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La tassa di sbarcodi Vincenzo (Enzo) Di Fazio
La tassa di sbarco: quanto è difficile, da proprietario non residente, far valere il diritto di non doverla pagare. Agli inizi di questa estate, quando c’è stato il passaggio dalla Caremar alla Laziomar, alla biglietteria di Formia erano abbastanza comprensivi, nel senso che, in attesa di indicazioni da parte della subentrata società, veniva data importanza alla conoscenza della persona ed a quello che uno diceva. Mi sono, così, premunito in occasione di un successivo viaggio, di portare una visura catastale ritenendola documento idoneo a dimostrare la proprietà. Ho pagato la tassa di sbarco ed ho pensato che, effettivamente, la visura, tranne se fatta nella stessa giornata, poteva non essere attendibile… potevo, infatti, aver venduto nel frattempo la casa. Ancora un altro viaggio ma fatto in maniera non programmata. Non avevo con me la ricevuta dell’ IMU ma avevo, nel borsello, le bollette pagate della luce e dell’acqua, entrambe a mio nome. Eh, sì, in effetti i contratti di luce, acqua, gas ecc. possono essere anche intestati agli affittuari e a nulla valgono le argomentazioni al riguardo. Quella casa a Ponza potrei averla presa in affitto. Pago ovviamente anche questa volta la tassa di sbarco ed osservo che la società, per semplificare avrebbe potuto ricorrere all’ autocertificazione, quella che si rende, sotto la propria responsabilità, ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, geniale provvedimento legislativo nato proprio per snellire le procedure ed eliminare un po’ di burocrazia. E’ della scorsa settimana un nuovo viaggio. Non esulto di gioia e, consapevole del tempo che può richiedere il rilascio di una tale certificazione, domando se questa cosa si può fare on-line, visto che di norma vengo a Ponza il venerdì pomeriggio e riparto il lunedì mattina, quindi in orari in cui il Comune non è operativo. Non ottengo risposte… nel senso che alla biglietteria non lo sanno. A casa consulto i siti del Comune e della Laziomar per vedere se da qualche parte trovo notizie che riguardano il rilascio della certificazione in questione, ma, salvo errore, nulla. Però… che percorso ad ostacoli quello per ottenere questa benedetta certificazione! *** La vicenda mi porta spontaneamente a fare un’altra considerazione che riguarda il prezzo pieno che siamo tenuti a pagare noi proprietari non residenti. Sono dell’avviso che chi fa parte di questa categoria, ancor di più chi è nativo di Ponza, meriterebbe ben altro trattamento. Trovo che non sia giusto che queste persone siano considerate alla stregua dei turisti o dei visitatori occasionali. Per essi potrebbe essere previsto un prezzo del biglietto intermedio tra quello dei residenti e quello normale, un giusto riconoscimento nei confronti di coloro che, con il pagamento della tasse e dei tributi locali, contribuiscono al sostegno dell’isola. E vi è di più. Un miglior trattamento non potrebbe che stimolare una maggiore frequentazione dell’isola attraverso ritorni più ricorrenti da cui trarrebbero sicuramente beneficio economico anche gli esercizi commerciali. Penso di presentare un’istanza, anche a nome di coloro che si trovano nella medesima situazione, alla società ed al Comune e del riscontro informerò i lettori di Ponzaracconta.
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