con una citazione: “Poetry is the shadow cast by our streetlights imaginations”, cioè “La poesia è l’ombra proiettata dai lampioni delle nostre immaginazioni”. La firma reca il nome di Lawrence Ferlinghetti, poeta di origini italiane, tra le voci più nette e influenti della generazione letteraria beat. Voltati. Quell’epigrafe è il segnale che sei giunto davanti a un luogo simbolo della cultura statunitense, un tempio in cui si preserva quotidianamente l’ombra fragile dell’arte: “City Lights Book”, libreria indipendente fondata da Ferlinghetti nel 1953, da allora presidio di libertà intellettuale e di controcultura. Già la facciata rosa, nella quale si aprono le vetrine vecchio stile ricolme di libri, ti comunicherà un calore famigliare, ben diverso dall’impersonalità asettica delle grandi catene di distribuzione. I fogli appesi alle finestre del piano superiore, che invitano ad aprire non solo la porta e i libri, ma con essi la mente e il cuore, ti faranno presentire l’aria che respirerai tra le sale del negozio, in cui le pareti, più che di mattoni e calce, sembrano erette con carta e parole. Grazie alla selezione dei titoli, pluralista e indipendente, troverai delle chicche che altrove è difficile reperire… e se sarai entrato con un’idea d’acquisto probabilmente non la rispetterai, sviato da quella atmosfera casual e anarchica che caratterizza la City Lights!
Da https://fluidtravel.it/
PS – Ascoltando il componimento dalla stessa voce del poeta, si appalesa la naturale armonia e musicalità dei versi, anche se molto semplici