Attualità

Le polemiche personali sul sito. Redazionale

la Redazione

Passion. Dipinto di Lorella Fabro

 

In relazione alle recenti polemiche intercorse tra il sindaco Vigorelli e l’ex-sindaco Ferraiuolo, la Redazione di Ponza racconta chiede di attenersi solo alle questioni di merito e di non innescare dispute sterili.
A nessuno interessa il modo con cui invecchia Ferraiuolo o se un tale che pone dei quesiti specifici e condivisibili sia, in campo edilizio, un abusivo o meno.
Al Lettore interessa sapere perché non è stato redatto un piano volumetrico per la zona ex Samip, prima di concedere permute e permessi, oppure i motivi che hanno impedito la riapertura di Chiaia di Luna o l’ingresso alla cisterna romana della Dragonara.

Un generale maggior rispetto per gli altri gioverà all’umore e alla salute dei contendenti e alla comprensione dei Lettori.

Grazie

 

9 Comments

9 Comments

  1. isidorofeola

    6 Agosto 2013 at 12:22

    A mio avviso, parecchia colpa di questa crescente litigiosità sul sito è da attribuire alla redazione stessa la quale ha il compito di vagliare gli articoli ed i commenti e decidere, in tutta autonomia, se pubblicarli o meno. Non si tratta di censura ma semplicemente di dare la possibilità, a chiunque lo voglia, di esprimere, con pacatezza e rispetto per gli altri, il proprio pensiero, escludendo così i cafoni, gli urlatori e tutti gli altri energumeni e saccenti che non tollerano, per cultura ed estrazione, che altri possano pensarla in modo diverso.
    Purtroppo la buona educazione non si compra. Con affetto.
    (La redazione si è mai chiesta perché troppa gente non collabora più con il sito?)

  2. Lino Pagano

    6 Agosto 2013 at 13:06

    Carissimo Isidoro come non posso essere d’accordo con te, hai proprio ragione, c’è troppa gente che scrive bene e razzola ancora meglio, come dire stavamo meglio quando stavamo peggio, chiacchiere e solo chiacchiere, chi è a dirigere Ponza Racconta, stesse più attento a quello che ci si scrive. Io ero uno di quello che scrivevo sulle pagine di Ponza racconta, ma dopo tanta ipocrisia ho deciso di smettere, farò solo commenti in base a quello che si dice.
    Come questo, so che scatenerò qualche reazione, ma posso sperare che tacciano e ripensano a quanto detto. Salutissimi

  3. Giuseppe Mazzella

    6 Agosto 2013 at 17:36

    La buona educazione è sempre la benvenuta. Soprattutto è benvenuta ogni discussione che entri nel merito delle questioni, senza indugiare in sterili polemiche.
    Pur auspicando ciò, la redazione non vuole censurare alcun commento, per quanto aspro e bilioso esso sia. A meno che, ovviamente, non si scada nel turpiloquio.

    Noi crediamo anche che un’idea, una buona idea, ben dipanata ed articolata, non debba temere alcun commento, per quanto astioso esso sia.
    E se tale idea suscita reazioni, anche reazioni fortemente polemiche, vuol dire che ha toccato una questione rilevante, un nervo scoperto.
    E’ quello che vogliamo.
    Grazie per il vostro contributo.

  4. Sylvie Morra

    6 Agosto 2013 at 18:05

    Scusate, sono una lettrice e collaboratrice francese del sito. Di origini pontine per parte di padre (era nativo di Itri), da molti anni vivo e lavoro in Francia e forse ho perso il contatto con alcuni modi di pensare.
    Sono piuttosto d’accordo con i primi due commenti all’articolo redazionale, dopo essere stata sconcertata dall’intervento e dalle parole usate dal Sindaco.
    Davvero mi sono chiesta perché lasciavate passare tali cose, per poi pubblicare un altro articolo in cui esprimete il vostro disaccordo! Scusate, ma che senso ha?

  5. Luisa Guarino

    6 Agosto 2013 at 18:55

    Il nostro sito, senza censure né volgarità
    Le recenti polemiche hanno portato ancora una volta a respirare un’aria pesante all’interno del sito e tra i suoi collaboratori (non tra i redattori!), cosa che naturalmente è spiacevole per tutti.
    La Redazione ancora una volta cerca di puntualizzare la propria linea, che è poi quella di dare spazio a tutti, senza censure come è giusto che sia, confidando, forse troppo ottimisticamente, nell’educazione e nel buon gusto degli ‘scriventi’.
    Ma a quanto pare non basta. La litigiosità dilaga, il che poi non sarebbe un gran male, ma le parole sono pesanti, inopportune e fuori luogo.
    Ponza racconta non può essere un ring dove invece dei pugni si scambiano epiteti e giudizi pesanti.
    Isidoro Feola ritiene che questa litigiosità sia colpa proprio della Redazione, e che ciò avrebbe portato “troppa gente a non collaborare più”.
    Forse sarebbe meglio precisare “tanti ponzesi a non collaborare più”.
    E questo dispiace, perché forse sottintende il fraintendimento che chi ancora scrive (esclusi i simpatizzanti e gli ‘esterni’, che poi esterni non sono mai) lo fa perché condivide certe linee e certi atteggiamenti (quali? e quando mai?).
    In quanto a Lino Catello Pagano, mi chiama direttamente in causa: “Chi è a dirigere stia attento…” aggiungendo che “stavamo meglio quando stavamo peggio” e tacciandoci di ipocrisia.
    Ma è proprio perché non siamo ipocriti che diamo voce a tutti. Mi dispiace se non vorrà più collaborare con Ponza racconta e spero sinceramente che ci ripensi, così come tutti gli altri: magari io non direttamente, ma so che Rita Bosso e Sandro Russo sono sempre stati molto aperti e disponibili nei suoi confronti, come del resto con tutti gli altri.
    E chiudo qui, perché non è davvero mia intenzione fomentare animosità all’interno del nostro sito. Che, credo siano tutti d’accordo, non può fossilizzarsi sui ricordi del passato, almeno non solo, ma deve cavalcare l’attualità, correndo il rischio che corre ogni giorno – e Sandro ne sa qualcosa – di ospitare polemiche, giudizi inopportuni e parole pesanti.
    Perciò diamoci tutti una regolata, ma andiamo avanti e guardiamo avanti.
    Grazie a tutti
    Luisa Guarino

