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Caro Presidente della Polisportiva…
Ho letto con interesse la tua lettera in “risposta a Martina” [leggi qui “Martina” e relativa “Risposta” – NdR] e devo dire che mi ha fatto molto piacere perché almeno la Polisportiva e la sua dirigenza – rispondendo su Ponzaracconta – ha dimostrato un inizio di libertà nei confronti del Sindaco che al contrario ha deciso di tagliare tutti i ponti con questo sito. Caro Presidente io ho un giudizio su di te maturato negli anni ed è positivo; il tuo impegno è quello di un appassionato che da sempre lavora per la comunità isolana. La Polisportiva da te gestita insieme a Ferdinando Femiano è volutamente verticistica, volutamente monopolistica; si pone come una azienda che sviluppa, produce e vende servizi sportivi per cui non ha la benché minima volontà di far crescere una vera mentalità sportiva, che è basata sulla partecipazione e sul coinvolgimento convinto di tutti. Ho notato, però dal tono orgoglioso del tuo scritto, che anche tu ti sei allineato al messaggio ottimistico pubblicitario del “padrone” e infatti non ci sono assolutamente espressioni autocritiche: tutto è secondo voi migliorato in questi due anni. La società locale è costituita da singoli cittadini che vogliono fare sport ma anche da associazioni che producono servizi, hanno idee, aggregano delle persone ma non hanno le strutture che alla Polisportiva sono state gentilmente concesse dall’Amministrazione. E non solo: la Polisportiva, scelta da questa amministrazione, per gestire tutti gli impianti sportivi è poi anche sostenuta, sovvenzionata dall’amministrazione. È grazie alla presenza dell’amministrazione e in prima persona all’impegno diretto del Sindaco, che molti imprenditori privati sono entusiasti di sponsorizzare le attività della Polisportiva. Con il Sindaco in prima persona così impegnato al successo della dirigenza della Polisportiva, tutto il lavoro del Signor Femiano ha un sapore diverso e viene per questo valutato in chiave politica. Giorni fa, caro Presidente – nel rispondere sulla pagina Facebook della polisportiva a un giovane che chiedeva l’apertura della tensostruttura – tu rispondevi all’incirca con queste parole: “Il campo si aprirà a metà ottobre e tutto sarà chiaro e trasparente, nessuno sospetti di niente perché la Polisportiva è una associazione senza scopo di lucro per cui nessuno ci guadagna niente”. Se la organizzazione della Polisportiva fosse diversa, magari non tutta concentrata sul calcio e magari integrata nell’organizzazione da responsabili nei vari sport che chiedono a Ponza una offerta, magari coinvolgendo le associazioni locali sportive e ricreative, forse le cose andrebbero meglio: meno verticismo, più trasparenza, più coinvolgimento, più partecipazione. Al contrario l’azione della Polisportiva è certamente monopolistica. Molto spesso la Polisportiva tende a coprire – anche chiamando istruttori, animatori e professionisti esterni – competenze che potrebbero trovarsi in loco. Discriminando e non includendo le attività che altre associazioni potrebbero attivare, create delle barriere che non garantiscono entusiasmo. Per fare questa programmazione quali bisogni avete interpretato? Quali esigenze avete stimolato? Quali associazioni avete interpellato? La Polisportiva è diventata una produzione di servizi, che vanno pagati dagli utenti consumatori. C’è qualcosa che non va, Presidente: per esempio la polisportiva paga i ragazzi esterni per fare del calcio a Ponza e questi non si vengono ad allenare, però giocano lo stesso e i nostri giovani devono stare in panchina. Per giustificare questa scelta dite che i nostri ragazzi non sono seri ma poi i risultati – che non possono che essere legati agli allenamenti, che quasi sempre vengono disertai dagli esterni – sono comunque negativi. La scuola calcio per i più piccoli ha un costo per i genitori e l’unico obiettivo che si raggiunge con questa scuola è “occupare il tempo libero di questi ragazzi”. I corsi di canoa, le manifestazioni di dragon boat, le manifestazioni con il Coni, come gli stage con gli allenatori di calcio e le visite a Coverciano, sono solo marketing dello sport, possono giustificare le sponsorizzazioni ma in sostanza non creano cultura sportiva a Ponza perché la dirigenza in primis non è sportiva, è accentratrice, è monopolistica; è agonistica ma per tentare di vincere con gli stranieri e non con i ponzesi e per i ponzesi. Il calcio a 5 è finito ma voi non avete chiamato per esempio quelli di Le Forna Futsal invogliandoli a continuare magari proponendo la vostra regia. Niente, quella esperienza autonoma è morta ed è stata lasciata morire, per cui ci saranno altri venti ragazzi in balia della noia che guarderanno le partite di seconda categoria con apparente indifferenza ma con tanta rabbia. Caro Presidente, ti chiediamo di aprire le porte alla partecipazione, ti chiediamo di diventare punto di riferimento di tutti gli sportivi che non solo vogliono consumare sport ma anche organizzare e partecipare all’organizzazione dello sport. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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