Ambrosino Vincenzo

‘Contratto di Servizio’ Laziomar

di Vincenzo Ambrosino
Megafono

 

La Redazione chiede lumi in modo pretestuoso, perché il contratto era noto anche ai tempi dell’amico Peppe Tricoli nel 2011, io al contrario ho fatto parlare il Sindaco che è andato oltre il contratto migliorandone i contenuti e le forme, ma questo sembra non accontentare la Redazione (leggi qui – NdR) che invece di fermarsi e sottoscrivere quello che ha detto Silverio Lamonica: “giudicheremo i fatti”, continua a fare letteratura.
Vediamo di accontentare questa curiosità letteraria.
V.A.

D – La Laziomar poteva continuare a restare una compagnia a gestione regionale quindi  pubblica?

R – Mi sembra ovvio che non poteva restare a gestione pubblica, quindi è passata ai privati attraverso un’asta pubblica indetta dalla Regione, vinta dalla triade napoletana.

D – Riassumendo le parole pronunciate nel 2011 di Peppe Tricoli:  per tentare di indirizzare il futuro dei nostri collegamenti marittimi, bisogna lavorare politicamente sul contratto di servizio, tentare di modificarlo per adeguarlo alle nostre esigenze.

R – È  vero le cose non nascono dal nullo, nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma e infatti chi doveva agire per tentare di modificare il contratto di servizio? Sicuramente l’amministrazione Porzio! E infatti questo benedetto contratto tutti lo hanno chiesto in visione perché è l’atto che tutti ritengono fondamentale, da cui partire per le eventuali rivendicazioni.
Il contratto adesso è quello stilato e accettato dalle parti pubbliche e private. Questo è quello che  oggi abbiamo sotto ai nostri occhi e su cui possiamo contare.

D – Nel contratto di servizio, non si fa alcun riferimento al “porto-capolinea”, come avveniva in passato. Non vorremmo che ciò fosse un possibile preludio ad un futuro cambio di orari con conseguente perdita del pernottamento della nave a Ponza (anche perché ci sono articoli del contratto, come il n. 5, che prevedono la possibilità di modifiche dello stesso “programma d’esercizio”.

R – Oddio, allora il contratto che doveva essere modificato in precedenza deve essere di fatto superato dall’azione politica per dare certezza al diritto sacrosanto dei cittadini di Ponza quello di ritornare nelle proprie case  la sera. La nave deve continuare a pernottare a Ponza! Ma questo il Sindaco l’ha detto esplicitamente, parlando addirittura di un sistema di approvvigionamento dell’elettricità alle navi: “oggi la nave in porto resta accesa grazie ai generatori, che fanno rumore, inquinano e fanno consumare quasi 500 litri di gasolio a notte. L’idea è di passare all’elettricità trifase, istallando un convertitore a bordo, che è silenzioso, non inquina e costa molto meno. Ma nulla vieta che la nave resti spenta del tutto: la Driade lo fa nel golfo di Napoli. Tra l’altro potremmo aggiungere non ha neanche senso porsi una domanda del genere (pernotto a Ponza o no)  perché a differenza del pubblico, un privato cerca di ottimizzare i costi e far dormire e cenare a casa propria i marittimi ponzesi, invece di pagar loro una pensione e il ticket restaurant a Formia. Questo è un autentico risparmio che un privato non si lascia sfuggire.

D – Nell’allegato C tab. 8.2 “offerta tecnica” si esplicita in maniera chiara che gli aliscafi Monte Gargano ed Al Nilam vanno gradualmente sostituiti, perché vetusti, con mezzi di età non superiore agli 8 anni. Ciò si ‘prevede’ dovrà avvenire entro i prossimi quattro anni (già il termine ‘prevede’ non è molto tranquillizzante). Ma c’è un ulteriore aspetto che riguarda il traghetto Quirino: in una tabella dell’allegato 8.2 si fa riferimento ad una sua sostituzione a partire dal 2015 circa, poi però non se ne fa più menzione nella tabella successiva. Un refuso? E come spiegare che nel caso di sostituzione di un ‘traghetto’ non vi è obbligo di età massima per l’inserimento di un diverso mezzo, a differenza degli ‘aliscafi’?

R – Questa domanda va sul tecnicismo e bisognerebbe chiederlo non al politico ma al tecnico: perché gli aliscafi si cambiano? Evidentemente perché si definiscono infatti vetusti. Ma comunque c’è scritto che anche il traghetto deve essere sostituito a partire dal 2015, cioè il prossimo anno. Voi paventate la sostituzione di un traghetto con un altro che sia peggiore? Tutto è possibile, ma il Sindaco non si è nascosto su queste questione e quindi se le cose peggioreranno da adesso in poi c’è la sua corresponsabilità.

