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Abbiamo preso visione del nuovo ‘Contratto di servizio’ Laziomar. In memoria e nel ricordo di Peppe Tricoli . Punto nodale della corretta attuazione dei servizi di collegamento marittimi, in seguito alla “privatizzazione” della Laziomar – avvicendamento gestionale concordato tra Regione Lazio e “Compagnia laziale di navigazione” – è il Contratto di Servizio, all’interno del quale sono minuziosamente definiti obblighi / misure / sanzioni, etc… a carico del vettore ed indicati i diritti dell’utenza. Il mai abbastanza compianto Peppe Tricoli il 19/11/2011 così scriveva a proposito della procedura di privatizzazione dei nostri collegamenti, argomento che lui seguiva con appassionato interesse. “…Questo Contratto di servizio (…) è l’ultima spiaggia per noi isolani per poter far recepire le nostre istanze ed evitare che a tavolino, come accaduto sinora, qualcuno nei palazzi romani decida del nostro futuro da qui a dieci anni, ignorando le elementari istanze che da sempre le isole hanno prodotto.” L’articolo di Peppe del 21 novembre 2011, “Delibera LAZIOMAR” (leggi qui) contiene in effetti elementi di vera preveggenza, alla luce del definitivo “Contratto di Servizio sulla privatizzazione di Laziomar” che abbiamo potuto esaminare nella sua interezza, seguendo le indicazioni di Vincenzo Ambrosino (c/o Sindaco) (leggi qui) ‘Finalmente’ – potremmo dire – il Contratto di Servizio è divenuto pubblico, ma ad acquisizione della Laziomar completata, quindi nell’impossibilità da parte dei fruitori di questo servizio di esprimere un proprio parere! In esso è stabilito il minimo che Laziomar dovrà garantire al nostro arcipelago, d’estate e d’inverno, per i prossimi 10 anni. Si può quindi pensare che d’estate ci sarà molto di più, mentre d’inverno, per l’ovvia contrazione del movimento di persone e merci, non crediamo ci si possa aspettare più di quanto è messo nero su bianco. Andiamo perciò a considerare alcuni dei punti non chiari o potenzialmente critici:
È vero che il periodo della gestione ‘a nomina politica’ della Laziomar è stato duro per le nostre isole, soprattutto per la mancanza di mezzi sostituivi, mentre con la nuova proprietà questo problema non dovrebbe più verificarsi, ma proprio per l’esperienza del passato “entriamo nel nuovo” con molta circospezione e volontà di sapere e capire.
Vogliamo concludere proprio con le parole di Giuseppe Tricoli: “Usare toni trionfalistici per farci sapere che manterremo l’attuale assetto è mortificante, perché noi vogliamo sentir parlare di ammodernamento e non di mantenimento. Ci basterebbe si concretizzasse lo spirito della proposta di legge regionale “Programma straordinario di interventi per favorire lo sviluppo economico, culturale ed occupazionale dei comuni insulari laziali”, in particolare dell’articolo 2 comma a): favorire la mobilità, attraverso l’abbattimento dei costi e l’aumento della frequenza dei collegamenti con gli scali portuali laziali e tra le due isole, nonché garantendone efficienza e qualità, per essere tutti più tranquilli… (…)” (riferimento citato sopra) 2 commenti per Abbiamo preso visione del nuovo ‘Contratto di servizio’ LaziomarDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Personalmente penso che la scelta di usare toni trionfalistici al passaggio di società, sia come andare da un venditore di auto usate, sceglierne una e dire al venditore stesso che quella macchina vale ben più del prezzo stabilito… e poi chiedere di pagarla di meno. Comunque, al di là della mia più che piena condivisione per l’opinione che aveva Peppe della Laziomar (sia passata che futura), mi permetto di fare un paio di semplici considerazioni: per prima cosa credo, e sottolineo credo, che la linea di Terracina sia una linea prettamente destinata alla movimentazione di carichi pericolosi, per cui la scelta della M/N Billton risulta non solo azzeccata ma anche ovvia, poiché sarebbe impensabile prendere un traghetto tradizionale ed adibirlo al trasporto merci pericolose. Inoltre il porto di Terracina ha una limitazione della lunghezza delle navi che vi approdano pari ad un max di 60 mt. fuori tutto. Non solo, ma dato che il nome che circola nell’ambiente, per tale linea, è della M/N Teseo (unità ben peggiore), la scelta della Billton ricadrebbe anche a nostro favore.
In secondo luogo mi permetto di fare una piccola polemica riguardo all’aggettivo “leggero” affibbiato allo Snav Orion: stiamo parlando dell’ammiraglia della flotta Snav (naviglio minore), cioè di un’unità che effettua regolarmente collegamenti tra Napoli e le isole Eolie con una velocità (ovviamente potenziale) di quasi 40 nodi. Io non credo proprio che la Snav si “tolga” un mezzo del genere per metterlo sulla Anzio – Ponza, ma, qualora fosse vero, signori miei sarebbe un ottimo acquisto, persino superiore al Vesuvio Jet che tutti abbiamo conosciuto per stabilità ed affidabilità.
La situazione è stata ben fotografata. Per quel che se ne può dedurre, si parla di mantenimento e non di potenziamento. L’arrivo di un’unità come l’Orion potrebbe migliorare gli standard di trasporto per Anzio anche se, forse sbagliando, credo che verrà dislocato sulla tratta l’Agostino Lauro jet (come per l’estate del 2011). A questo punto mi chiedo chi potrà far parte del Comitato tecnico regionale: i rappresentanti delle isole o qualche dirigente della vecchia Laziomar?