di Franco De Luca
Egregio Signor Pianigiani,
vorrei dialogare con lei a proposito della SAMIP. Vorrei farlo però cercando punti di contatto fra due tesi contrappose. Una, la sua, che attribuisce meriti sperticati alla SAMIP, omettendo di soffermarsi sulle ragioni per le quali l’ Amministrazione comunale fu tanto ostile ad essa. L’altra, quella popolare, che plaude , oggi come ieri, alla chiusura dell’attività SAMIP, tramite la quale per Ponza si chiuse un’era e se ne aprì un’altra (migliore o peggiore c’è da vedere, ma la chiusura della SAMIP fa da cerniera a due ere ).
Se di questa seconda tesi lei non è a conoscenza o le appare come frutto della mia mente, non è possible alcun dialogo. Se, invece, lei sa ( come traspare dall’articolo ) che c’era una forte opposizione popolare, di opinione pubblica ponzese, verso la SAMIP allora dovrebbe, da persona informata quale sembra, riportarsi al capoverso del suo articolo, lì dove dice: “ Per chi ricorda bene, i problemi della SAMIP, sono iniziati, con il sindaco Sandolo… “ e dovrebbe, per favorire lo scambio, chiarire perché il contrasto con Sandolo divenne manifesto.
Anche perché con le Amministrazioni Sandolo la SAMIP aveva prosperato. Uso questo verbo contrapponendo quei fatti alla disperazione di molte famiglie fornesi sfrattate con la forza dalle loro case, e costrette ad emigrare o investire altrove.
Il malcontento popolare a Le Forna era tanto, ma era attutito dalla dipendenza morale dei Fornesi verso il dott. Sandolo. Tante è vero che, quando la protesta diventò palese, si rivolse tanto contro la SAMIP tanto contro Sandolo. Cosicché la caduta dell’uno fece franare anche la seconda.
Mi fermo qui.
Interessante trovo i progetti che la SAMIP aveva proposto e che sono naufragati per “incapacità “.
Di queste parleremo dopo la sua risposta. Se vorrà.