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Il 74° anniversario dell’affondamento del Santa Luciadi Paolo Iannuccelli . La bandiera dei diritti umani ha contrassegnato il 74° anniversario dell’affondamento del piroscafo Santa Lucia, avvenuto tra Ponza e Ventotene il 24 luglio del ’43. Il Santa Lucia collegava Gaeta con Ponza e Ventotene, fu colpito da un siluro sganciato da un aereo inglese alle 10.08. La nave si spaccò in due adagiandosi sul fondale profondo da 40 a 50 metri. A bordo c’erano settanta persone, tra passeggeri e personale. L’opera di riannodare legami con persone e vicende lontane si deve alla passione e competenza di Mirella Romano, ponzese, che in quella tragedia ha perso in tenera età il padre Carmine, 31 anni, finanziere di mare. La signora Romano – insegnante elementare in pensione – ha dato vita alcuni anni fa all’Associazione familiari vittime del Santa Lucia, di cui è presidente. Grazie a lei presso il museo di Ponza una stanza è stata dedicata proprio al Santa Lucia. Oltre al modello del ‘vapore’ sono conservati alcuni cimeli riportati in superficie anno dopo anno dal corpo Carabinieri sommozzatori di Roma. La visita a Ventotene della delegazione ponzese, guidate dal sindaco Franco Ferraiuolo, è avvenuta con la motonave della Libera Navigazione del Golfo. Sbarcata a Ventotene, la delegazione è accolta dal vice sindaco Modesto Sportiello; quindi tutti verso la chiesa di Santa Candida per la celebrazione della Santa Messa: al termine la rituale visita monumento per le vittime del Santa Lucia, dove ci sono le piastrelle di ceramica con i loro nomi, per la deposizione di una corona. A seguire, come ogni anno, è stato raggiunto il luogo dell’affondamento, dove i Carabinieri sommozzatori si sono immersi per depositare una ghirlanda di fiori sul relitto. Le lettere N ed L, presenti sul relitto, sono state riportate a terra e verranno conservate gelosamente. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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