inviato in Redazione da Sergio Monforte
.
Un amore per l’isola lunata sbocciato al primo sbarco; una passione sincera per il proprio lavoro; una scelta di vita portata avanti nel tempo, con laboriosità e coerenza. È in questo trittico, sentimentale ed operativo assieme, che si può sintetizzare il rapporto di oltre mezzo secolo, tra Settimio Cipolloni da Cingoli e l’isola di Ponza. Un rapporto che, proprio in questi giorni, si concretizza e viene giustamente festeggiato, in occasione del cinquantennale dell’apertura del ristorante-bar “La Kambusa”, con annessa attività di noleggio imbarcazioni.
La Kambusa – chi non la conosce? – è quel locale che ti salta agli occhi, sulla banchina nuova, con le sue bandiere al vento, come entri nella rada del porto e poi ti accoglie, pronto a ritemprarti, con l’accattivante cortesia di Settimio e di sua moglie Gianna, appena sbarcato sul molo Santa Lucia.
È qui da cinquant’anni esatti e tra le puntuali aperture pre-pasquali e le chiusure settembrine, sembra contribuire a scandire l’evolversi stesso del tempo e delle stagioni isolane.
Settimio Cipolloni, nativo di Cingoli, nelle Marche, dopo aver frequentato l’Istituto Alberghiero di Senigallia, iniziò il proprio percorso lavorativo nel settore alberghiero e della ristorazione, direttamente all’estero, in Francia, in Svizzera, in Inghilterra e negli Stati Uniti, soprattutto a bordo di navi da crociera che, a quei tempi, rappresentavano ancora un segmento turistico di nicchia, riservato soltanto ad una élite di clienti facoltosi. Ciò gli consente di maturare, accanto alla conoscenza delle lingue, una vasta e proficua esperienza professionale internazionale.
Nel 1963, a 25 anni, sbarca per la prima volta a Ponza, quando l’isola si stava aprendo al boom turistico, presentato come maître all’hotel Ponzio Pilato, locale molto raffinato, a conduzione familiare, che affacciava proprio sulla baia di Santa Maria, con un giardino ricco di vegetazione locale che procurava un dolce riparo alla calura estiva. Qui lavora, per diversi anni, nel periodo estivo, mentre in inverno, continua le esperienze crocieristiche all’estero.
Ma intanto, era sbocciato l’amore per l’isola e nel 1968 Settimio decide di mettersi in proprio e rileva un locale sulla banchina nuova. Il caso, o la fortuna vuole che, proprio in quel periodo, Federico Fellini sta girando, a Ponza, alcune parti di uno dei suoi capolavori, “Satyricon” e, durante la ristrutturazione, lo scenografo del regista chiede a Settimio di poter girare nel locale alcune scene del film.
Il ristorante, arredato poi con il materiale stesso della scenografia e con un grande disegno della pellicola, nasce dunque sull’onda di un promettente battage pubblicitario ed a metà giugno del 1968 viene quindi inaugurata “La Kambusa”, ristorante, bar e noleggio imbarcazioni.
“Ebbene, nel corso di questi 50 anni, sottolinea commosso Settimio, le molteplici vicissitudini, a volte piacevoli, a volte meno, non mi hanno mai fatto venir meno l’amore per il mio lavoro e per la nostra meravigliosa isola, accompagnato sempre da mia moglie Gianna e dai miei figli Emiliano e Rosita, che, fin da piccoli, l’hanno amata come e più di me”.
“Nel corso di mezzo secolo – prosegue Settimio – Ponza ed i suoi abitanti mi hanno dato tanto ed oggi “non posso che ringraziarli di cuore, unitamente agli amministratori ed alle autorità che mi hanno onorato della loro stima. Senza dimenticare, naturalmente, l’affezionata clientela che ho avuto il piacere di ospitare in questi anni e quanti hanno contribuito a raggiungere questo traguardo”.
Non a caso, il Presidente della Confcommercio Lazio Sud, dott. Giovanni Acampora ha deciso di conferire a Settimio Cipolloni il titolo di “Maestro del Lavoro”, omaggiandolo con una targa d’argento, in occasione di un prossimo evento celebrativo dei 50 anni de “La Kambusa”, così come analogo riconoscimento è stato preannunciato dall’Amministrazione Comunale di Ponza, attraverso il Sindaco Franco Ferraiuolo che, nella veste di primo cittadino, ha espresso a Settimio ed alla sua famiglia le felicitazioni dell’intera comunità isolana.