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La festività del due luglio a Procida
E’ iniziato il mese di luglio nella devozione procidana Anche quest’anno è arrivato il mese di luglio ed al Santuario della Madonna delle Grazie, a Procida, inizia il periodo di festa che dura un mese intero. I lettori del sito sanno di questa devozione molto sentita nella piccola isola del golfo di Napoli e del tradizionale rosario in dialetto che è recitato prima della messa mattutina per tutto il mese: ne abbiamo già scritto qui. Quest’anno, la sera del 1° luglio, quando sono incominciati i riti religiosi tradizionali, ero a Procida. Dopo la messa solenne, si è scoperto il quadro dell’immagine miracolosa della Madonna delle Grazie e, come sempre, si è recitata un’antica lauda che canta la bellezza di Maria. Al termine, fuori, sull’attigua Piazza dei Martiri (Semmarezio) con l’annesso spassigge c’è stata la festa laica, semplice e spontanea con i dolci, preparati dalle donne del quartiere, che sono stati offerti in abbondanza e l’angolo musicale in cui la giovane Michaela Barbiero, accompagnata dal suono di un organo elettronico, ha deliziato le orecchie e il cuore degli astanti con la sua splendida voce da soprano e la sua maestria che aumenta di anno in anno con gli studi che svolge presso l’antico conservatorio di San Pietro a Maiella, a Napoli. La Corricella, al tramonto e di notte Una serata bellissima, calda al punto giusto, con la vista della splendida Corricella e della baia della Chiaia punteggiate dalle luci delle barche e dei pescherecci. Una giovane coppia di turisti, invogliata dal dolce canto di Michaela, ha spesso lasciato il tavolo per ballare; i bambini scorrazzavano felici e sono stati premiati con la canzone di Mary Poppins; le persone anziane sedute sul muretto e sulle panchine hanno richiesto antiche canzoni napoletane, immediatamente accontentati dalla cantante che, essendo del quartiere, conosceva uno per uno i presenti e, non mancava di fare alcune dediche. Insomma è stata una serata quasi in famiglia, squisita per gli ottimi dolci, la bella musica e l’accoglienza ed è terminata poco dopo le 22,30 perché, specie per le donne, la sveglia l’indomani mattina sarebbe stata alle cinque. I misteri, solo quelli gaudiosi, sono in italiano e declamati da tutti, mentre i Padre nostro e i Gloria sono in latino. A quest’ora, come durante la cerimonia del lunedì sera, il portale della chiesa resta spalancato ed anche il pesante tappeto che ripara l’interno dallo sguardo dei passanti non c’è: il tempio con le persone in preghiera è in stretto contatto con l’esterno. Il canto sciama per le stradine e si diffonde nel silenzio mattutino: guai se a quell’ora del mese di luglio ci fosse silenzio. Per le ore sette la chiesa è piena: c’è la prima messa della giornata. Ne seguirà un’altra in mattinata e poi la sera. Alle sette e mezza, i raggi del sole ancora non penetrano attraverso le vetrate della cupola, ma la chiesa è luminosissima.
Fuori intanto la giornata comincia e, mentre i negozi aprono i battenti, la chiesa si svuota fra i rapidi saluti di coloro che si affrettano a tornare a casa.
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