Ambiente e Natura

I cambiamenti che non desideriamo

di Monica Conversano

La mia esperienza è soprattutto romana, ma secondo me queste tematiche riguardano tutti: è proprio una deriva folle del nostro vivere associati che ha preso il sopravvento…
M. C.

Siamo arrivati al punto che è impossibile pagare una multa di divieto di sosta senza possedere un computer e una carta di credito!
Se voleste infatti pagare una multa usufruendo del margine di riduzione stabilito per legge, entro 5 giorni, scoprireste che nel portale del Comune di Roma sarà impossibile senza un conto corrente bancario con relativa carta di credito e la possibilità di accedere al portale del Comune attraverso un pc. E se non aveste la carta di credito dovreste comunque possedere un computer insieme alla stampante.
Non basta essere soffocati dalla ‘mmonnezza, sopportare l’insufficiente servizio di trasporto pubblico urbano, essere espropriati dei parcheggi dalle location esterne concesse a bar, ristoranti e pub, infilate fra auto in sosta e bidoni dell’immondizia strapieni e maleodoranti, visitati da allegri topi, che scorrazzano fra i piedi dei commensali.

Non basta: a Natale, il comune di Roma vuole “fare cassa” per festeggiare il passeggio natalizio dei cittadini con brillantini e festoni scintillanti. Ha quindi sguinzagliato i suoi “uomini”, che vigili e senza vergogna, emettono multe con un sistema innovativo quanto stupido: lo street control (1).
Innanzitutto ci devono spiegare perché dare un nome inglese ad una procedura sanzionatoria esercitata in Italia.
In seconda battuta, vorremmo capire perché sia stato ideato un modo che rende impossibile il pagamento immediato della multa, costringendo il cittadino ad attendere, col verbale, la multa più cara.
Ed inoltre ci domandiamo quale genio del male, quale sadico informaticastro abbia potuto ideare un sistema per il quale ripetere un numero considerevole di volte il medesimo procedimento on-line ottiene solo il risultato di non riuscire, non solo a pagare la multa, ma neanche a scaricare il preavviso per potersi recare presso un punto “pago pa” ( sempre che ne esistano).

Ecco, ci domandiamo perché noi tutti, cittadini, ci facciamo fare tutto questo. Ci domandiamo perché non ci accorgiamo che i cambiamenti relativi all’informatizzazione sembrano peggiorare la qualità della vita delle persone, costringendole a ciò che non vogliono fare, pensare, agire o acquistare.
E del tempo della nostra vita – impiegato a ripetere inutilmente l’operazione fallimentare – che viene sottratto a noi stessi e alle persone che ci stanno vicino, ne vogliamo parlare?
Non ci accorgiamo di quello che sta accadendo intorno a noi fino a quando il mattone non ci arriva direttamente sul piede: una mentalità tipica italiana, se posso permettermi.
Aggiungiamo l’ ingrediente amaro della neonata condizione di umano isolamento di moltissimi, già ben avviata, per cui le persone si incontrano meno, non conoscono più un dialogo profondo, moltissimi non scambiano opinioni ed esperienze per costruire insieme un argine all’avanzare di ciò che non desiderano diventi la società in cui vivono.
La televisione ha abituato che allo scandali non c’è fine, perciò è moralmente difficile individuare perimetri di abuso veri per tutti.

Non avrei voluto affrontare anche il discorso dei Pronto Soccorso degli ospedali, ma purtroppo è un’ altra situazione ove è veramente scandaloso scoprire solamente al bisogno le condizioni di disagio a cui sono costretti cittadini che ‘malcapitano’ presso il Pronto Soccorso di un qualsiasi ospedale italiano.

Però, così come siamo spinti ad acquistare forzatamente il computer, a richiedere la carta di credito per pagare una multa, la disavventura presso un Pronto Soccorso ci invita sfacciatamente alla riflessione per cui stipulare una bella assicurazione sanitaria, alla fine “vedrai che sarà meglio”.
In conclusione, vorrei aprire una discussione su quanto e come veniamo spinti a cambiamenti che non desideriamo e sul perché accettiamo silenti abusi di ogni tipo.

 

Note

(1) – Lo street control è un sistema dotato di macchina fotografica e di videocamera a infrarossi. Tramite questo, è possibile scattare due foto in simultanea (una alla targa e l’altra all’abitacolo) nel giro di 20 metri. Queste foto arrivano in tempo reale sul tablet di cui è dotata la pattuglia

(2) – Immagine di copertina. Come ridevamo nel 2018, quando già ci lamentavamo… senza sapere cosa sarebbe venuto dopo! (vignetta di Paolo Piccione. 2018) (ndr)

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