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L’uccello merope, di Sara Kirschsegnalato da Sandro Russo
Sarah Kirsch – nata Ingrid Bernstein a Nordhausen (Turingia) ex Germania orientale, nel 1935 – è una poetessa tedesca molto nota nel mondo ma non troppo da noi. Riporto questa sua poesia che sembrerebbe parlare di un uccello mitologico; si tratta invece di un volatile che noi conosciamo bene (leggi qui).
L’uccello merope Il grande bellissimo uccello merope Vola già in primavera appena si mostra una foglia Via verso il sud dove le ombre Cadono perpendicolari la pietra Calda come i miei sguardi su di lui Così ho imparato che è grande forte bello come Un uomo e chi sa di lui Ne avrà per sempre nostalgia. Vola ma volando Guarda indietro, si allontana, eppure si avvicina. Attraverso gli occhi. Il sangue. Verso il cuore. O bella leggenda! Un saltellare di sasso in sasso; speranza dove spazio e tempo Si frappongono tra noi. E lui tornerà? Tornerà. Anelato desiderato atteso atteso Così volando guarda indietro, ma non me. Si avvicina si allontana.
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