D – La nave Billton? La quale è abilitata al trasporto di solo 12 passeggeri. Questo per dire che continueremo a non poter viaggiare su quella linea durante tutto l’anno? Solo merci e auto!? Mentre sulla tratta Anzio – Ponza, è previsto il mezzo veloce della Snav: l’Orion. Un mezzo “leggero”, prettamente estivo, utilizzabile per tratte brevi e solo in condizioni meteo-marine buone. Controprova: lo scorso 18 novembre l’Orion in esercizio a Capri ha subito un incidente sbattendo contro una bitta a causa del vento…

R – Innanzitutto va detto che se la Billton porta 12 persone la Maddalena ne porta 9, ma a questa domanda ha risposto con molta competenza Giulio [Giulio Tricoli, nel suo Commento all’articolo redazionale sopra citato – NdR] anche se giustamente fa delle sue supposizioni, infatti dice: “per prima cosa credo, e sottolineo credo, che la linea di Terracina sia una linea prettamente destinata alla movimentazione di carichi pericolosi, per cui la scelta della M/N Billton risulta non solo azzeccata ma anche ovvia, poiché sarebbe impensabile prendere un traghetto tradizionale ed adibirlo al trasporto merci pericolose. Inoltre il porto di Terracina ha una limitazione della lunghezza delle navi che vi approdano pari ad un max di 60 mt. fuori tutto. Non solo, ma dato che il nome che circola nell’ambiente, per tale linea, è della M/N Teseo (unità ben peggiore), la scelta della Billton ricadrebbe anche a nostro favore”.
In secondo luogo mi permetto di fare una piccola polemica riguardo all’aggettivo “leggero” affibbiato allo Snav Orion: stiamo parlando dell’ammiraglia della flotta Snav (naviglio minore), cioè di un’unità che effettua regolarmente collegamenti tra Napoli e le isole Eolie con una velocità (ovviamente potenziale) di quasi 40 nodi. Io non credo proprio che la Snav si “tolga” un mezzo del genere per metterlo sulla Anzio – Ponza, ma, qualora fosse vero, signori miei sarebbe un ottimo acquisto, persino superiore al Vesuvio Jet che tutti abbiamo conosciuto per stabilità ed affidabilità”.

D – A proposito di qualità, anche se in modo dettagliato è previsto che il personale di bordo deve dare assistenza alle persone con mobilità ridotta, nel contratto non si specifica se verrà approntato l’ascensore per le PMR (persone a mobilità ridotta) sul Quirino: eppure il D.L. n. 45 del 04.02.00 (citato tra l’altro nello stesso contratto) recita espressamente che: “le navi dovrebbero essere costruite ed attrezzate in maniera tale da consentire alle persone a mobilità ridotta di compiere le operazioni di imbarco e sbarco facilmente in tutta sicurezza, e di garantire loro l’accesso ai diversi ponti o autonomamente o mediante rampe o ascensori”.

R – Potremmo all’infinito farci di queste domande e magari chiederci: il personale eseguirà gli ordini sull’assistenza? E’ chiaro che il Quirino è nato in questo modo senza ascensore e da trent’anni i ponzesi con ridotta mobilità non hanno usufruito dell’ascensore ma è chiaro che oggi lo si chiede a gran voce e si spera di trovare controparti sensibili, inesistenti fino a oggi. Dal 2015 per il Quirino ogni giornata è buona per essere sostituito oppure sistemato, questo è il conseguente dilemma che impegnerà gli uomini  che gestiscono l’interesse pubblico, quello di  andare incontro alle esigenze degli utenti, soprattutto alle esigenze dei meno fortunati.

D – Un’ultima annotazione. Si è parlato di una struttura di controllo, in cui venivano coinvolti finalmente anche i Comuni di Ponza e Ventotene. Nel contratto però si fa solo riferimento ad un Comitato Tecnico regionale, in cui non si fa menzione di una presenza di rappresentanti comunali. Sarebbe quindi un accordo verbale? …un gentlemen’s agreement? Se ne può sapere di più?

R – Solo gli illusi e gli stolti possono pensare che le cose scritte sulla carta possano da sole bastare per far funzionare i servizi; il mondo è pieno di contratti che rimangono carta straccia per cui l’azione politica di controllo delle amministrazioni locali e soprattutto dei sindaci è fondamentale affinché gli impegni scritti e quelli non scritti ma utili al miglioramento del servizio vengano eseguiti. Il Sindaco ha detto che insieme al collega di Ventotene entrerà nella cabina di regia che governa la parte politica sui trasporti per le isole per cui staremo a vedere.

 

Mie conclusioni – Spero che il mio impegno nel far conoscere la politica amministrativa sui collegamenti sia gradita alla Redazione e ai lettori di Ponza Racconta. In questi giorni, sarà un caso ma le navi attraccano alle 20,10  a Ponza. Ho visto reimbarcati il personale stagionale; miei giovani amici che un mese fa erano preoccupati per il prosieguo del loro lavoro.

Ma mi ha particolarmente sorpreso nelle “contro deduzioni” della Redazione il silenzio più totale sulla sorte della Snip-Snap. Veramente agghiacciante. 

E allora ne parlo io, perché mi sta a cuore la sorte dei lavoratori residenti  e infatti informo voi e tramite voi  gli interessati che dopo un incontro Regione – Sindaco – Privati a Roma, il nostro Vigorelli ha scritto alla Regione chiedendo n. 118 corse aggiuntive da Terracina per Ponza, che ovviamente solo Snip-Snap può garantire, con un contributo finanziario della Regione che derivi dal ribasso d’asta della gara.
Bravo Sindaco, questa è una grande mossa per salvare la società ponzese e i marittimi ponzesi!
V.A.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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