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I tromboni sono una piccola parte dell’orchestra. Danilo D’Amico, rispondendo per la seconda volta al mio appello sulla necessità dell’unione dei giovani ponzesi residenti mi chiede: “Caro Professore non ti sembra che ci stiamo nascondendo dietro ad un dito?” Ringrazio Danilo della domanda perché mi permette di approfondire con lui e con gli altri ragazzi il mio ragionamento sulla necessità dell’unità dei giovani. Certo caro Danilo ci nascondiamo dietro a un dito, per questo i difetti di tutte le azioni giovanili, sia da una parte che dall’altra sono scoperte e si rivelano nella loro parzialità. Caro Danilo, il Sistema che va cambiato non è individuabile in pochi “Tromboni” ma in una vera e proprio “Orchestra” che suona da tempo una marcia funebre per l’isola. In economia, l’avete riconosciuto anche voi: abbiamo sviluppato un sistema turistico-commerciale altamente concorrenziale, concentrato in due mesi, che produce servizi inadeguati, con caduta dell’immagine, distruzione dell’ambiente e conseguente spopolamento invernale. Sul piano sociale, in tutti i campi, la spinta individualista clona un’infinità di associazioni che producono servizi tra di loro concorrenziali, disgreganti, per cui fallimentari e quando poi ci sono problemi seri, come le emergenze sanitarie o dei trasporti marittimi o dell’istruzione, non siamo capaci di dare una risposta collettiva, unitaria per cui ogni individuo rimane isolato con i suoi problemi. La politica che si pratica in questo sistema culturale è quella di individuare “il nemico”, metterlo sotto i riflettori per poi cercare di batterlo alle elezioni. La politica per perorare i suoi interessi di bottega – diventa demagogica, miracolistica (politica che volutamente non fa crescere il cittadino intorno ai concetti di difesa di diritti e rispetto dei doveri) per cui puntualmente quando questa politica si concretizza in potere reale, in amministrazione comunale, fallisce miseramente. Cari Giovani, Capite bene che per un politico serio “giocare nel monopoli isolano diventa impossibile”. 1) L’amministrazione del mediatore. Che tenta di fare qualcosa mediando tra mille esigenze personali molto spesso in contraddizione l’una con l’altra, ma assolutamente non cambiando una virgola del destino dell’isola: chi è ricco diventa più ricco, chi è povero o giovane diventa più povero ed è costretto ad emigrare. 2) L’amministrazione dell’uovo di Pasqua. Che impone cambiamenti strutturali assolutamente scollegati con il contesto economico e sociale per cui ha vita breve. Abbiamo avuto nel corso degli ultimi 35 anni amministrazioni mediatrici e alcune esperienze di amministrazioni “uovo di Pasqua”. Ma entrambe le amministrazioni per vincere le elezioni hanno dovuto seguire la domanda individualista che veniva dai cittadini non certo proponendo un maturo progetto di governo dell’ecosistema isola. Questa cari giovani è la marcia funebre che la nostra cultura individualista è riuscita a scrivere e che tutti – Tromboni, Violini, Timpani, Clarinetti – continuano a suonare chi in modo consapevole chi inconsapevolmente. Se capite questo, cari giovani, conseguentemente capirete che la battaglia per il vero cambiamento è una battaglia culturale. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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