  6. Lino Pagano

    6 Agosto 2013 at 19:42

    Carissima Luisa, ti sei dovuta scomodare tu per dare una risposta al mio scritto, forse chi doveva farlo non si è sentito/a. L’amicizia con la A maiuscola è sacra, io la ritengo tale sono di vecchio stampo, ancora una volta scusami se ho dovuto disturbare una persona che conosco poco e niente, per far sì che tu divenissi il loro avvocato del diavolo. Spero di non provocare ulteriori polemiche, si possono difendere bene anche da soli, come faccio io.
    Un caro saluto a tutti, di più al mio amico Giuseppe.

  7. Sandro Russo

    6 Agosto 2013 at 20:14

    Come si crea una coscienza civica
    Definitivamente realizzato che qualunque cosa si faccia – pur con le migliori intenzioni del mondo – si scontenta sempre qualcuno, siamo qui a porci questioni di metodo e di sostanza nel nostro procedere giorno per giorno tra le innumerevoli prove che il sito ci pone.
    Una miriade di modi di intendere la realtà: basti pensare che i nostri collaboratori – tra ‘attivi’ e ‘quiescenti’ – sono arrivati al rispettabile numero di 185 e altri se ne aggiungono ogni giorno, dimostrando vivacità e vitalità del sito!

    Abbiamo una istintiva allergia alla censura – come ha ancora una volta ribadito Giuseppe nel suo commento – e pensiamo che il confronto di opinioni non possa che far bene ad una comunità per secoli adusa a ragionare per blocchi contrapposti, dove “quelli dalla parte nostra” avevano diritto alla parola e “quelli contro” dovevano essere “cancellati” (le parole sono forti, ma è quello che ho sentito opporre alla mia posizione di dare a tutti la possibilità di esprimersi liberamente).

    Non ultima, tra le ricadute di una scelta democratica e libertaria del sito, c’è la possibilità di capire meglio e più profondamente le persone che partecipano: la semiotica non è stata un’invenzione da niente!
    Penso sia un vantaggio netto conoscere le persone attraverso il linguaggio e gli esempi che usano, le argomentazioni che propongono.

    Concludo con una citazione (di cui sono assolutamente persuaso) da Voltaire, poi ripresa da Bertrand Russell:
    “Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”.

  8. vito favata

    7 Agosto 2013 at 20:07

    Sono d’accordo con Sylvie Morra che ha toccato il punto giusto della situazione: il vero colpevole di tutta questa polemica è proprio il sindaco Pier Lombardo Vigorelli che si esprime in modo offensivo nei confronti dei suoi interlocutori.
    Non è la prima volta che il sindaco offende con i suoi scritti, pubblicati liberamente dalla redazione senza preoccuparsi di eventuali polemiche.
    Come mai proprio adesso la redazione si è accorta delle polemiche fatte tra il Sindaco e Ferraiuolo? Chi viene chiamato in causa ha tutto il diritto di difendersi dalle affermazioni puerili fatte dal Sindaco.
    Non è accettabile che il primo cittadino si esprima con parole poco consone verso alcuni cittadini.
    Conoscendolo potrei fare un elenco di alcune affermazioni fatte dal nostro primo cittadino.
    Cordiali saluti
    Vito Favata

  9. Rita Bosso

    8 Agosto 2013 at 17:23

    Lino Pagano ufficializza il divorzio dal sito, annunciato da tempo; lamenta che sia stato dedicato poco spazio alla pubblicazione dei suoi libri, ritiene che altri autori abbiano avuto un trattamento privilegiato.
    Non concordo, ma rispetto la valutazione e la decisione conseguente.
    Ho curato l’editing dei racconti di Lino (sulla produzione in versi è intervenuto Sandro Russo), ed ho perciò avuto il piacere di leggerli in anteprima.
    Non posso che ringraziare Lino per averci fatto vedere Ponza di 50, 60 anni fa attraverso gli occhi di uno scugnizzo simpatico, verace, sensibile: l’outing del Venerdi Santo di Gennarino, la cucina trasformata in plaza de toros dalla scrofa inferocita, gli sci e gli skate made in Chiaia di Luna in discesa libera hanno prodotto risate, ricordi, riflessioni.

    Altre motivazioni spiegano il silenzio di Isidoro Feola; siamo in tanti a condividere il suo fastidio di fronte a toni saccenti, presuntuosi, arroganti, finanche offensivi.
    Invertendo i ruoli, mi permetto di illustrare ad Isidoro la mia ricetta per smaltire l’irritazione: consiste nel raccontarmi che Ponza racconta è agorà, non corale di voci ben impostate, pertanto la cacofonia è inevitabile.
    In piazza c’è lo sbruffone, c’è quello che ha interesse a buttarla in caciara, c’è quello che parla a vacante con toni suadenti e politically correct…
    Imporre norme di civile convivenza è necessario, ma non semplice.
    In piazza ci sono persone capaci di argomentare con toni civili e pacati; se essi tacciono, si sentiranno solo i toni roboanti degli altri.
    Spero dunque di risentire presto la voce di Isidoro, intrisa di garbo, di humour e di intelligente buonsenso.

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