Attualità

Ragazzini allo sbando. Ogni anno la solita solfa

di Rosanna Conte

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Ogni anno è sempre peggio.
Si sperava che col problema Covid i ragazzini mandati allo sbando non arrivassero a Ponza e, invece, ne sono venuti in tanti, troppi di più.
Di quanto hanno combinato hanno scritto giornali di tiratura nazionale, ma parecchio non è stato riportato.

Il chiasso notturno, lo sfottò mattutino al gruppo che faceva yoga sulla spiaggia a Giancos, la musica a tutto volume per mare, lo spostamento in massa con stivali tanto da dare l’impressione che fosse un esercito a scendere per la vecchia strada dei Conti, il furto di biciclette non hanno fatto notizia fuori dall’isola, ma hanno dato molto fastidio agli isolani, che normalmente cercano di riposare la notte perché lavorano intensamente di giorno, e agli ospiti che hanno scelto Ponza per staccare dallo stress cittadino.

Questa è solo una campionatura delle prodezze di cui questi minorenni sono soliti fregiarsi, orgogliosi e contenti di aver infranto regole, leggi e limiti di età.
Possibile che non si riesca ad arginare quest’orda che annualmente ci affligge?

Ogni anno si additano i responsabili: le discoteche romane che li organizzano, gli affittacamere ponzesi che, pur di guadagnare, danno loro alloggio, le forze dell’ordine che non sono mai sufficienti e non riescono ad avere rinforzi, l’amministrazione che non prende le dovute precauzioni, i bar che vendono a minorenni birre ed alcolici vari, i genitori che mandano i propri figli e figlie minorenni allo sbaraglio, senza capire che anche il più bravo ragazzo, a quella età, messo in un gruppo, si trasforma, si lascia trasportare e il gruppo diventa l’Orda.

Alcuni hanno motivato l’incremento dei giovanissimi a Ponza  con l’impossibilità di andare in isole appositamente attrezzate a causa del Covid-19.
Altrove, pare, che ci siano zone specifiche per discoteche e ubriacature varie, lontane da eventuali terreni pericolosi, accidentati, e dai centri abitati, dove questi giovanissimi possono fare quello che vogliono.

Ponza di sicuro non ne ha, anzi la piazza e il corso con i muretti sono molto pericolosi, le strade sono strette e acuiscono l’insofferenza con la facilità a dare spintoni e con i relativi fraintendimenti. E’ facile arrabbiarsi e diventare aggressivi.

E’ triste vedere che dei ragazzini considerano la nostra isola come luogo in cui l’illegalità può godere anche di impunità, ma è ancora più triste sapere che si diffonde sempre più l’idea che si diventa adulti solo abbandonandosi all’alcol, alla violenza, alla trasgressione delle leggi.
Il fenomeno è molto diffuso e non è semplice contrastarlo, visto che l’imitazione e il così fan tutti riguarda non solo i giovanissimi, ma intere generazioni massificate e poco propense a distaccarsi dal gregge.

Al di là del grande problema comportamentale, poiché ci sentiamo vittime e ce ne lamentiamo da anni, nel nostro piccolo, cosa possiamo fare? Quali iniziative dovremmo prendere per prevenire fatti del genere?

Certo gli interventi  individuali, che pure ci sono, restano isolati e poco produttivi. Sarebbero necessari interventi più ampi che vedano muoversi le forze dell’ordine e l’amministrazione, ma non nel mese di luglio, bensì dal mese di luglio dell’anno precedente a quello di giugno dell’anno successivo. Rintracciare chi organizza questi gruppi, controllare i canali di contatto con il tessuto locale, studiare le modalità di interdizione e produrre ordinanze chiare e specifiche di prevenzione di ogni invasione di ragazzini soli non dovrebbe essere complicato. Ovviamente col pieno sostegno di tutta la cittadinanza.

Forse fra i vari ostacoli ad una gestione del fenomeno c’è anche il nostro acuto individualismo.
Come ognuno si sta dando da fare per recuperare i mancati guadagni di maggio e giugno, e questo sta avvenendo alla grande, così può succedere che c’è chi pensa che aver trovato un equilibrio personale in questa faccenda, possa esimerlo da un vero impegno ad evitare lo scempio.
In fin dei conti, con questi ragazzini allo sbando, ci guadagnano in parecchi.

 

Foto: immagini di repertorio prese da internet (NdR)

2 Comments

2 Comments

  1. Silveria Aroma

    27 Luglio 2020 at 20:11

    Un ragazzino di appena diciotto anni mi ha detto: “Noi siamo gente importante di Roma”.
    L’ho guardato – muta – aveva un volto che non lasciava intravedere una mente brillante, e la sfortuna di avere genitori troppo “importanti” per insegnargli un minimo di educazione e due valori, ma due…
    Sono partita ragazzina con Mastroianni che mi pagava gli scatti del telefono e sono approdata ai bimbiminkia.

