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Un nuovo poeta dialettale in: ‘O scarfalietto. Una conoscenza relativamente nuova, fatta per caso… Un distinto signore, alto con la barba bianca, napoletano verace, conosciuto in casa di amici e visto poi in qualche occasione, ospiti del suo bel terrazzo sui tetti di Roma, co-gestito con la moglie Gabriella, gran cuoca. P.S. – Abbiamo passato insieme, con Paolo, Gabriella e altri amici, la notte di Capodanno; già pubblicata sul sito una sua poesia, scritta per l’occasione (si è firmato allora: anonimo napoletano del XXI sec.). Ora lo conosciamo per nome… Ll’anno che vene Ll’anno che vene è sempe ’na speranza; Sempe accussì è stato: c’è ll’aùrio (Anonimo napoletano del XXI secolo) ’O scarfalietto Quann’ ’o vierno appanna ’e lastre Lo scaldaletto Quando l’inverno appanna i vetri / e la coperta non ci basta / noi nl letto ci stringiamo / per cercare di prendere il tepore! / Poi parliamo cuore a cuore/ e facciamo passar l’ore. / E se l’inverno è una tristezza, / con te, invece, è una felicità! / Con te l’inverno passerei / per guarir l’ipocondria! / Poi più forte ci stringiamo/ e troviamo questo tepore! / O per amore, o per diletto, / tu sei il migliore… scaldaletto!
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