    Mia riflessione su Fb

  2. Massimo guglietta

    28 Luglio 2020 at 10:22

    Anche il viaggio più lungo comincia con un solo passo…”

    Sono ormai anni che si parla di questo “fenomeno” dei cosiddetti “pariolini” che Ponza si trova ad affrontare nel mese di luglio. Quest’anno i ragazzini, sono particolarmente tanti e tutto ciò è dovuto a vari fattori consequenziali al Covid 19. Generalmente, subito dopo gli esami di maturità, Ponza rappresenta la “vacanza premio”… forse dovuta anche a legami affettivi e familiari che l’isola ha proposto nel tempo al susseguirsi delle varie generazioni.
    Poi, inevitabilmente, si prosegue per altri lidi più idonei alla gioventù quali Ibiza e Grecia.
    Parliamoci chiaro: Ponza, da qualche anno non ha più una vocazione turistica giovanile e, dopo un “tot” di tempo, non resta “appetibile” per questa categoria di avventori che, con l’energia dovuta alla loro età, si improvvisano e…creano danni.
    Quest’anno la situazione è diversa; località che da sempre hanno improntato la loro offerta turistica sulla movida e sui locali destinati ad accogliere i giovani, quali Ibiza e Isole Greche, hanno deciso, nel primo caso, di rimandare le aperture dei locali al 2021, nel secondo caso, di chiudere le frontiere agli Italiani. In questo scenario, i ragazzi si fermeranno più tempo sull’isola Lunata. Praticamente si sta facendo un passo indietro rispetto all’indirizzo che l’isola aveva cominciato a prendere qualche anno fa ma ciò è dovuto soprattutto all’emergenza sanitaria che siamo stati costretti a vivere.
    Ancora una volta ci stiamo improvvisando…e accontentando.
    Sono tutti ragazzi di buona famiglia appartenenti al ceto medio/alto.
    Presi singolarmente oserei dire che sono anche un po’ “coglioncelli” ma preferisco usare una parola meno “invadente” e attribuisco il loro comportamento al classico atteggiamento del “branco”.
    Si evince chiaramente che il più delle volte, questi ragazzi, sono educati a base di vizi e permissivismo…
    Mia nota personale: forse perché i genitori hanno da farsi perdonare “assenze” familiari dovute alla vita cittadina.
    La società in cui viviamo oggi porta loro a confrontarsi su un aspetto sociale per noi incomprensibile oppure per noi mai preso in considerazione.
    A 18 anni, l’esibizionismo è l’unico metro di misura conosciuto.
    Da ciò la frase: :”Tu non sai chi sono io”…oppure ” mio padre è.. ”
    frasi che ad ascoltarle producono in noi, vecchia generazione, sdegno e orticaria.
    Sono dappertutto: nei vicoli, nelle case, sulle spiagge.. e a tutte le ore del giorno e della notte.
    Sono tanti…troppi.
    Non arrivano a Ponza insieme e il più delle volte l’isola è testimone delle loro prime conoscenze. Se fosse un fenomeno di “gruppo organizzato” sarebbe sicuramente più semplice da prevenire e controllare ma è l’Isola che crea il gruppo e il periodo contribuisce all’assembramento.
    Ci si ritrova “stretti” in uno spazio limitato e provenienti da varie zone, soprattutto della Capitale, che vivono già rivalità antiche tra Nord e Sud, Centro e periferia.
    Ponza diventa il “ring” dove si dimostra la propria forza, l’appartenenza ad una gang di zona, la supremazia di una coordinata.
    Dopo tanti anni a discutere sul fenomeno….come intervenire?
    Bel dilemma…
    Tante le soluzioni col “senno del poi” .. ma in sostanza come si può fare prevenzione?
    Nessuno gradisce la loro presenza ma, in fondo, anche per vie traverse, tutti si trovano a “godere” del loro “portafoglio”
    Un vecchio proverbio recita:
    “volere la botte piena e la moglie ubriaca”… ognuno è pronto a puntare il dito sulle varie categorie commerciali imputandogli le colpe della presenza di questi ospiti non graditi oppure richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine quando la situazione sfugge di mano…ma poi tutti aprono la cassa.
    Il tempo produttivo è poco e la stagione delle piogge è sempre più prossima.
    A mio parere la “pianificazione pubblicizzata” è l’unica strada…
    Una proposta mirata per il periodo in questione darebbe poco spazio ad una scelta di soggiorno ai non interessati e garantirebbe comunque lavoro alle varie categorie commerciali.
    Siamo sempre stati abituati a ricevere turismo ma non ci siamo mai impegnati a “fare” turismo…
    Siamo da sempre campioni dell’improvvisazione e …tra alti e bassi devo ammettere che ci riesce anche bene.
    I tempi sono cambiati e la concorrenza con altre località turistiche sia Italiane che straniere incalza prepotentemente sui social e sul Web.
    Ci vantiamo delle grandi bellezze della nostra terra mandandole però avanti da sole… Dobbiamo accettare che oggi tutto ciò non basta più… questa creatura che vogliamo far crescere deve esser presa per mano e accompagnata. Ringrazieremo sempre gli “affezzionati” e saranno sempre j benvenuti ma dobbiamo puntare a rendere competitiva la nostra offerta turistica a livello nazionale, europeo ma permettetemi di aggiungere anche “mondiale”…

    Lasciamo ripetutamente che questa nave, di cui siamo tutti passeggeri, “sbatta” contro gli scogli… ce ne lamentiamo ogni volta, spendiamo i nostri soldi per riparare i danni e le falle ma MAI prendiamo la decisione di cambiare rotta.

    Massimo Guglietta

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